I "Brasiliani volanti" e la guerra aerea in Italia (1944-45)
La storia e le immagini del 1º Grupo de Aviação de Caça che martellò i cieli del Nord Italia tra il novembre 1944 e l'aprile 1945
"Senta a Pùa! ": novembre 1944-aprile 1945
Visti da terra sembravano proprio yankee. Gli aerei erano gli americani Republic P-47 "Thunderbolt", sulle fiancate la stella iscritta nel cerchio dell'USAAF.
Siamo nei cieli dell'Italia settentrionale verso la fine della Seconda Guerra mondiale, quando le incursioni aeree alleate contro strade, ponti, depositi e mezzi erano pressoché quotidiane.
Ma se i testimoni dell'epoca avessero potuto osservare i cacciabombardieri da vicino, avrebbero notato che la stella di fusoliera aveva un disegno leggermente diverso, con le 5 punte oblique. Avvicinandosi ancora di più agli apparecchi, avrebbero notato un curioso emblema sulla cappottatura del motore: uno struzzo armato di mitra in campo rosso (l' "Avestruz") e un motto non inglese: "Senta a Pùa!" (che tradotto sarebbe qualcosa di simile a "picchia duro").
Erano i Brasiliani del 1° Gruppo Caccia della FAB (Força Aerea Brasilera). Erano arrivati in Italia nell'ottobre del 1944, dopo un lungo addestramento al combattimento sui Curtiss P-40 a Panama e poi in Florida sui più aggiornati Thunderbolt. Sbarcarono al porto di Livorno il 6 ottobre, inquadrati nei reparti di caccia dell'USAAF e destinati all'aeroporto di Tarquinia, comandati dal Maggiore Nero Moura. L'11 novembre 1944 il 1°Gruppo ha il suo battesimo dell'aria. La prima di 445 missioni sull'Italia Settentrionale. Il 22 aprile 1945, tre giorni prima della Liberazione, i P-47 brasiliani martellano i tedeschi in fuga segnando il picco di 11 missioni nello stesso giorno.