Google, presto nelle ricerche ci sarà anche Gmail
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Google, presto nelle ricerche ci sarà anche Gmail

Con l'integrazione di Gmail in Google Search, la ricerca di Google diventa ancora più personalizzata. Ma esiste un serio pericolo per la sicurezza

Un continuo, infinito lavoro in corso. Un indefinibile mosaico di aggiornamenti, integrazioni, nuove funzionalità. Se un giorno pensi di averne intravisto il contorno, il giorno appresso compare un nuovo tassello che si piazza fuori dalla cornice, estendendo ancora l’orizzonte. A questo somiglia ormai Google Search: una continua opera di costruzione tesa a un traguardo localizzato da qualche parte nel punto di fuga.

L’ultima delle oltre 500 novità già introdotte nel 2012 è stata annunciata ieri, quando Amit Singhal ha annunciato l’introduzione dei contenuti del tuo account Gmail nelle ricerche web. Per ora questa nuova funzionalità è disponibile solo per il milione di utenti scelti per la fase di test, ma considerando lo scalpore creato lo scorso gennaio dall’introduzione dei risultati social con Search Plus Your World, le previsioni per le prossime settimane danno rovesci polemici su tutta Mountain View.

In realtà, a giudicare dalle prime immagini condivise dagli utenti, l’integrazione di Gmail in Search ha un peso molto meno invasivo. Nella versione di test, i risultati di Gmail appaiono in una colonna sulla destra, e possono essere tranquillamente eliminati o nascosti. L’utilità è piuttosto intuibile: un account Gmail può contenere informazioni importanti riguardo un evento o una certa persona, il pdf di un biglietto acquistato mesi fa, gli orari e le coordinate per un volo aereo, inoltre sempre più spesso viene utilizzato per archiviare documenti più o meno importanti.

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Insomma, l’obbiettivo ultimo della Universal Search di Google diventa sempre più chiaro: dare all’utente uno strumento che gli permetta di trovare facilmente qualsiasi cosa (qualsiasi) sia anche solo lontanamente connessa al suo nome e alla sua identità digitale. A Mountain View non fanno alcun mistero di ciò, anzi, hanno addirittura confermato che lo stesso trattamento verrà presto applicato ad altri servizi come Google Docs, Google Calendar e, soprattutto, a Google Drive.

Avere la possibilità di utilizzare Google Search come punto di partenza definitivo per qualsiasi tipo di ricerca, è sicuramente comodo. Esiste però un lato piuttosto oscuro di questa scintillante medaglia, ed è su questo che si incentrerà il grosso delle polemiche: integrando tutti i servizi Google nelle ricerche Web, i dati di ogni utenti saranno tenuti insieme da un collante invisibile che renderà molto più facile rintracciarli, non solo per Google (che sui dati ha costruito un vero e proprio business model), ma anche per chi cerca informazioni per rubare password e dirottare account.

Qualcuno dirà che sono solo inutili paranoie. Io, invece, vi invito a leggere la storia di Mat Honan , che insieme all’account di Gmail si è visto spazzar via dai suoi dispositivi ogni singolo frammento della sua vita digitale.

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Fabio Deotto