George Harrison
(Getty Images)
Musica

George Harrison: oggi avrebbe compiuto 70 anni

Dai Beatles agli album solisti: la vita leggendaria di un genio

Quando i Beatles si sciolsero, aveva appena 27 anni. Era il 1970 e la storia era già stata scritta da un pezzo. Ma la vita di George Harrison non si chiude con i Beatles, anzi potremmo dire che inizia proprio da li. Oggi, quel ragazzo schivo e riservato avrebbe compiuto 70 anni.

Una vita densa e misteriosa la sua, come quella meditazione ispirata alla spiritualità indiana che iniziò ad abbracciare intorno al 1965, quando conobbe il Sitar e il suo guru, Ravi Shankar. All’interno dei fab-four era quasi oscurato dalla corazzata Lennon-McCartney, ma nonostante tutto riuscì ad imporsi sia come chitarrista, con uno stile tutto suo, sia come autore. Tra tutte le sue canzoni immortali,Taxman, la splendida While my guitar gently weeps e Here comes the sun, diventata un inno per generazioni intere. Ma il suo capolavoro assoluto nel periodo beatlesiano è senza dubbio Something: una perla musicale che continua a splendere immutata ancora oggi.

Nel periodo post Beatles, Harrison affronta la carriera da solista e lo fa in grande stile con un triplo disco considerato da sempre il suo capolavoro: All Thing Must Pass, prodotto dal mago Phil Spector e realizzato con artisti del calibro di Eric Clapton oltre che dal ‘quinto’ Beatles, Billy Preston. Nell’album, uscito nel 1970, troviamo My sweet Lord, una splendida preghiera dedicata al dio indù Krishna.

Nel 1971 sarà il promotore di un evento storico, The Concert for Bangladesh a Sviluppato in due spettacoli dal vivo, verrà pubblicato in versione triplo album e film. Teatro dell’evento fu il Madison Square Garden di New York: tutto esaurito grazie anche alla presenza di star del calibro di Eric Clapton, Ravi Shankar e Bob Dylan.

Verso la fine dei Settanta, Harrison si butta anche nel mondo cinematografico, fondando una casa di produzione, finanziando la produzione di un cult movie come Life of Brian, dei grandissimi Monty Python. Tra alti e bassi arriviamo al 1987, con l’uscita di Cloud nine, l’album che segnò il prepotente ritorno di Sir Harrison con la partecipazione, oltre ai soliti Clapton e Starr, anche di Elton John e Gary Wright.

Il cerchio si chiude in un freddo 29 novembre del 2001, quando un tumore incurabile lo porterà via. Nel 2002 viene pubblicato postumo il suo ultimo album incompiuto, ma portato a termine dal figlio Dhani seguendo precise indicazioni lasciate dal padre. Tra le traccie di Brainwashedtroviamo Between the Devil and the Deep blue sea, uno dei brani più freschi della produzione harrisoniana e dal titolo amaro, che risuona come un curioso testamento. Buon compleanno Sir George. Speriamo che la tua chitarra, adesso, abbia smesso di piangere dolcemente.

   

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Tony Romano