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PAOLO GARGINI / Imagoeconomica
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Fondo unico per lo spettacolo: cosa cambia

Fondi assegnati per tre anni, criteri di attribuzione basati sui risultati, incentivi ai giovani

È entrato in vigore oggi con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il ministro dei Beni e delle Attività 
Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha riformato il FUS, il Fondo unico per lo spettacolo. Con le nuove norme, le risorse verranno attribuite in
 base alla quantificazione delle attività realizzate e dei
 risultati raggiunti, con indicatori chiari e misurabili, e
 saranno aperte a tutte le realtà attive nel territorio 
nazionale.

Verrà incentivata la partecipazione giovanile,
 saranno semplificate le procedure e i fondi saranno assegnati su 
base triennale, consentendo una maggiore capacità di
 programmazione finora limitata dal carattere annuale del
 contributo. Inoltre verrà reso possibile il finanziamento delle 
realtà multidisciplinari e favorita l'internazionalizzazione
 delle attività, mentre verrà rafforzato il ruolo della musica
 contemporanea di qualità, tra cui il jazz, finora esclusa dai
 finanziamenti statali diretti.

Infine, le nuove norme prevedono la creazione dei "Teatri
 Nazionali" e dei "Teatri di rilevante interesse culturale" per
 riconoscere e premiare le eccellenze e fare di queste due nuove 
categorie gli assi strategici dell'intervento pubblico per lo
 spettacolo dal vivo. "Con questa riforma - conclude Franceschini
 - la scena italiana godrà di uno strumento efficace per crescere 
e sviluppare le proprie straordinarie potenzialità".


"È una riforma attesa da anni che
 rende più equi e meritocratici i criteri di assegnazione del
 Fus, incentiva la partecipazione giovanile, semplifica le 
procedure, incoraggia la programmazione prevedendo la 
triennalità dei contributi e supera il vecchio sistema dei 
teatri stabili" ha detto il Ministro.

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Redazione