Festival di Musica Antica di Urbino: i concerti in cartellone
Dal 16 al 26 luglio i grandi interpreti della musica antica si riuniscono nella città di Raffaello
"A Urbino c'è assoluta coerenza tra musica e spazi", ha sottolineato l'assessore Vittorio Sgarbi
Torna il tradizionale appuntamento con il Festival di Musica Antica di Urbino, giunto alla quarantottesima edizione, che ospiterà per dieci giorni, dal 16 al 26 luglio 2016, i grandi interpreti della musica antica nella città di Raffaello.
Il festival, organizzato dalla Fondazione Italiana per la Musica Antica, oltre ad un fitto calendario di concerti offre corsi di perfezionamento rivolti anche ai più piccoli: Urbino Musica Giovani è la proposta per giovani musicisti di ogni livello (di età compresa tra i 6 e i 16 anni) invitati a confrontarsi attraverso lo studio delle più belle pagine del repertorio antico e barocco.
Dieci intensi giorni durante i quali centinaia di musicisti e appassionati giungeranno a Urbino da ogni parte del mondo per frequentare corsi di canto, musica e danza medievali, rinascimentali e barocchi.
Il Festival, sotto la direzione artistica di Marcello Gatti, ha il patrocinio della Presidenza della Repubblica. Inoltre, è organizzato con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, del Comune di Urbino, della Comunità Montana dell'alto e medio Metauro, dell'ERSU, della Regione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino, del Centro Provinciale Promozione Beni Culturali, e della Commissione Nazionale Italiana UNESCO e promosso dalla Città di Urbino – Assessorato Rivoluzione e Cultura guidato da Vittorio Sgarbi.
"Nessun festival di musica antica in Italia ha l’importanza del festival di Urbino -ha dichiarato Sgarbi- che è determinata, come nelle migliori città d’Europa che si applicano alla musica, dalla compatibilità e alla coerenza fra la musica e gli spazi. La fortuna della città è di avere gli spazi storici architettonici più importanti che conti l’Italia centrale. E quindi, a partire da Palazzo Ducale e dai palazzi rinascimentali, animarli con la vita della musica è una condizione di assoluto privilegio che può toccare Urbino e a pochi altri luoghi, come avviene a Siena con la sua Accademia Chigiana".
"Credo che tra i compiti di un assessore alla Cultura -ha aggiunto il noto critico d'arte- ci sia anche quello di difendere il prestigio e l’origine controllata, come accade con i cibi. Qui si produce la musica più intensamente rappresentata di qualunque altra città italiana. Quindi, Urbino diventa Capitale Europea della Musica, attraverso il Festival Internazionale di Musica Antica".
Vediamo insieme tutti i concerti in cartellone al Festival di Musica Antica di Urbino [Cliccare su Avanti]
Sabato 16 luglio
La rassegna si apre sabato 16 luglio alle 21,30 presso il Salone Raffaello. Nel primo concerto amor sacro e amor profano si contrapporranno in un avvincente programma di musica seicentesca dal titolo In dulcedine et ardore, che vedrà impegnate il soprano Lia Serafini e l’arpista Maria Cleary. Ardore mistico, ma anche sospiri e follie sono i sentimenti e le emozioni che le due artiste vogliono comunicare nell’esecuzione delle musiche di Caccini, Monteverdi, Rossi, Strozzi, Merula e G. A. Rigatti. Lia Serafini, presente a Urbino anche come docente dei Corsi di perfezionamento, è una delle specialiste dello stile vocale antico, interprete raffinata di tutte le gradazioni espressive del multiforme caleidoscopio che è proprio del repertorio vocale del barocco italiano. Maria Cleary è un’affermata strumentista specializzata nelle arpe storiche e impegnata in un’intensa attività concertistica sia come solista sia come esperta della pratica del basso continuo sull’arpa.
Domenica 17 luglio
Domenica 17 luglio alle 19,00, nel Salone Raffaello, Susanne Scholz proporrà un Recital di violino con musiche di G. Bassano, Th. Baltzar, J. J. Vilsmayr, J. S. Bach. Un programma che si snoda sul virtuosismo e sulla potenza espressiva e melodica del violino, ripercorrendone il repertorio dal rinascimento veneziano alla Germania del Seicento fino a Bach, autore che ha saputo donare a questo strumento alcune delle pagine più intense ma anche più ardue del suo repertorio. Sempre domenica 17 luglio alle 21,30, nel Salone Raffaello, l’ensemble Concerto Palatino (Bruce Dickey, cornetto; Veronika Skuplik, violino; Charles Toet e Joost Swinkels, tromboni, Marcin Szelest, organo) proporrà il programma dal titolo Un rumore magnifico… musiche del Seicento per cornetto, violino e tromboni di G. Frescobaldi, G. Gabrieli, P. Lappi, C. Ritter, G. P. Cima, Gio. M. Cesare, J. Stephani, G. Bassano, M. Weckmann, Ludovico da Viadana, N. Corradini, H. Scheidemann. I capiscuola del cornetto e del trombone antico, Dickey e Toet, presentano con il loro celebre gruppo di strumenti a fiato le musiche dell’epoca d’oro della canzone polistrumentale. Sonorità potenti e grandiose concepite per i grandi spazi della chiesa, polifonie ancora di sapore rinascimentale ma già miranti a uno stile più moderno che si contemperano con la vocazione melodica del cornetto e del violino. Il programma percorre una visita ideale dei centri della canzone strumentale, dalla scuola romana di Frescobaldi alle cappelle musicali del nord Italia (Brescia, Venezia, Milano) per giungere fino alla Germania del nord.
Lunedì 18 luglio
Lunedì 18 luglio alle 21.30 il Cortile d’onore di Palazzo Ducale ospiterà uno dei concerti di punta del festival: la European Union Baroque Orchestra (EUBO) diretta da Lars Ulrik Mortensen, importantissima figura di riferimento, come clavicembalista e direttore, nel panorama della musica barocca di oggi nonché attuale direttore artistico dell’orchestra. La EUBO è un organismo promosso dalla Comunità Europea che seleziona e riunisce in progetti semestrali i migliori giovani strumentisti provenienti dai vari paesi, offrendo loro l’opportunità di lavorare coi più affermati specialisti realizzando poi tournée di concerti nei diversi paesi dell’unione. Il concerto dal titolo Händel e i suoi colleghi londinesi impagina musiche di J. E. Galliard, W. Babell, G. Sammartini, F. Geminiani e naturalmente Georg Friedrich Händel. Un programma senza dubbio ‘europeo’, che evidenzia non solo la mobilità dei personaggi dell’epoca, ma anche la circolazione, la diffusione e le contaminazioni degli stili in una Londra ormai divenuta uno delle maggiori capitali europee della musica. Händel, il Sassone, che una volta stabilitosi nella città ne polarizza la vita musicale; gli italiani Sammartini e Geminiani che portano le eredità strumentali del loro paese fin da Corelli; l’inglese Babell, forse allievo dello stesso Händel e infine il tedesco Galliard, entrambi attivi animatori della vita musicale londinese dell’epoca. Il concerto vedrà l’esibizione di due giovani e dotati solisti: Bojan Cicic al violino nel concerto di Geminiani e Jan Van Hoecke al flauto dolce nel concerto di Babel.
Martedì 19 luglio
Martedì 19 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello si esibirà il gruppo Accademia Ottoboni (Manuel Granatiero, traversiere; Helena Zemanova, violino; Ayako Matsunaga, violino; Teresa Ceccato, viola; Marco Ceccato, violoncello) con il programma Be (Classic) or not to be (Classic) che mette a confronto le composizioni per flauto e quartetto d’archi di Mozart e Boccherini. Si tratta di opere scritte negli stessi anni che condividono lo stesso linguaggio solo apparentemente ma che a un ascolto attento e consapevole mostrano la distanza, non solo geografica, che li separa. L’Accademia Ottoboni è un gruppo fondato a Roma nel 2004 specializzato nel repertorio barocco e classico che si è affermato sia in campo concertistico sia in campo discografico, ricevendo diversi premi, tra cui due Diapason d’Or.
Mercoledì 20 luglio
Si respirerà un’atmosfera del tutto diversa nel concerto che Evangelina Mascardi (chitarra barocca) e Lincoln Almada (arpa gesuita e percussioni) terranno mercoledì 20 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello. …un solo cammino… è il titolo del programma che comprende danze e improvvisazioni dalla Spagna all’America Latina. I due musicisti ci accompagneranno nell’esplorazione della musica tradizionale del Sudamerica mettendone in rilievo le numerose ascendenze europee risalenti ai secoli dei Conquistadores. Una musica in cui agli elementi autoctoni si fondono e si amalgamano numerosi altri motivi (ritmici e melodici) importati dai conquistatori spagnoli e portoghesi. Ne risultano melodie, armonie e ritmi originali e sorprendenti nei quali la Spagna e il Portogallo cinque-seicenteschi, l’Europa settecentesca, l’Africa degli schiavi, la cultura tradizionale dei Guaranì riversano ciascuno elementi musicali decisamente contrastanti: jácaras spagnole, suites, motivi popolari indios, zarambeques.
Giovedì 21 luglio
Luca Guglielmi suonerà giovedì 21 luglio alle 19,00 nel Salone Raffaello, proponendo un recital di clavicembalo dal titolo Il labirinto armonico d'Arianna. È un confronto dialettico tra due compositori tedeschi: Johann Caspar Ferdinand Fischer e Johann Sebastian Bach. Nel celebre "Necrologio" di J. S. Bach, compilato da suo figlio Carl Philipp Emanuel Bach e da Johann Friedrich Agricola, il celebre clavicembalista Johann Caspar Ferdinand Fischer (Kapellmeister a Baden) è presentato come uno dei compositori "moderni" che più hanno influenzato la formazione dello stile di Bach, insieme ai più "antichi" Frescobaldi e Buxtehude. Di fatto, più che una semplice influenza, si tratta di un vero e proprio riutilizzo di temi, forme e modelli compositivi che Bach ha impiegato per la creazione dei suoi "monumenti musicali" più compiuti come il Clavicembalo ben temperato o le grandi Suites. Giovedì 21 luglio ore 21,30, nel Salone Raffaello, uno dei più grandi virtuosi di liuto oggi esistenti, Paul O’Dette, eseguirà un programma dedicato al periodo d’oro del repertorio per liuto con un programma ambientato nell’Inghilterra elisabettiana che include anche piacevoli ballate tradizionali. Una musica in cui si compenetrano intimamente tutti gli stati d’animo: dalla leggendaria melanconia propria di quest’epoca alla festosità brillante delle danze più trascinanti. Sarà l’arte insuperata di O’ Dette a guidare il pubblico in questo affascinante mondo evocativo di sentimenti contrastanti.
Venerdì 22 luglio
Venerdì 22 luglio alle ore 21,30 presso il Salone Raffaello, Antonio Carrilho (flauto dolce) ed Enrico Baiano (clavicembalo) proporranno un recital dedicato al settecento tedesco dal titolo L’autunno del Barocco. Entrambi grandi virtuosi dei loro strumenti, i due concertisti intendono mettere in evidenza in questo recital i mutamenti stilistici avvenuti tra il barocco maturo di Bach e Händel e lo stile galante che si afferma con gli autori successivi, in primo luogo Carl Philipp, figlio affermatissimo del grande di Eisenach. In programma brani di G. Ph. Telemann, J. S. Bach, C. Ph. E. Bach, G. F. Händel.
Sabato 23 luglio
Sabato 23 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello sarà la volta di un giovane gruppo nato in Israele ma formatosi presso la Schola Cantorum di Basilea, l’ensemble Profeti della Quinta con il programma Ego dormio et cor meum vigilat (musiche di L. Luzzaschi, S. Rossi, G. Frescobaldi, O. Harmelin E. Rotem, A. Grandi). L’intero programma del concerto ruota intorno a un prezioso manoscritto del primo ‘600 la cui storia si presenta intrigante ancor prima di ascoltarne la musica: acquistato per caso su una bancarella viennese e in seguito battuto all’asta da Sotheby’s, è successivamente scomparso in mani private, ma non senza essere stato miracolosamente riprodotto in una versione digitale che lo rende disponibile a tutti per lo studio e l’esecuzione. l mistero del manoscritto è accresciuto dal fatto che l’autore della maggior parte dei brani si cela dietro l’abbreviazione Carlo G.: i testi sono sacri, quasi tutti provenienti dal Cantico dei cantici, la musica è per una o due voci che alternano melodie angeliche a passaggi virtuosistici, accompagnate dall’organo o dal chitarrone. Un concerto che, vissuto idealmente nella sua ambientazione originale, si preannuncia di grande impatto emotivo.
Domenica 24 luglio
Con il concerto di domenica 24 luglio si darà inizio alla fase del festival che mette in scena la musica prodotta a Urbino stessa. Alle ore 21,30 nel Cortile d’Onore di Palazzo Ducale l’Orchestra FIMA, diretta da Alfredo Bernardini, si esibirà nel concerto che sigla una parte importante del lavoro che si svolge ad Urbino mettendo insieme una vera orchestra barocca, formata dai migliori studenti del corso. In programma musiche di J. F. Fasch, C. Tessarini, F. Geminiani. Il programma di quest’anno vuole in particolare ricordare Carlo Tessarini nel 250° anniversario della morte, importante figura di musicista cosmopolita settecentesco, che nonostante mantenesse molteplici incarichi e rapporti con i principali centri europei, stabilì un duraturo rapporto con Urbino, occupando il posto di maestro di cappella presso la Cattedrale.
Lunedi 25 luglio
Lunedi 25 luglio alle 21,30 nel Salone Raffaello, l’ensemble LaReverdie (Claudia Caffagni, voce, liuto; Livia Caffagni, voce, flauti, viella, Elisabetta de Mircovich, voce, symphonia, viella, Sara Mancuso, arpa, organo portativo, claviciterio), metterà in scena un concerto dal titolo Ars cantus mensurabilis – Il trionfo della polifonia in Francia nel XIII secolo che mostrerà al pubblico il lavoro svolto durante il corso incentrato sulla nascita del canto a più voci. Il concerto sarà corredato da letture tratte da testi dell’epoca medievale che documentano il sorgere di questa pratica così ricca di premesse per lo sviluppo della musica moderna.
Martedi 26 luglio
Martedi 26 luglio alle ore 21,30, nel Salone Raffaello, l’Ensemble vocale e strumentale FIMA diretto da Alessandro Quarta presenterà il terzo progetto realizzato da docenti e allievi durante il festival, dedicato all’Oratorio romano. Quarta svolge da anni un eccezionale lavoro di ricerca sulle fonti musicali e sulla pratica esecutiva del repertorio sacro del ‘600 romano che a Urbino si trasforma in vero e proprio laboratorio, sede ideale per sperimentare soluzioni vocali e strumentali che sarebbe altrimenti difficile realizzare in altre situazioni.
Lunedì 15 agosto
Lunedì 15 agosto alle 18.30 il festival riprende per una serata e si conclude in bellezza nell’ambito della Festa del Duca, l’evento multicolore che il comune di Urbino organizza ogni anno a metà agosto: una grande fiera, che unisce artigianato, arte, rievocazioni storiche, cucina rinascimentale e molto altro, in cui non poteva mancare la musica del rinascimento. L’ensemble Bella Gerit, specializzato nella riscoperta e riproposta di musiche rinascimentali legate alla corte di Urbino propone quest’anno “Le Novellette a sei voci”, dell’urbinate Simone Balsamino, dedicate ai Della Rovere. Una conclusione di piacevolissimo ascolto con musiche di carattere pastorale, su testi tratti dall’Aminta di Torquato Tasso.