Fabiana Filippi sempre più internazionale
Economia

Fabiana Filippi sempre più internazionale

L'azienda di abbigliamento umbra, specializzata nella lavorazone di tessuti pregiati, guarda agli Usa e al Medio Oriente

Nuova aperture a Venezia, Londra, Roma e Parigi. Così continua la strada internazionale di Fabiana Filippi, marchio del made in Italy sviluppato dall’antica  tradizione della maglieria umbra. “Quest’anno abbiamo attivato quattro nuove aperture, ma non ci fermiamo qui” racconta Mario Filippi Coccetta, fondatore e amministratore delegato dell’azienda insieme con il fratello Giacomo (nella foto con Donatella Barbabianca, moglie di Giacomo e responsabile ufficio prodotto). “Abbiamo infatti già pianificato di continuerà a potenziare il canale vendite attraverso nuovi monomarca in Europa, Usa e Medio Oriente”.

Nata nel 1985, Fabiana Filippi Fattura oggi 65 milioni di euro, con profitti in crescita del 14 per cento di cui il 72 per cento grazie ai mercati esteri. Il segreto? “Un made in Italy cento per cento, che è il nostro punto di partenza e una filosofia cui non intendiamo rinunciare. Siamo partiti con l’idea di valorizzare la tradizione manifatturiera avviata in Umbria negli anni Settanta da Luisa Spagnoli, svecchiando modelli e impostazione. E qui restiamo perché il mercato ci ha dato ragione”.

Non a caso Fabiana Filippi è oggi anche una interessante “laboratorio professionale”, dove ogni anno vengono assunti e avviati alla professione una decina di giovani: “L’obiettivo è continuare la tradizione, coltivando un vivaio di capaci giovani artigiani, vale a dire la forza del made in Italy anche in futuro”.
Là dove Luisa Spagnoli portò la lavorazione dell’angora, oggi Fabiana Filippi lavora fibre pregiate come cachemire, seta e tessuti nobili “con un’ossessione quasi maniacale” continua Mario Filippi. “All’estero il made in Italy “certificato” è un punto di forza e ne vengono riconosciuti  la qualità e il valore. Questa filosofia in trent’anni ha portato il nostro marchio ad avere 34 punti vendita monomarca (tra shop in corner e flagship store)  e circa 1.300 punti vendita pluribrand, crescendo senza mai una battuta d’arresto”.

Complessivamente, l’azienda occupa oggi 110 persone, che diventano 350 se si calcola l’indotto sviluppato attraverso 120 consociate e i laboratori artigianali. “Curiamo attentamente la nostra filiera e lavoriamo così a stretto contatto che siamo in grado di vedere realizzato un prototipo della nuova collezione dalla sera alla mattina, poche ore dopo che lo stilista lo ha pensato e disegnato. Un modo per essere certi di non abdicare mai allo stile che ci contraddistingue".

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