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Ansa
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Sull'Europa soffia sempre più forte il vento della jihad

Il terrorismo è sparito dalle prime pagine dei giornali, ma una lunga serie di arresti, condanne e attentati sventati indicano il livello d'allarme rimane alto. Anche se non sembra più interessare a nessuno...

Lo scorso 24 ottobre a Barcellona è stato condannato a tre anni di carcere Mohammed Yassi Amrani: «Diventato membro dell’Isis durante un rapido processo di radicalizzazione nel 2020», come si legge nell’atto di accusa. L’uomo che all’epoca dei fatto lavorava in un bar di Barcellona dopo aver invocato la jihad in un post su Facebook nel marzo 2020, è stato contattato online da un reclutatore dello Stato Islamico. Tramite Telegram questi gli ha ordinato di compiere un attacco: «Per purificare la sua vita e assicurarsi un posto in paradiso» dopo averlo accusato di aver bevuto alcolici in passato e aver evitato la religione.

Poi il reclutatore gli ha ordinato di far volare un drone pieno di esplosivo sullo stadio Camp Nou di Barcellona durante una partita tra Barcellona e Real Madrid e poi farlo esplodere. Le partite tra le due squadre più potenti della Spagna, soprannominate "El Clásico", sono tra le partite più seguite al mondo. A complicare i piani dei due era arrivata la pandemia e il fatto che la Spagna era sottoposta a un grave blocco pandemico Covid-19 e tutte le partite erano state sospese.

Mohammed Yassi Amrani nel maggio 2020 venne arrestato e all’interno della sua abitazione di Barcellona vennero ritrovati una serie di piani per attaccare sempre con i droni, l'iconica cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona e la Torre Eiffel di Parigi. Si tratta degli obbiettivi di sempre dell’Isis e di al-Qaeda al pari di Roma e la Città del Vaticano, il Duomo di Milano e le molte istallazioni militari americane presenti sul suolo italiano mentre spostandoci negli Stati Uniti il sogno dei terroristi è quello di abbattere la Casa Bianca e il Pentagono e tutti i piani scoperti nell’ultimi biennio i droni hanno sempre un ruolo centrale.

Fino a poco tempo fa quando si discuteva di droni e di gruppi terroristici ci si riferiva all’eliminazione dei capi delle organizzazioni terroristiche inceneriti dagli Uav del Pentagono come avvenuto lo scorso 31 luglio a Kabul con la morte del leader di al- Qaeda Ayman al-Zawāhirī colpito sul balcone della casa nella quale si nascondeva ma occorre ricordare che la lista dei terroristi eliminati grazie ai droni è lunghissima ed inizia il 7 giugno 2006 con Abū Mus‘ab al-Zarqāwī terrorista giordano co-fondatore dello Stato islamico dopo essere uscito da al-Qaeda per dissidi con l’allora leader Osama bin Laden, che venne incenerito da un drone della Cia a Hibhib un villaggio in Iraq, situato a 8 km a nord-ovest di Ba'quba.

Altro importantissimo terrorista che venne eliminato dai droni del Pentagono è stato Anwar al-ʿAwlaqī predicatore prima e terrorista poi con passaporto americano e yemenita ucciso nello Yemen il 30 settembre 2011 su ordine di Barack Obama all’epoca Presidente degli Stati Uniti. Anche il figlio sedicenne di al-ʿAwlaqī, Abdulrahman è stato ucciso mentre cenava in un ristorante all'aperto nello Yemen da un attacco aereo di droni ordinato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama il 14 ottobre 2011.

Ma i terroristi negli anni non sono stati a guardare e si sono organizzati a loro volta e così organizzazioni terroristiche come lo Stato Islamico (ISIS), gli Hezbollah, gli Houthi, il Fronte al-Nusra, e tutte le branche locali dell’Isis e di al-Qaeda negli ultimi anni, hanno effettuato attacchi con droni contro diversi siti nei paesi del Medio Oriente come basi militari , depositi di petrolio , aeroporti, e altri obbiettivi. Come abbiamo più volte ricordato complice la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi l’allarme terrorismo è scomparso dalle prime pagine dei giornali tuttavia, l’Europa resta sempre l’obbiettivo delle organizzazioni terroristiche che possono sempre contare su una vasta rete di facilitatori e anche di molti di coloro che sono rientrati in Europa dopo aver combattuto nel “Siraq”.

Tra i Paesi più a rischio del Vecchio Continente c’è sempre la Francia che vede moltiplicare su tutto il suo territorio nazionale gli attentati sventati e le minacce degli islamisti agli insegnanti che nelle loro scuole provano a parlare agli studenti della libertà di parola, di culto oppure quando si discute delle celebri vignette di Charlie Hebdo. A questo proposito non si contano più gli insegnanti raggiunti in aula dai parenti degli studenti che urlano e minacciano di fargli fare la fine del povero Samuel Paty l’insegnante che venne decapitato il 16 ottobre 2020, fuori dalla sua scuola di Conflans-Sainte-Honorine (Francia) dall’estremista islamico ceceno Abdoullakh Abouyedovich Anzorov che dopo l’attacco pubblicò una foto della testa dell’insegnante su Instagram e minacciò Emmanuel Macron , definendo Paty «uno dei suoi segugi infernali». Anzorov venne poi rintracciato dalla polizia a Eragny e dove gli agenti lo colpirono per ben nove volte dopo essere stati a loro volta attaccati da lui.

A proposito del silenzio dei media occidentali in Francia il ministero degli Interni ha ricominciato a disporre la chiusura di moschee e luoghi di aggregazione islamici dove si predica l'islamismo radicale e il comportamento separatista. L’ultima in ordine di tempo a dovere chiudere è stata la moschea di Obernai iconico villaggio dell’Alsazia. Qui dal 2017 predicava un 39enne religioso fondamentalista, che si fa chiamare Abu Zakaria di nazionalità francese essendo nato Carcassonne (Linguadoca - sud della Francia), che era già noto per aver praticato un proselitismo radicale nel Basso Reno da almeno una dozzina di anni. Secondo gli inquirenti la moschea di Obernai costituiva un luogo che facilitava la diffusione di un'ideologia radicale, con un'evidente ostilità nei confronti della società francese, il proliferare di osservazioni provocatorie e ostili ai valori repubblicani, mentre incoraggiava i fedeli in questa visione radicale.

Le intercettazioni ambientali hanno provato che l’uomo si sia adoperato per diffondere un islam salafita, portatore di una concezione retrograda dell'Islam, ostile all'Occidente e alla società francese, di cui rifiuta i valori, spingendo così al ritiro identitario e al separatismo. Legittimando la poligamia, ha chiesto la discriminazione contro ebrei, omosessuali e donne, contro le quali ha anche giustificato la violenza dei loro mariti, soprattutto in caso di adulterio.

Un caso isolato? Assolutamente no visto che casi simili si verificano di continuo non solo in Francia ma anche in Austria, Germania, Inghilterra, Spagna e Belgio solo per citarne alcuni. E in Italia? La settimana scorsa il Tribunale di Bari ha condannato per finanziamento al terrorismo a due andriesi di 30 e 42 anni, Walter Lopetuso e Pasquale Petruzzelli. Attraverso un’agenzia di money transfer di Andria, avrebbero inviato soldi dalla Puglia per sostenere jihadisti e foreign fighters, trasferendo in 49 Paesi circa un milione di euro in cinque anni. Nessuno si si illuda, oggi più che mai il vento della jihad soffia sempre più forte sul continente europeo e gli attentati sventati di continuo sono il segnale della drammaticità della situazione. Coloro che non vedono cosa sta accadendo o che si girano dall’altra parte (forse), preferiscono pulire il sangue dalle strade.

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Stefano Piazza