Emanuele Scaringi: Perdere è una questione di stile

Emanuele Scaringi: Perdere è una questione di stile

Ed oggi si parla di uno: sceneggiatore, regista che lavora allo sviluppo progetti della Fandango, delegato per le opere prima che ha girato corti, video, spot, making of, concerti e spettacoli teatrali. Tutto in una sola persona, cioè @EScaring Presentati, …Leggi tutto

Ed oggi si parla di uno: sceneggiatore, regista che lavora allo sviluppo progetti della Fandango, delegato per le opere prima che ha girato corti, video, spot, making of, concerti e spettacoli teatrali. Tutto in una sola persona, cioè @EScaring

Presentati, chi sei cosa fai e da dove vieni?

Leggo.

Non sopporto i pitch. Sono un pessimo venditore, soprattutto di me stesso. Vengo dalla periferia ma odio la retorica sulla periferia. Tipo il poliziotto di Pasolini, con tutte le volte che è stato usato penso nella tomba sia diventato una trottola. “il posto da dove vengo” (prima o poi lo userò come titolo) si chiama Villanova. Alcuni l’hanno ribattezzata Tiburtina valley, è un downtown. Non la associano a Torbellamonaca o San Basilio perché per arrivarci devi fare 20 km di più, salvo che per i fatti di cronaca. Quando giocavo a pallone da ragazzino e mi chiedevano di dove ero si mettenavano a ridere e io rispondevo “che cazzo ridi, sei di San Basilio”. Il 1 maggio, festa del patrono, si faceva a botte con quelli dell’Albuccione. Si davano appuntamento in 30 contro 30 più giù delle giostre, armati di catene e bastoni. C’erano personaggi leggendari come Recchia de gomma e il Muto. Non erano nemmeno maggiorenni.

Odio la vanità, i battutari e i lanciatori di cappelli.

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Com’è nata in te la passione che ti porta a vivere di cinema, sceneggiature e set?

Alle superiori guardando “Roma città aperta”, “Nell’anno del signore” e “Accattone” (giuro!). L’ultimo anno del liceo partivo con “il Palombara”, l’acotral, il venerdì sera. Ponte Mammolo, Metro, Termini, piazza del Popolo e arrivavo alla vecchia sede dell’Anac in via principessa Clotilde. Lì c’era l’indiano con un sigaro in bocca de “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, parlava principalmente di figa. Era gentile. Gli portavano da leggere e lui la settimana dopo diceva cosa ne pensava, in modo cordiale anche se erano delle stronzate. Diceva frasi tipo “Ogni fiume è un po’ Po” e di non pensare alla gente come una folla indistinta ma come ogni singolo individuo. Era Leo Benvenuti.

Ma forse ho iniziato prima, alle elementari, andando fuori tema. Da piccolo mi piacevano gli horror.

Quando ti sei tolto la più grande soddisfazione della tua vita?

3 volte. Ho collassato lungo tutta la croisette. Bis al lido di Venezia. E l’anno scorso ci sono andato vicino. Berlino, presentazione di Diaz. I miei che non avevano mai preso un aereo e non sapevano del festival. Poi portarli in discoteca. Rum e cola a mio padre, e gin lemon a mia madre che è astemia. Mi volto e l’ha già finito. “brucia un po’, però mi ha fatto dormire bene”.

Mi manca la collassata più importante…

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Qual’è il tuo obiettivo? Dove sogni di poter arrivare?

Sposare Rosario Dawson. Fare una gara di schiacciate con MJ. Sfidare a punizioni Ago Di Bartolomei. Suonare la tromba con Davis e Vian accompagnati da Richards e magari con Waits che canta. Fare serata con Ciampi e Bukowski. Perdere è una questione di stile.

Riuscire a raccontare buone storie. Bere un buon margarita. La lotta di classe.

Per chi vorrebbe iniziare a percorrere la strada dello sceneggiatore o del regista cosa ti senti di consigliare?

Essere malinconici e arrabbiati. Non saper stare al mondo. Annoiarsi. Aver preso almeno un cazzotto. Il disincanto.

I 5 libri che non si può non aver letto?

Lo straniero. Sandro Onofri. Chiedi alla polvere. Sputerò sulle vostre tombe. Izzo. L’animale morente. Tokyo blues. Gutierrez. Triste solitario y final. Se li leggi insieme tenendoli aperti sul comodino sono 5.

I 5 film che non si possono perdere?

C’era una volta in America, Accattone (così la piantano di dire che il cinema italiano fa schifo) Freaks, Cane di paglia, Big wednesday, Harold e Maude.

I 5 dell’adolescenza: Trainspotting, L’odore della notte, Scarface, Mean streets, Le iene, Fa la cosa giusta, Quei bravi ragazzi, Una vita al massimo, L’ultimo boyscout.

I 5 personaggi: C’era una volta in America, Toro scatenato, Casino… lo so sono tutti sociopatici.

5 italiani: La prima notte di quiete, Indagine & la classe operaia, I compagni, Amici miei, Un borghese piccolo piccolo.

5 d’amore: Freaks, Il buio s’avvicina, She’s so lovely, Una moglie. Va bene, Prima dell’alba, Altà fedeltà, Swingers, 500 giorni insieme e Se mi lasci ti cancello.

5 dell’ultima decade: Guida a riconoscere i tuoi santi, Cous cous, I lunedì al sole, The wrestler, Gran Torino, Le tre sepolture. Amores perros e Y tu mama tambien sono fuori decade.

I 5 horror preferiti: Brizzi,  Bruni, Virzì, i comici al cinema, i figli d’arte, gli attore registi e i registi attori.

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Come usi internet? Cosa cerchi in rete?

Gonzo, xhamster, youporn, rapidshare, ebay, amazon, wiki.

Internet ha cambiato il modo della conoscenza. Non conta più il sapere ma la velocità. Wikipedia è la somma di cosa si pensa di una dato argomento. Non è la “verità”, a nessuno frega più una mazza, ma la maggioranza delle opinioni e bla bla bla. Un uragano in Giappone può procurare il battito d’ali di una farfalla in California. Ecco questo è internet.

La serie che vorresti consigliarci e perché?

Luck, inarrivabile. I Soprano per Gandolfini. Mad men per la misantropia. Breaking Bed per il delirio d’onnipotenza. Dexter per il margarita, i Latinos e ti spiega come comportarsi con le persone.

Sei felice?

Se mi cerchi.

Ps: non sono riuscito ad attaccare la mina sulla responsabilità dei padri, sul fatto che questa è la prima generazione più povera della precedente, sul flamenco e sull’andalusia… sarà per la prossima.

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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