UnipolSai, indagato l'amministratore delegato Carlo Cimbri
Per il numero uno del colosso assicurativo nato dalla fusione tra la società bolognese e le aziende del gruppo Ligresti ipotesi di aggiotaggio. Con lui finiscono nel mirino della procura milanese altri tre manager del gruppo. I precedenti.
L'amministratore delegato di UnipolSai, Carlo Cimbri, è indagato per aggiotaggio dalla Procura di Milano nell'ambito dell’inchiesta che riguarda presunti illeciti nell'operazione di fusione formalizzata lo scorso gennaio tra il colosso assicurativo controllato dalle coop e la Fondiaria-Sai del gruppo Ligresti.
Cimbri, cagliaritano, ha 49 anni e lavora in Unipol dal 1990, quando dopo la laurea in Economia a Bologna entrò nel gruppo come addetto al servizio tesoreria. Oggi conserva incarichi in una decina di altre società della galassia, oltre alla carica di consigliere in realtà esterne come Bnl Vita, Nomisma, Fondazione Censis e a quella di membro del comitato direttivo dell’Ania. Durante la fase di transizione è stato anche consigliere di Premafin.
Il fascicolo, in mano al pubblico ministero meneghino Luigi Orsi, vede indagati con la stessa ipotesi di reato altri tre manager del gruppo: si tratta di Roberto Giay (già amministratore delegato di Premafin, la finanziaria della famiglia Ligresti già al centro di altre due inchieste), Fabio Cerchiai (ex presidente del cda di Milano Assicurazioni) e Vanes Galanti (in passato presidente del cda della “vecchia” Unipol). La notizia arriva al termine di una mattinata che si era aperta, poco dopo l’alba, con le perquisizioni effettuate dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sezione lombarda, all’interno della sede bolognese di UnipolSai in via Stalingrado. In queste ore altri uomini del Nucleo starebbero acquisendo ulteriore documentazione all’interno della Consob di Roma.
L'atto di fusione per incorporazione di Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin in Fonsai venne stipulato alla fine del 2013 ed ha acquistato efficacia giuridica a partire dal 6 gennaio 2014, con l’iscrizione al registro imprese e le informative definitive trasmesse a Consob, l’autorità di controllo su mercati e società quotate. Ma non è la prima volta che gli intrecci societari fra le tre realtà finiscono al centro di attenzioni giudiziarie e fiscali.
Il 27 aprile dello scorso anno l’Antitrust bloccò una prima volta la fusione chiedendo chiarimenti sulle sue condizioni. Successivamente l’ha autorizzata imponendo però il rispetto di alcuni parametri tra i quali il mantenimento di un tetto massimo del 30 per cento di quota di mercato nel settore della RcAuto. Il 19 febbraio l’authority ha avviato un’istruttoria per presunta inottemperanza alle misure prescritte, che si concluderà il 30 giugno.
Anche la Consob, prima di autorizzare il merger, chiese numerosi chiarimenti al management del gruppo, in particolare sui tempi di passaggi di quote e sulla diluizione degli azionisti minori. Due mesi fa, era stata ancora la Consob a multare per 1,3 milioni complessivi Unipol Assicurazioni e gli ex vertici di Fonsai Jonella Ligresti ed Emanuele Erbetta (questi ultimi sanzionati anche con rispettivamente sei e otto mesi di interdizione dalle cariche) per la diffusione di “false informazioni” relative ad alcune poste di bilancio 2010 di FonSai, potenzialmente distorsive per la valutazione di mercato del gruppo alla vigilia della fusione.
Quest’ultimo elemento è anche uno dei molti fronti aperti dell’inchiesta penale, condotta dalla procura di Torino, sul collasso del gruppo Ligresti. Su questo fronte il prossimo appuntamento è fissato per il 18 luglio prossimo, con l’avvio (in rito abbreviato) del processo per aggiotaggio e false comunicazioni sociali che vede fra i cinque imputati l'ex patron Salvatore Ligresti e fra le parti civili proprio la nuova UnipolSai.
Intanto i contraccolpi della nuova indagine si fanno già sentire sui mercati. Nell’ambito di una seduta borsistica già di per sè piuttosto depressa, i titoli UnipolSai e Unipol performano peggio della media accusando rispettivamente flessioni del 4,06% e del 4,2%.