iWatch e pc intelligenti: cosa conquisterà i consumatori
Economia

iWatch e pc intelligenti: cosa conquisterà i consumatori

Utilità, praticità e stile per conquistare il mercato

Quale sarà l'oggetto più desiderato dopo smartphone e tablet? I giganti della tecnologia mondiale hanno da tempo iniziato a scommettere sul wearable computing, vale a dire la tecnologia che si indossa. E sono già al lavoro per mettere al più presto sul mercato occhiali, orologi e persino abiti intelligenti. Eppure, mentre centinaia di designer e programmatori cercano di fare in modo che orologi e cravatte posseggano quei microchip necessari a rendere smart tanti oggetti di uso comune, è opportuno iniziare a riflettere sul valore economico di Project Glass e iWatch . Chiedendoci se chi già utilizza smartphone e tablet li considererà oggetti utili e quindi li acquisterà, o se sarebbe invece più opportuno investire di più sull'integrazione tra computer e telefonini intelligenti, ipotizzando che quest'ultima si avvicini di più alle reali necessità dei consumatori.

Per rispondere a questa domanda è necessario fare una premessa, sottolineando che le esigenze di praticità, utilità e stile non sempre possono essere soddisfatte da un unico oggetto. Anticipando che colossi come Samsung, Apple e Google continueranno a investire laddove immaginano di poter ricavare maggiori profitti.

Gli ultimi dati pubblicati dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni testimoniano che quasi ogni persona sulla terra possiede un contratto per utenze mobili: 6,8 miliardi di sottoscrizioni a fronte di una popolazione di 7,1 miliardi di unità. E per quanto numerosi possano essere i cittadini che gestiscono contemporaneamente più utenze, è più che legittimo definire quella dei cellulari una rivoluzione globale. Sottolineando altresì che quest'ultima non si è ancora conclusa, e che è difficile persino immaginare cosa ci verrà proposto nei prossimi decenni...

La ricerca pare aver preso oggi due strade diverse. Perché mentre alcuni operatori sembrano essere sempre più convinti della necessità di puntare sui gadget (e quindi orologi e occhiali), altri vogliono fare in modo che tablet e telefonini intelligenti possano essere utilizzati come computer in miniatura. Per permettere a chi li acquista di alternarli senza perdere nulla sul piano della velocità, dell'efficienza e della funzionalità.

I primi (Apple e Samsung soprattutto) partono dal presupposto che i consumatori impazziranno di fronte all'opportunità di indossare un paio di occhiali per essere proiettati in una dimensione fantascientifica in cui sarà possibile telefonare, cercare le indicazioni stradali, navigare su Internet o scattare foto con un semplice movimento degli occhi. O ancora confidano sul fatto che il mercato degli orologi da polso stia attraversando un nuovo periodo d'oro, immaginando che a molti possa interessare poter gestire chiamate o fare la spesa sfruttando un iWatch da mettere al polso, tenendo in tasca il cellulare...

I secondi, invece, spronati da Google, puntano tutto sulla praticità e sull'utilità dei nuovi apparecchi. Convinti che per quanto la possibilità di effettuare pagamenti, di seguire un corso universitari, di controllare a distanza i propri elettrodomestici o animali domestici servendosi di un telefonino intelligente abbia contribuito a facilitare la quotidianità per miliardi di persone, tutto questo non sia sufficiente a rendere l'apparecchio in questione davvero unico e necessario. E hanno quindi iniziato la loro battaglia per fare in modo che tablet e telefonini di ultima generazione assomiglino sempre di più ai computer tradizionali.

Chi venderà di più? E gli utenti? Cosa preferiscono? O cosa desiderano? Per capire se sarà più facile vendere un iWatch o un cellulare-pc vanno fatte due considerazioni. Anzitutto il valore dell'oggetto, perché chi non capisce le ragioni per cui qualcuno dovrebbe essere felice di poter gestire le proprie chiamate da un orologio pur avendo un cellulare in tasca non considera l'importanza attribuita al possesso di uno status symbol. Quindi per vendere bene gli iWatch e gli occhiali intelligenti è necessario fare in modo che questi ultimi possano essere pubblicizzati come accessori in grado di gestire applicazioni divertenti e capaci di creare una sorta di dipendenza, che generi una corsa all'acquisto. E se il prezzo sarà ragionevole tanto meglio.

In secondo luogo, va stimata l'utilità del nuovo apparecchio. E in questo caso sarebbero i cellulari-pc ad avere la meglio. Perché se agli amanti degli status symbol non sembreranno mai oggetti così "nuovi" o "innovativi", chi con i computer lavora davvero non potrà fare a meno di acquistarli. Per il semplice (e impagabile) vantaggio di poter gestire file e documenti da piattaforme intercambiabili . Un dettaglio talmente importante da far passare il costo in secondo piano. Sempre che non si esageri...

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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