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Tasse

«La riforma del catasto ci prepara ad un salasso»

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, attacca contro la manovra del Governo che porterà ad una pesante aumento della tassazione degli immobili

La delega sulla riforma del catasto «prepara le condizioni per il salasso, lasciando ad altri il compito di attuarlo: non domani o dopodomani, ma in un futuro non precisato”. Non ha usato mezzi termini il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, per descrivere le preoccupazioni dei proprietari immobiliari dopo l'approvazione della delega da parte del governo Draghi, avvenuta senza la partecipazione dei ministri della Lega.

Cosa significa? «Nel testo della delega», spiega Spaziani Testa a Panorama.it, «c'è un meccanismo che predispone una serie di attività a partire dalla riforma degli estimi catastali. Si crea in questo modo un sistema pensato per far sì che qualsiasi governo, aprendo e chiudendo i 'rubinetti', potrà decidere di aumentare la tassazione sugli immobili». Le rassicurazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi non sembrano quindi aver convinto. «È vero quello che dice Draghi: il suo governo non aumenterà le tasse. Ma noi ci preoccupiamo di quello che altri esecutivi potrebbero fare in seguito».

Tra i balzelli più odiosi che potrebbero essere introdotti «il peggiore sarebbe un ulteriore aumento dell'Imu», sottolinea il presidente di Confedilizia. «Dal 2012 l'Imu, che altro non è che una patrimoniale sugli immobili, è già stata aumentata e ora pesa per 22 miliardi di euro: per fare un confronto, prima del governo Monti l'Ici valeva 9 miliardi. L'eventuale nuovo aumento di questo carico di tassazione sarebbe drammatico».

Per Spaziani Testa «in questo momento siamo costretti a parlare di catasto, che non è un tema urgente». Tra le priorità, invece, «ci sarebbe la riduzione del carico dell'Imu che è diventato davvero pesante, soprattutto per i tanti immobili che non hanno mercato, che non sono vendibili né affittabili». Un'altra urgenza «è quella di ridurre la tassazione sugli affitti commerciali, perché soprattutto dopo la pandemia la crisi dei locali commerciali, potenziale sede di negozi e altre attività, è diventata di tali proporzioni che bisogna provarle tutte per farli tornare a vivere. In più, crediamo che in tutti i casi in cui l'immobile commerciale è di proprietà di un soggetto diverso dall'esercente si debba ridurre la tassazione sull'affitto, anche con lo strumento della cedolare secca».

Il presidente di Confedilizia aveva affidato le sue impressioni a caldo a un tweet. «La Commissione Ue chiedeva all'Italia di rivedere gli estimi catastali per trarre risorse dalla conseguente maggiore tassazione degli immobili. Oggi l'Italia, Paese del risparmio immobiliare diffuso, dove l'imposizione patrimoniale sul mattone è triplicata dal 2012, esegue». La Lega, ha aggiunto Spaziani Testa in un altro tweet, «ha detto no. Confidiamo che mantenga il punto». Cosa si aspetta da adesso in poi? «La Lega ha chiesto che venga stralciata dalla delega la parte che riguarda le rendite catastali, con la sola eccezione dei cosiddetti 'immobili fantasma', non accatastati, perché abusivi o costruiti in situazioni non regolari, che vanno sanate. Lo stralcio già sarebbe un passo avanti, fermo restando che il Parlamento, con le commissioni Finanze di Camera e Senato, aveva messo nero su bianco appena pochi mesi fa che il catasto non doveva essere toccato».

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Chiara Merico