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ANSA/Ettore Ferrari
Economia

Start up innovativa, come costituirla senza notaio

Il ministero dello Sviluppo economico ha reso finalmente operativa una norma risalente a circa un anno fa

La possibilità, finora solo teorica, di fondare una start up innovativa senza bisogno di andare da un notaio, diventa finalmente realtà. Il ministero dello Sviluppo economico ha infatti promulgato il tanto atteso decreto attuativo che rende operativa una norma che era stata introdotta con un decreto nel gennaio del 2015 e convertita in legge a marzo dello stesso anno. Dunque a distanza di quasi dodici mesi, vengono chiarite le procedure con le quali d’ora in poi sarà possibile costituire una start up innovativa utilizzando soltanto un canale online. Se infatti finora per dare vita a una società di questo tipo serviva comunque passare dallo studio di un notaio, con tutto ciò che questo comporta in termini di tempi e di costi, ora basterà sostanzialmente una firma digitale per avere il via libera all’inizio delle attività.

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Si tratta dunque di un importante passo aventi verso la semplificazione burocratica, anche se stiamo parlando di attività di nicchia. È il caso di ricordare infatti che con l’espressione “start up innovativa”, si intende una società di capitali, anche cooperativa, di nuova costituzione o già esistente da meno di 48 mesi, finalizzata ad incentivare lo sviluppo, la produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Il rispetto di questi paletti tra l’altro, consente il beneficio di particolari agevolazioni di carattere economico. Come detto però, le agevolazioni in questione, d’ora in avanti, riguarderanno anche le procedure di costituzione di aziende di questo tipo. Secondo infatti le nuove norme rese operative dal decreto attuativo firmato dal ministro Federica Guidi, d’ora in avanti si potrà fondare una start up innovativa compilando un semplice modello standard tipizzato a cui bisognerà apporre la firma digitale.

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Ci vorrà solo un ulteriore regolamento attuativo che specificherà la forma del modello standard in questione, ma per questo passaggio non dovrebbero volerci tempi troppo lunghi. Inoltre saranno precisate le procedure di trasmissione e iscrizione al Registro delle imprese. Gli atti fondativi della nuova società potranno infatti o essere redatti direttamente dai soci della start up oppure ci si potrà avvalere appunto dell'Ufficio del registro delle imprese che autenticherà le sottoscrizioni e procederà in tempo reale all'iscrizione, permettendo la nascita della società contestualmente all'apposizione dell'ultima firma. Insomma, nel Paese della burocrazia bloccata, degli incartamenti che non si trovano, delle firme e dei notai, si tratta di una novità di assoluto rilievo. A proposito: per i nostalgici delle vecchie care procedure, resta comunque ancora valida la possibilità di fondare  una start up innovativa con regolare atto pubblico registrato da un notaio.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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