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Economia

Shopping online, addio ai prezzi gonfiati per chi compra in altri Paesi Ue

Il Parlamento europeo ha messo fine al cosiddetto geoblocking, ritenuto discriminatorio in base alla residenza

Potremmo dire che finisce un'epoca nell'ambito dello shopping online in Europa: quella del cosiddetto geoblocking. Con questo termine si indicava la prassi per cui i commercianti del Vecchio Continente imponevano prezzi e condizioni diverse per i consumatori nazionali e per quelli degli altri paesi Ue, sulla base del luogo della loro residenza o del Paese che aveva emesso la carta di credito o di debito con cui si procedeva all'acquisto.

Con 557 voti favorevoli, 89 contrari e 33 astensioni il Parlamento Ue ha infatti dato il via libera definitivo alle nuove norme che mettono fine appunto al geoblocking, dando in questo modo anche un nuovo impulso all'e-commerce. Ma vediamo nel dettaglio come funziona la nuova disciplina e soprattutto per quali prodotti sarà valida.

Addio al ?reindirizzamento?

In sostanza, il meccanismo con cui i consumatori di Paesi esteri non potevano approfittare di offerte online di altre realtà dell'Unione, si basava sul cosiddetto ?reindirizzamento?. In pratica, quando ad esempio un cittadino italiano si trovava un'offerta interessante sulla versione tedesca di un sito internazionale, veniva automaticamente reindirizzato alla versione italiana dove lo sconto o il prodotto non era più disponibile.

In questa maniera in pratica, il commerciante si garantiva una sorta di sovrapprezzo, giustificato in maniera spesso poco convincente con il valore più alto delle spese di spedizione, che il Parlamento europeo ha ora deciso di ritenere discriminatorio, abolendolo.

Da notare che comunque non ci sarà da parte del commerciante l'obbligo di consegna in tutti i Paesi Ue, il consumatore però potrà mettersi d'accordo per il ritiro degli acquisti in uno dei Paesi in cui il commerciante è operativo.

Nuova norma, ma non per tutti i prodotti

Attenzione però, perché l'addio al geoblocking, non varrà per tutti i prodotti acquistabili online.

Il provvedimento del Parlamento europeo si applica infatti solo alla vendita di accessori, servizi (da voli aerei ad auto a noleggio, biglietti di concerti o viaggi), e prodotti non coperti da copyright: restano esclusi quindi gli acquisti di musica, video, film, serie tv, e-book, giochi, app e tutti gli altri prodotti protetti dal diritto d'autore.

La speranza però è che, in occasione della revisione delle nuove misure, prevista dopo due anni dalla loro entrata in vigore, si possano togliere anche queste restrizioni.

La passione per gli acquisti online

Le nuove norme si rivolgeranno ad un pubblico di consumatori decisamente ampio. Secondo infatti uno studio della Commissione Ue, nel 2017 il 57% degli europei ha realizzato acquisti online, una percentuale che sale al 68% per gli internauti abituali, mentre un terzo dei consumatori si è rivolto proprio a negozi di un altro Paese Ue.

Al contempo solo il 37% dei tentativi di acquisto da parte di utenti di uno stato membro su un sito web di un altro Paese comunitario è andato a buon fine.

Scadenze: tutto pronto per Natale

Il nuovo regolamento europeo che abolisce il geoblocking, dovrà ora, come da prassi, essere recepito da tutti i Paesi membri, e verosimilmente entrerà in vigore nove mesi dopo la sua pubblicazione, quindi entro fine anno.

L'obiettivo, infatti, è che il prossimo Natale gli europei possano comprare i loro regali senza più nessuna ingiustificata limitazione di carattere  geografico.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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