Le scarpe di lusso? Fatte a mano, in Italia, da un cinese «italian style»
La storia umana e professionale di Matteo Hu diventato un'icona nel mondo delle calzature grazie ad un sistema ai artigianato moderno
Le scarpe più costose, ambite e sognate da uomini e donne del mondo, quelle dei brand di super lusso, nascono in Veneto, in provincia di Venezia e a realizzarle oggi è un’azienda italianissima guidata da un giovane uomo cinese. È una storia di eccellenza, lavoro e integrazione quella di CY Calzature e di Matteo Hu, cresciuto fin da piccolissimo nel laboratorio dove i suoi genitori confezionavano semilavorati e che oggi si trova a capo non solo di CY calzature, ma di un gruppo C Capital di cui fanno parte anche aziende del settore della ristorazione (tra cui Brunch Republic) e di consulenza manageriale.
Matteo Hu
“Diciamo che sono letteralmente cresciuto tra tacchi e tomaie - racconta Matteo - ed è stato naturale per me iniziare la mia attività di imprenditore proprio prendendo in mano l’azienda di famiglia dandole un’impronta più moderna. Sono partito da quello che è ancora oggi il nostro fiore all’occhiello, l’orlatura della tomaia, e che ci ha fatto conoscere alle aziende del lusso con le quali ormai collaboriamo da anni”.
Anni che hanno visto una crescita costante di CY Calzature che, anche nel 2020 in piena pandemia quando al massimo indossavano scarpe da ginnastica o pantofole, ha chiuso l’anno con un + 20% di fatturato (pari a 3milioni e 300mila euro), per poi crescere del 39% nel 2021 (4milioni e 600mila euro) e del 38,5 nel 2022 (6milioni e 400mila euro).“Quest’anno - riprende Hu - ci prepariamo a chiudere a 7milioni e mezzo mentre per il 2024, grazie a una innovazione nel sistema produttivo che abbiamo introdotto proprio a novembre, contiamo di raddoppiare la produzione e di conseguenza il fatturato”.
L’innovazione che Matteo Hu ha introdotto assieme a Davide Boscolo, direttore dello stabilimento e responsabile del nuovo progetto, è stata mutuata e riadattata alle scarpe di lusso eleganti, dalle aziende del Sud Italia che producono sneakers luxury. “Si tratta del primo sistema di orlatura a manovia che permette ai nostri operai, ad oggi un’ottantina di cui 30 inseriti solo nell’ultimo anno, di produrre in maniera più semplice e veloce: a pieno regime riusciremo a fare uscire 400 paia di scarpe al giorno contro l’attuale centinaio”.Diversamente da quanto si potrebbe pensare, poi, quando si parla di meccanizzazione dei sistemi produttivi, il nuovo macchinario consentirà all’azienda di assumere altro personale. Alla domanda, un po’ di prammatica, se i dipendenti attuali e futuri dell’azienda siano italiani o cinesi, Matteo Hu risponde con un sorriso ma mettendo in chiaro un principio a cui non deroga: “La nazionalità di una persona non è mai importante, nella vita quotidiana come nel lavoro, ad essere importanti sono i suoi valori e la sua etica. Quando assumiamo qualcuno in azienda ci assicuriamo che sia una persona che condivide i nostri valori di etica e rispetto del lavoro e delle persone. Il resto non importa e non dovrebbe importare mai”.