Reddito minimo: tutte le proposte sentite finora
Giorgio Benvenuti/Ansa
Economia

Reddito minimo: tutte le proposte sentite finora

Dal Movimento 5 Stelle al Pd e Sel, diverse forze politiche vogliono un sostegno contro la povertà. Ecco in cosa consiste

Reddito minimo garantito, reddito di cittadinanza, sostegno per l'inclusione sociale. Sono diverse le proposte avanzate dalle forze politiche in questi mesi, per istituire una indennità a tempo indeterminato e a favore della fasce di popolazione più povere. Assieme a quello del Movimento 5 Stelle, che sabato 9 maggio ha marciato tra Perugia e Assisi per promuovere il suo reddito di cittadinanza, in Parlamento giacciono altri testi legislativi simili, preparati da alcuni esponenti del Partito Democratico e di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà). Il costo per le casse pubbliche portato in dote da queste nuove forme di assistenza sarebbe di oltre 7 miliardi di euro all'anno, almeno secondo le stime dei proponenti che tuttavia sono ancora tutte da verificare. Ma ecco, di seguito, una panoramica sulle cosa prevedono queste proposte.

Il reddito di cittadinanza dei 5Stelle

Da tempo, il movimento fondato da Beppe Grillo propone di istituire un reddito di cittadinanza per tutti gli italiani che sono al di sotto della soglia di povertà. In origine, nel testo redatto dal Movimento 5 stelle nel 2013, era prevista una indennità di almeno 600 euro al mese netti, che cresceva progressivamente in presenza di familiari a carico (fino a raggiungere i 2.400 euro per le famiglie con 7 componenti). Ora gli importi sono stati aggiornati a 780 euro al mese per ogni singolo cittadino, che corrisponde alla soglia di povertà certificata dall'Istat. Chi ha già un reddito inferiore a questo importo, otterrebbe dallo Stato una integrazione, fino a raggiungere la soglia di 780 euro. Per il beneficiario dell'assegno, c'è l'obbligo di seguire dei percorsi di formazione professionale per trovare un impiego (se disoccupato) o per migliorare la propria condizione lavorativa. L'indennità viene revocata a chi mette in atto determinati comportamenti, per esempio rifiuta dai Centri per l'Impiego più di 3 offerte di assunzione ritenute congrue, cioè attinenti al suo profilo e alle sue competenze.

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Le proposte del Pd

Anche diversi esponenti del Partito Democratico hanno elaborato o stanno elaborando dei testi legislativi per istituire una indennità a favore dei più poveri, che viene però chiamata reddito minimo garantito (e non reddito di cittadinanza come dal Movimento 5 stelle). Il deputato Pd Roberto Speranza, per esempio, ha rilanciato di recente l'idea di un sussidio minimo di 500 euro al mese per tutti i disoccupati e per chi, pur lavorando, non riesce a raggiungere questa soglia di reddito. Tale progetto è portato avanti anche dalla deputata Enza Bruno Bossio e dalla senatrice Maria Cecilia Guerra, che in passato ha già presieduto una commissione istituita dal governo Letta per creare un Sostegno per l'inclusione attiva (Sia). Una proposta analoga è stata depositata in Parlamento anche da un altro esponente della sinistra del Pd, Gianni Cuperlo. Si tratta della creazione di un sostegno di inclusione sociale, che viene dato a tutti i cittadini con redditi bassi. Le famiglie che guadagnano poco o nulla riceverebbero dallo Stato una integrazione del reddito, fino al superamento della soglia di povertà. Quest'ultima dipende dalla regione di residenza e parte da 600 euro al mese nel Sud Italia, per arrivare fino a oltre gli 800 euro nelle regioni ricche come la Lombardia.

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Il reddito minimo di Sel

Una proposta di legge per l'istituzione di un reddito minimo garantito è stata avanzata anche dai parlamentari di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà). Prevede la liquidazione di un assegno di 600 euro al mese (7.200 euro all'anno) ai disoccupati, agli inoccupati e ai lavoratori precari (anche autonomi) che hanno dichiarato un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui. In presenza di familiari a carico, l'indennità aumenta progressivamente sino ad arrivare a 1.900 euro mensili (se ci sono 5 persone da mantenere, tra coniuge e figli). Il sussidio ideato da Sel si ottiene su richiesta (con la domanda che deve essere ripresentata ogni 12 mesi) e può essere revocato se il beneficiario rifiuta un'offerta di impiego, raggiunge l'età della pensione o perde i requisiti di reddito.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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