contrassegno:Rc Auto
Ansa / Claudio Onorati
Economia

Rc auto, perché aumenta se i sinistri diminuiscono

Il prossimo anno, per circa 1,4 milioni di automobilisti, ci sarà un incremento del premio assicurativo

Brutte notizie per circa 1,4 milioni di automobilisti per i quali il nuovo anno porterà un aumento dell’Rc auto. A metterlo in evidenza è il sito Facile.it, portale leader in Italia per la comparazione di assicurazioni auto che ha analizzato oltre 500mila preventivi richiesti nell’ultimo mese dello scorso anno, scoprendo appunto che il 4,12% degli utenti vedrà aumentare l’importo del premio da rinnovare. Si tratta in pratica di tutti quegli automobilisti che sono stati riconosciuti responsabili di sinistri e che vedranno dunque peggiorare la propria classe di merito. La beffa per tutti loro è che gli aumenti in questione scatteranno dopo un 2016 che, secondo le stime di Aci e Istat, va archiviato come un anno positivo per la sicurezza sulle strade italiane, con un calo sia del numero di incidenti che di vittime.

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Unica nota di consolazione, di carattere però generale, è che la percentuale di chi si vedrà aumentare l’Rc auto è in diminuzione rispetto all’anno scorso (-0,31%) e ciò indica che nel 2016 oltre 100mila automobilisti italiani sono stati più attenti e prudenti rispetto al 2015. Aspetti positivi che però ancora risultano insufficienti a fare del nostro Paese un esempio di sicurezza stradale. “Se l’obiettivo dell’Europa è quello di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2020 – ha rilevato infatti Mauro Giacobbe, amministratore delegato di Facile.it - l’Italia è ancora lontana dal traguardo. Anche se gli ultimi anni – ha aggiunto Giacobbe - hanno rappresentato una svolta nel comparto assicurativo che ha visto rivoluzionare non solo le pratiche burocratiche, ma anche l’atteggiamento dell’automobilista”.

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Tornando al campione analizzato, costituto come detto da automobilisti che hanno richiesto preventivi assicurativi nell’ultimo mese, se si vanno a considerare le caratteristiche socio-demografiche si scoprono interessanti differenze, a partire dal sesso del conducente: in caso di incidente, fra le donne ad esempio si conferma un maggior ricorso alle compagnie assicurative (4,68%) con il conseguente peggioramento della classe di merito; fra gli uomini invece la percentuale si ferma al 3,81%.

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Per quanto riguarda poi la professione dichiarata durante la richiesta di preventivo, infermieri e medici si confermano molto disattenti e tra loro il 4,66% nel 2017 pagherà premi maggiori; il dato dei camici bianchi e degli operatori sanitari è superato solo da quello dei pensionati (5,21%). Seguono insegnanti (4,58%) e impiegati (4,38%). Al contrario, sono ancora una volta i vigili urbani e gli appartenenti alle forze dell’ordine gli automobilisti che hanno fatto meno ricorso alla propria compagnia assicurativa: soltanto il 2,76% ha infatti denunciato sinistri con colpa.

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Come avvenne nella scorsa rilevazione, anche per il 2017 la regione con il maggior numero di denunce è la Toscana, in cui ben il 5,78% del campione si è reso colpevole di sinistri, in calo comunque dello 0,10% rispetto all’anno scorso. A seguire si trovano Liguria (5,40%) e Lazio (5,21%). Proprio la Liguria è una delle regioni che ha visto aumentare maggiormente il numero di denunce con un incremento dello 0,28% rispetto alla rilevazione precedente. Il record spetta invece alla Valle d’Aosta con un +1,79%. Chiudono la classifica Basilicata (2,05%) e Molise (2,15%): proprio in queste due aree sono diminuiti più che altrove i sinistri con colpa denunciati, con percentuali pari rispettivamente a -1,35% e -1,93%. Buone anche le prestazioni di chi guida in Umbria, dove c’è stato un calo dell’1%.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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