Ecco perché i poveri stanno meglio dei ricchi
Nel 1965 i laureati avevano più tempo libero dei diplomati. Oggi lavorano, in media, otto ore alla settimana in più di loro, ma guadagnano di più
Un tempo c'erano gli aristocratici, e il mondo intero li invidiava perché avevano soldi, divertimenti, abiti eleganti, castelli e vacanze a volontà. Potevano gestire il loro tempo come volevano, e anche il loro "lavoro" era percepito come divertimento puro, poiché scandito da visite, balli, cocktail e cene sontuose.
Oggi, invece, i super ricchi non sono più loro, ma gli uomini d'affari. Quelli che lavorano giorno e notte per aumentare profitti e dividendi della loro azienda. Uomini e donne disposti a sacrificare famiglia e tempo libero per portare avanti la propria causa. E che, ed è questo il dettaglio più importante, non possono farne a meno. Da un lato perché ormai il lavoro, complice la tecnologia, scandisce in maniera quasi ossessiva la vita di molti, serate e fine settimana inclusi. Soprattutto se si occupa una posizione che non permette di disconnettersi completamente da ciò che succede in ufficio. Dall'altro perché i ritmi che contraddistinguono alcuni incarichi lasciano pochissimo spazio per il relax e la famiglia, quindi figuriamoci per il divertimento. E purtroppo, o si sta al gioco o se ne è tagliati fuori.
Numeri alla mano, The Economist ha calcolato che se nel 1965 i laureati, che tendenzialmente dovrebbero guadagnare più dei diplomati, avevano più tempo libero rispetto a chi non aveva completato l'università, nel 2005 sono questi ultimi ad avere, in media, otto ore di tempo libero in più alla settimana. Uno scarto enorme, che trova ulteriore conferma nel numero di persone che, negli Stati Uniti, lavora più di 50 ore alla settimana. Nel 1979 solo il 24 per cento della popolazione lavorativa superava questa soglia. Nel 2006 questa fetta è salita di ben quattro punti. Ma davvero basta questo per dimostrare che i ricchi stanno peggio dei poveri perché non hanno più tempo per divertirsi?
L'articolo originale: Nice work if you can get out