Milano: cinquant'anni fa la Fiera Campionaria che mostrò la Luna
Il frammento di Luna esposto alla Fiera Campionaria di Milano nell'aprile 1970 (Archivio Storico Fondazione Fiera Milano)
Economia

Milano: cinquant'anni fa la Fiera Campionaria che mostrò la Luna

Il 14 aprile 1970 si apriva la Fiera di Milano. Oltre 3 milioni di visitatori ammirarono tra i due milioni di prodotti esposti anche un frammento di Luna raccolto dagli astronauti dell'Apollo XI il 21 luglio 1969

La Fiera Campionaria di Milano compie in questi giorni cento anni. Nell'aprile del 1970 la rassegna del commercio tra le più importanti al mondo si apprestava ad inaugurare l'edizione che segnava il mezzo secolo. Si trattava in realtà della quarantottesima edizione della mostra, perché la manifestazione internazionale fu annullata per due anni consecutivi durante la guerra.


L'edizione 1970 fu inaugurata quando la ferita della strage di piazza Fontana era ancora aperta e nel vivo ricordo dell'attentato avvenuto proprio in fiera il 25 aprile dell'anno precedente, quando un ordigno esplose nel padiglione della Fiat anticipando la strage del 12 dicembre 1969. Il clima di tensione era alimentato anche dall'ondata di scioperi e cortei dell' "autunno caldo" che avevano interessato quasi tutti i settori dell'industria italiana.


La mattina del 14 aprile 1970, giornata di apertura della Fiera Campionaria, un pullman delle autolinee bergamasche S.A.V. fu trovato parcheggiato di fronte all'ingresso principale di piazzale Giulio Cesare. Era stato rubato poco prima dal terminal di piazza Castello ed ora bloccava l'entrata alla Fiera, dopo essere stato tappezzato di manifesti di protesta degli addetti al settore trasporti. Il mezzo fu rimosso in extremis a pochi minuti dall'arrivo del Ministro di Silvio Gava, il Ministro democristiano dell'Industria da un mese circa in carica, giunto da Roma per tagliare il nastro inaugurale. Per tutta la giornata del 14 aprile a Milano si verificarono gravi scontri tra Polizia e studenti con un bilancio finale di 14 feriti.


Il clima politico e quello economico (che in quei mesi segnava una crescita del fenomeno inflattivo che diventerà una costante del decennio) non impedirono tuttavia alla Fiera Campionaria di presentarsi al pubblico e agli operatori con le consuete cifre da record. Oltre due milioni erano i prodotti esposti da oltre tredicimila aziende su una superficie di seicentomila metri quadrati, settantacinque i Paesi del mondo ospitati dall'Istituto per il Commercio Estero. Oltre i due terzi dei brevetti sviluppati dal dopoguerra erano nati in Fiera.


Chiuse fuori dai cancelli le inquietudini e i disordini di quei mesi (ad eccezione di un giovane anarchico che riuscì ad arrampicarsi sulla torre del padiglione Fiat per protestare contro le accuse a Valpreda) l'edizione della Fiera presentava attrazioni davvero uniche. Una di queste era stata possibile grazie alla Rai. Il 21 luglio del 1969 l'uomo aveva conquistato la Luna, riportando nel viaggio di ritorno numerosi campioni di roccia. Uno di questi frammenti raccolti da Armstrong e Aldrin fu esposto proprio alla Fiera Campionaria del 1970, chiuso in una teca posizionata all'interno di un pullman della televisione di Stato sul viale principale della manifestazione, assieme ad altri pezzi che fecero parte dell'equipaggiamento dei primi uomini sulla Luna. L'esposizione al pubblico di quel sasso di colore scuro fece ancora impressione per quanto stava accadendo in cielo durante i giorni della Fiera, quando l'equipaggio della missione Apollo XIII rischiò di perdersi nello spazio per una serie di inconvenienti tecnici che resero impossibile il secondo allunaggio e un'odissea piena di incognite il successivo rientro sulla Terra.
Anche i grandi gruppi industriali presentarono nei loro giganteschi padiglioni i temi del momento. L'Enel e l'Eni si concentrarono sullo sviluppo dell'energia nucleare, nella sua età dell'oro nell'anno della posa della prima pietra della centrale elettronucleare di Caorso (Piacenza). La Montecatini-Edison (poi Montedison) ricostruì nel suo padiglione un borgo agricolo della bassa pianura padana, una scenografia studiata per illustrare i progressi dell'azienda nel campo dei fertilizzanti chimici nell'agricoltura estensiva, mentre la Fiat si concentrò sul settore ferroviario presentando il primo convoglio in lega leggera destinato alla nuovaLinea 2 della Metropolitana Milanese assemblato dalla controllata OM (serie 300). Un'altra ricostruzione degna di nota fu allestita nel salone della nautica da diporto. Si trattava della riproduzione fedele di una grotta del Gargano con tanto di suoni che riproducevano il rumore del mare e dei gabbiani, all'interno della quale era stato allestito un ristorante che offriva specialità regionali pugliesi. La grotta sarà visitata durante la Fiera anche dal Ministro degli Esteri Aldo Moro e dal premier Mariano Rumor.
La Fiera Campionaria del 1970, dedicata all'automazione applicata all'industria, fu anche l'occasione per mostrare al pubblico diverse curiosità: ad esempio il maxi orologio di fabbricazione svizzera da 8.126 cicli al secondo per uno scarto di meno di un minuto all'anno. Non mancò una canna da pesca automatica realizzata da una piccola azienda di Rovigo in grado di riconoscere l'intensità del "tocco" del pesce per innescare da sola la manovra di recupero della preda e neppure uno zerbino dotato di lustrascarpe automatico.
L'edizione chiuse i battenti il 25 aprile 1970, con dati di affluenza in linea con le edizioni precedenti, vale a dire con oltre tre milioni di visitatori. In lieve flessione però l'affluenza degli stranieri, ostacolati negli ultimi giorni della manifestazione da uno dei tanti scioperi di quei giorni: quello del settore alberghiero.

Il padiglione ENI dedicato all'energia atomica (Archivio Storico Fondazione Fiera Milano)

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Edoardo Frittoli