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Piano energia, l'Italia prova a uscire dall'emergenza

La crisi ucraina e le misure per ridurre i consumi di gas e fare ricorso ad altre fonti di produzione immediatamente disponibili

Stato di emergenza fino al 31 dicembre, 10 milioni al fondo per le emergenze nazionali, sì alla cessione di mezzi ed equipaggiamenti militari a Kiev, misure speciali per i rifugiati ucraini. E la possibilità di ricorrere alle centrali a carbone o a olio combustibile, in caso di necessità. Sono questi i principali provvedimenti contenuti nel decreto legge approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri, convocato a seguito degli sviluppi dell’invasione russa dell’Ucraina.

"Il Cdm ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell'Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”, ha spiegato una nota di Palazzo Chigi. Il Cdm ha inoltre stanziato 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina.

Nel nuovo decreto c’è spazio anche per la gestione del “livello di rischio imprevisto" rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Per questo, ha spiegato la nota, "si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l'adozione di misure per l'aumento dell'offerta e/o la riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, un’eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese". In più "si rende immediatamente attuabile" il razionamento del gas utilizzato "dalle centrali elettriche" e "nel settore termoelettrico". In questo caso, ha precisato la nota, scatterebbe la "massimizzazione della produzione da altre fonti", fermo restando "il contributo delle energie rinnovabili". Sarà il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ad adottare le misure "finalizzate all'aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi di gas previste dal Piano di emergenza" gas, "a prescindere dalla dichiarazione del livello di emergenza". Il ministro dovrà poi darne "comunicazione nella prima riunione del Consiglio dei ministri successiva all'adozione delle misure".

Nel caso in cui scattassero i razionamenti del consumo di gas "nel settore termoelettrico" Terna dovrà predisporre "un programma di massimizzazione dell'impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell'emergenza" o fino a quando indicato dal ministero della Transizione ecologica

Sul fronte umanitario, il governo sottolinea la possibilità che una parte del flusso dei profughi ucraini "si indirizzi presso il nostro Paese, come in parte già sta cominciando ad avvenire”. In Italia esiste già "una cospicua presenza di cittadini ucraini, circa 250mila persone". Nel decreto legge approvato dal Cdm è stato quindi previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri nel nostro Paese. In particolare, il provvedimento stabilisce "un incremento di 13mila posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (Cas) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (Sai)”. Inoltre, i cittadini ucraini potranno essere ospitati nei Cas anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.

Per quanto riguarda gli aiuti militari a Kiev il decreto contiene "una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell'Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”, spiega la nota, precisando che "è prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti". L’elenco dei mezzi, degli equipaggiamenti e dei materiali che potranno essere inviati in Ucraina verrà stabilito “con uno o più decreti del ministro della Difesa, di concerto con i ministri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'Economia e delle finanze”. Infine, il Consiglio dei ministri ha istituito un fondo da 500mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani. Palazzo Chigi ha assicurato che saranno offerti tutti i mezzi per garantire loro il diritto allo studio, partendo dalle borse di studio.

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Chiara Merico