Le 10 azioni su cui investire nel 2015 secondo Goldman Sachs
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Economia

Le 10 azioni su cui investire nel 2015 secondo Goldman Sachs

Ecco perché adesso gli analisti scommettono sul boom delle Borse del Vecchio Continente

Qualche premessa

L’andamento azionario nel Vecchio Continente è vicino al minimo storico dell’ultimo decennio, mentre il mercato americano ha segnato nuovi record. Gli analisti delle principali banche d’affari, dunque, ipotizzano che le azioni delle compagnie europee hanno molto margine per crescere non appena l’economia migliorerà, anche se lievemente. Goldman Sachs, tendenzialmente orientata a previsioni contenute, si aspetta che Eurostoxx 600 arriverà a quota 440 nel 2018, un incremento del 30% che potrebbe spingere l’indice a un nuovo record. Alla fine del 2015, secondo la banca d’affari americana, l’indice dovrebbe raggiungere 365 punti, rispetto ai 339 attuali.

Ecco quali sono le prime dieci azioni che, secondo la banca d’affari americana, potrebbero sovraperformare Eurostoxx 600, con ritorni a doppia e tripla cifra. L’elenco che segue è tratto dal ranking di 32 titoli riportati da Business Insider.



1. Innate Pharma: 164%

Società biofarmaceutica con novanta dipendenti e sede a Marsiglia, specializzata nello studio di anticorpi terapeutici per il trattamento di tumori e malattie infiammatorie, quotata alla Borsa di Parigi.

2. Unipol Gruppo Finanziario: 76%

Il gruppo finanziario bolognese conta 15.200 dipendenti, 13,5 milioni di clienti e 16,8 miliardi di euro di raccolta premi (dati aggiornati a fine dicembre 2012) è quotata alla Borsa di Milano. 

3. Crest Nicholson Holding: 75%

Società edilizia britannica con sede a Chertsey, nel Surrey vanta un giro d’affari 2013 di 525,7 milioni di sterline. E’ quotata alla London Stock Exchange e fa parte dell’indice FTSE 250.

4. Arm Holdings: 59%

Multinazionale britannica specializzata nel settore dei semiconduttori e nel design del software. Nel 2013, il giro d’affari si attestava su 714 milioni di sterline. Quotata alla London Stock Exchange.

5. Bt Group: 57%

Multinazionale britannica del settore delle telecomunicazioni con sede a Londra, conta un totale di 87.800 dipendenti. Il fatturato 2013 si attestava su 18 miliardi di sterline. Quotata alla London Stock Exchange FTSE 100 e alla Borsa di New York.

6. Credit Suisse Group: 48%

Alla fine del 2013, la multinazionale svizzera controllava asset per 872 miliardi di franchi svizzeri e dava lavoro a 46mila dipendenti nel mondo. Con sede a Zurigo, è quotata alla Swiss Exchange e a Wall Street.

7. Sap: 47%

E’ quotata alla Borsa di Francoforte e New York la multinazionale tedesca specializzata in software che ha chiuso il 2013 con un giro d’affari di 16,8 miliardi di dollari, grazie al lavoro di 65mila persone.

8. Intesa Sanpaolo: 46%

Il gruppo bancario italiano, quotato in Piazza Affari, dà lavoro a oltre 96mila dipendenti e conta un giro d’affari da 17,8 miliardi di euro (dati 2012).

9. E.On: 44%

Alla holding tedesca con quartier generale a Düsseldorf fa capo il servizio di fornitura di energia elettrica che serve oltre 26 milioni di persone in trenta Paesi. E’ uno dei trenta membri di Dax, l’indice blue chip che raccoglie le trenta principali aziende tedesche quotate alla Borsa di Francoforte.

10. EasyJet: 42%

Per numero di passeggeri è la più grande compagnia aerea del Regno Unito con oltre seicento tratte e 32 Paesi serviti. Quotata alla Borsa di Londra, fa parte dell’Indice Ftse 100. Il prossimo anno compirà vent’anni.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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