Matteo Del Fante
UFFICIO STAMPA POSTE ITALIANE
Economia

Ecco come sarà il futuro di Poste italiane

L’ad Matteo Del Fante presenta il piano strategico del Gruppo fino al 2022: al centro ci sarà sempre la consegna di pacchi e corrispondenza

Di fronte alla comunità finanziaria raccolta alla Borsa di Milano, Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste italiane, ha presentato il programma strategico di sviluppo del Gruppo per il prossimo quinquennio.

Un piano denominato Deliver 2022, che prevede per quella data ricavi a 11,2 miliardi, un utile netto a quota 1,2 miliardi e investimenti complessivi per 2,8 miliardi. Un programma ambizioso che punterà molto sul segmento corrispondenza e pacchi, che rappresenterà, ancora e sempre, il fulcro dell’attività di Poste. E non a caso proprio in questo ambito il management di Poste ha annunciato alcuni impegni importanti.

Una presenza capillare

Rispondendo ai timori di milioni di cittadini di piccoli centri abitati, da tempo preoccupati dalla prospettiva di assistere alla chiusura di tanti piccoli uffici postali, Matteo Del Fante ci ha tenuto innanzitutto a rassicurare tutti sul fatto che nessun ufficio situato in Comuni con meno di 5.000 abitanti verrà soppresso.

Un’assicurazione questa, ribadita d’altronde già qualche tempo fa di fronte a una Commissione parlamentare, con tanto dunque di investitura istituzionale e che ribadisce la capillarità della presenza territoriale di Poste italiane.

Consegne: un impegno sempre maggiore

Su un altro tema che da qualche tempo rappresenta una nota dolente nel rapporto tra utenti e Poste italiane, Maura Del Fante ci ha tenuto poi ad annunciare impegni concreti per il futuro. Ci riferiamo alla consegna della posta, che con l’introduzione del regime dei giorni alternati, crea non pochi disagi, soprattutto nei piccoli centri.

L’impegno è quello di puntare a un miglioramento sempre più sensibile del servizio, che per il 2022 genererà ricavi per 3,5 miliardi, e che attualmente conta 3 miliardi di pezzi di corrispondenza e più di 100 milioni di pacchi smistati ogni anno.

Se è vero infatti che Poste sta concentrando la propria attenzione sui servizi veloci, ossia la consegna di pacchi e raccomandate, uno sviluppo di questo segmento non potrà non avere ricadute positive anche sulla consegna della corrispondenza semplice.

D’altro canto, esperimenti sulla consegna della posta nei pomeriggi e nei weekend, sta dando già ottimi risultati, e potrà diventare sempre più un’opportunità per migliorare complessivamente il servizio di consegna.

Occupazione

Importanti anche i programmi che andranno ad impattare l’occupazione del Gruppo che, è bene ricordarlo, attualmente impiega ben 138mila addetti, che al 2022 dovranno diventare 123mila. È previsto infatti, nel corso del periodo 2018-2022, un piano di riduzione media annua del personale di 3.000 unità.

Allo stesso tempo però, nello stesso periodo, è stata programmata l’assunzione di circa 10mila figure professionali qualificate, tra cui 5.000 esperti in ambito finanziario e assicurativo.

Altri settori

Il piano Deliver 2022 definisce poi impegni futuri anche in altri settori strategici di attività di Poste. A cominciare dai servizi finanziari, le cui attività totali per il 2022 dovrebbero toccare quota 586 miliardi a fronte dei 506 del 2017. Il tutto per oltre 12 milioni di prodotti venduti e una quota di clientela seguita da un consulente dedicato che salirà al 45-55%, rispetto al 7% del 2017.

Importanti poi saranno gli 1,9 miliardi di ricavi che dovrebbero arrivare a regime dai servizi assicurativi, rispetto agli 1,5 miliardi del 2017. Infine, continueranno gli sforzi nel settore, sempre più strategico, rappresentato dai pagamenti, dal mobile e dal digitale. Un fronte questo dal quale, nel 2022, dovrebbero arrivare 0,8 miliardi di ricavi con, in particolare, le carte PostePay che dovrebbero raggiungere la quota di 18,3 milioni di pezzi emessi.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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