Donne e carriera, quattro consigli per trasformarsi in imprenditrici di successo
Mark Davis/Getty Images for SBIFF
Economia

Donne e carriera, quattro consigli per trasformarsi in imprenditrici di successo

Modestia e obiettivi ambizioni vanno bene, ma per avere successo servono anche passione e consapevolezza che le regole del gioco non le dettano solo gli uomini

Per quali motivi, per una donna, è così difficile trasformarsi in un'imprenditrice di successo? Si è posto questa domanda il network americano CNN Money , scoprendo che, almeno negli Stati Uniti, il limitato successo delle donne dipende da un lato dall'enfasi con cui i media raccontano gli incredibili successi degli startupper e dei maghi del hi-tech in generale, che nella maggior parte dei casi sono uomini, dall'altro dal concetto chiave che è alla base di qualsiasi corso per aspiranti imprenditori organizzato in territorio statunitense (e non solo): nel mondo dell'imprenditoria contano solo forza, spregiudicatezza e determinazione a raggiungere un certo risultato a qualsiasi costo. Tutte caratteristiche sfacciatamente maschili.

Ebbene, numerosi studi dimostrano che una donna, se posta nella condizione di scegliere tra combattere in un'arena dominata da maschi senza scrupoli e cambiare lavoro, nel 90 per cento dei casi sceglie la seconda opzione. Se a questo aggiungiamo che, dal modo in cui se ne occupano i media, le nuove tecnologie sembrano avere di gran lunga superato per business, giro d'affari e opportunità di crescita e sviluppo l'imprenditoria tradizionale, il progressivo disinteresse per il mondo del business che molte donne, e non soltanto in America, hanno manifestato nell'ultimo periodo ne risulta in qualche modo giustificato.

Secondo gli statunitensi, però, questa pericolosa evoluzione andrebbe immediatamente interrotta, per almeno due motivi. Anzitutto non è vero che l'hi-tech è il nuovo motore di crescita e sviluppo su scala internazionale. Silicon Valley e start-up vanno certamente di moda, ed è solo per questo che così spesso se ne sopravvaluta il potenziale. Solo negli Stati Uniti, infatti, contribuiscono per un "misero" dieci per cento al tasso di sviluppo nazionale, lasciando il restante 90 sotto la responsabilità dell'imprenditoria tradizionale. In secondo luogo, non è vero che solo alzando la voce e strapazzando gli impiegati si ottengono buoni risultati. Anzi, sono proprio i successi imprenditoriali femminili a smentire l'efficacia del legame tra durezza e successo.

Ma allora perché si insegna questo nelle scuole? Perché le migliori università anglosassoni non si rendono conto che diffondendo questo mantra dell'utilità del pugno di ferro non fanno altro che togliere coraggio e fiducia a centinaia di ragazze che quindi rinunciano a fare business perché convinte di non esserne all'altezza? Non solo, sono sempre di più gli studi che confermano che il bombardamento sull'inadeguatezza di chi non ha la forza per confrontarsi in un contesto di squali ha prodotto una progressiva auto-esclusione delle donne dal gruppo di chi ambisce a ricoprire incarichi prestigiosi e di responsabilità.

Le donne hanno da sempre un problema di scarsa fiducia in loro stesse che mal si concilia con la loro innata tendenza ad auto-sminuirsi e alla necessità di confrontarsi in un mondo del lavoro che è ancora troppo maschile. L'aver evidenziato troppo i vantaggi dell'approccio "maschile" all'imprenditoria non ha fatto altro che peggiorare la situazione, portando le donne più tenaci a confrontarsi con standard dal loro punto di vista irraggiungibili, a considerarsi sempre meno all'altezza della situazione, meno acute, meno intelligenti, meno intraprendenti, insomma, un completo fallimento ancora prima di essersi realmente messe alla prova. 

Eppure, ricorda CNN Money, donne come Oprah Winfrey, Wendy Kopp e tantissime altre verranno ricordate per sempre come donne che sono riuscite a sfruttare la loro femminilità per avere successo nel mondo del business. La loro strategia? Si sono trasformate nel modello da seguire per tutti i dipendenti, e lo hanno fatto con una passione e un'intelligenza tali da coinvolgere chiunque fosse in un modo o nell'altro legato al loro progetto.

In conclusione, quindi, cosa dovrebbero fare le donne per trasformarsi in imprenditrici di successo? Certamente smetterla di pensare che il mondo del business sia destinato a rimanere dominato dagli uomini. In secondo luogo, le donne dovrebbero analizzare con maggiore distacco e criticità la letteratura contemporanea su imprenditorialità e successo. Ancora, modestia e obiettivi ambizioni vanno bene, a patto che non se ne resti vittime. Infine, le donne dovrebbero cercare di non dimenticarsi che la loro forza deriva dalla passione con cui si dedicano a un progetto, e che solo dopo aver trovato la giusta fonte di ispirazione per loro stesse possono trasmetterla agli altri. Uomini e donne hanno modi diversi di interpretare e declinare le regole del business, ma questo non significa che l'uno sia necessariamente migliore dell'altro, anzi. Da questo punto di vista il rimanere fedeli alla propria natura paga di più.

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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