Cosa prevede il Decreto Aprile
(Ansa)
Economia

Cosa prevede il Decreto Aprile

Per affrontare la seconda fase dell'emergenza il Governo studia le misure a sostegno di imprese e famiglie

Rifinanziamento della cassa integrazione d'emergenza, indennizzo per gli autonomi, prolungamento della Naspi – l'indennità mensile di disoccupazione – per altri 2 mesi e introduzione del reddito di emergenza per chi non è tutelato da altro indennizzo o non riceve alcun reddito. Sono questi i punti su cui starebbe lavorando il Governo per definire il cosiddetto Decreto Aprile, ovvero quel pacchetto da 24 miliardi di euro di misure a sostegno di famiglie e imprese che va a prorogare e ampliare il Decreto Cura Italia dello scorso 17 marzo.

Come di consueto quando si attende un provvedimento da Palazzo Chigi al momento si tratta solo di ipotesi e anticipazioni da analizzare nell'attesa di scoprire cosa tirerà fuori Conte dal capello per affrontare l'emergenza economica che stanno vivendo le famiglie italiane a causa della quarantena imposta per bloccare l'epidemia di Covid-19.

Il nodo centrale è il rifinanziamento da 15 miliardi della cassa integrazione sia quella in deroga, sia la ordinaria per altre nove settimane e in due differenti step. Il primo è un rifinanziamento per 5 settimane a partire da maggio con un'ulteriore possibile proroga di 4 settimane della cassa integrazione e la norma dovrebbe essere valida anche per le imprese con meno di dipendenti. Secondo gli ultimi dati forniti dall'Inps al momento i beneficiari di cassa e assegno ordinario sono poco più di 7,3 milioni di persone e la platea ora potrebbe ampliarsi.

Inoltre si sta pensando di prorogare lo stop ai licenziamenti fino a luglio cioè di ulteriori due mesi rispetto a quanto previsto dal Cura Italia anche se non è ancora chiaro se il provvedimento riguarda solo i contratti collettivi o anche quelli individuali.

Il Decreto aprile dovrebbe, poi, prevedere il rinnovo del sostegno a autonomi, partite Iva e liberi professionisti iscritti a ordini professionali con un pacchetto da 7 miliardi di euro. Il famoso assegno da 600 euro per gli autonomi dovrebbe essere elevato a 800 euro per il mese di aprile, mentre a maggio la cerchia degli aventi diritto dovrebbe venire ristretta tenendo in considerazione chi, prima di allora, avrà ripreso la propria attività e chi ancora no e quindi in osservanza dei codici Ateco.

Il Governo pensa poi di destinare un miliardo di euro alla creazione del cosiddetto reddito di emergenza destinato a più di 1 milione di nuclei familiari che non percepiscono nessun aiuto e che rientrano nella fascia Isee inclusa tra i 6 e i 15 mila euro. In questo modo 2, milioni di cittadini potrebbero ricevere 500 euro al mese per un periodo di due mesi.

Come annunciato il Decreto dovrebbe contenere misure a sostegno anche di chi è stato escluso dai pacchetti precedenti come ad esempio colf e badanti in regola che potrebbero godere di un bonus compreso tra i 200 e i 400 euro a seconda della quantità di ore di lavoro che sono state perse a causa del Coronavirus.

Anche i lavoratori con contratto a termine dovrebbero essere tutelati dal Cura Italia con una norma che prevede il congelamento del contratto fino a conclusione dell'emergenza per poi riprenderlo e portarlo a termine con la relativa proroga temporale. Ultimo capitolo che dovrebbe rientrare nel decreto aprile è quello che riguarda il sostegno alle famiglie con figli in età scolare. Visto che al momento le scuole non riaprono dovrebbe essere prorogato, con un pacchetto da 500 mila euro, il congedo parentale straordinario (metà ore a metà stipendio) e confermato il bonus da 600 euro per le babysitter e le famiglie dovrebbero poter scegliere l'opzione che è più consona alle loro esigenze.

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Barbara Massaro