Curriculum Vitae
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Economia

Cercare lavoro negli Stati Uniti: come si scrive un curriculum professionale

Ecco quali sono le regole da seguire per farsi notare in modo positivo secondo ExportUsa

Il primo passo per presentarsi alle aziende negli Stati Uniti è mettere a punto un curriculum vitae che risponda alle esigenze formali e di contenuto richieste dalle aziende del paese. Per questa ragione, oltre a redigere un cv in perfetto inglese, bisogna pensare al documento come a un dettagliato biglietto da visita che evidenzia i propri punti di forza e i risultati raggiunti. Ecco cosa suggerisce a questo proposito ExportUsa, società di consulenza che aiuta le aziende e i professionisti italiani a entrare nel mercato americano

Il contenuto

Il primo aspetto da tenere in considerazione è la lunghezza: il cv deve essere al massimo di due pagine, ma l’ideale sarebbe concentrare le informazioni su una sola pagina. A questo proposito, soltanto i candidati con un’esperienza professionale inferiore a due anni o senza esperienza dovrebbero indicare attività non strettamente legate al percorso di studi. Come regola generale, infatti, vanno escluse tutte le informazioni superflue. Negli Stati Uniti, inoltre, non è necessario riportare la data di nascita e lo stato civile. Quanto alla foto, a meno che non si tratti di una candidatura per la quale l’aspetto fisico è parte integrante dei criteri di scelta, come nel caso di modelli e attori, è sconsigliato inserire la propria. 

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Il formato

Una volta scelto un carattere chiaro e facilmente leggibile, il formato ideale è Letter (che misura 22 x 28 centimetri) non il classico A4 (21 x 29,7 cm) che non viene utilizzato negli Stati Uniti. “A proposito di forma, oltre a utilizzare espressioni semplici e verbi che mettano in luce la propria esperienza, bisognerebbe scrivere il cv in terza persona, perché la prima è generalmente ritenuta poco professionale”, suggerisce Muriel Nussbaumer, amministratore delegato di ExportUsa. “E’ consigliabile, inoltre, mettere per prima l’ultima esperienza professionale. Quindi, solo chi ha appena terminato gli studi, dovrebbe partire dall’università, mentre per i professionisti con esperienza, vale la regola opposta”. 

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I dati che non devono mancare

Quantificare le informazioni è importante, ma anche qui bisogne fare attenzione: meglio mettere solo le informazioni davvero comprovabili e facilmente attribuibili alla propria persona. “Se le vendite aumentano del 22%, ma io mi occupo di magazzino, forse non è il caso di inserire questo dato come successo personale. E ancora, se non c'è alcun modo di dimostrare l'aumento delle vendite (un riconoscimento pubblico in azienda, una cosa risaputa nel settore), meglio evitare di inserire queste informazioni”. Secondo Nussbaum, è sempre bene dare risalto alle competenze e all'esperienza specifica legate alla posizione di interesse. “Se ci stiamo candidando per una lavoro in ambito sales e ho lavorato per due anni nelle vendite per poi passare al marketing, è molto importante enfatizzare - prima di tutto il resto - l'esperienza nelle vendite”.  Ma non è tutto: “Per chi desidera iniziare o proseguire la carriera negli Stati Uniti, è importante indicare anche il punteggio di laurea, perché potrebbe rappresentare un fattore discriminante”, aggiunge Andrea Fantozzi, responsabile dell’Italian Team e partner della società di consulenza internazionale Prager Metis Cpas.

Le modalità di spedizione

Attenzione, infine, anche alla modalità di invio del curriculum: “Le aziende americane sono molto attente alla forma e, quindi, iniziano a valutare il candidato già in questa prima fase, quando deve semplicemente seguire le indicazioni. Se si richiede invio via mail, quindi, inutile mandare un messaggio privato su LinkedIn. Viceversa, se si chiede di candidarsi direttamente online, nella sezione del sito dedicata, non è una buona idea telefonare”, conclude Nussbaum.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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