Louis Vuitton e Cova: matrimonio dolce all'italiana
Economia

Louis Vuitton e Cova: matrimonio dolce all'italiana

Il gruppo francese LVMH ha acquisito la maggioranza della storica pasticceria milanese che aprirà altri punti vendita all'estero

La Milano del dolce e del lusso oggi festeggia. Il gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy) ha 
comprato la maggioranza della Pasticceria Confetteria Cova, la società che controlla Cova Montenapoleone srl che gestisce 
la nota (e proibitiva ai più) pasticceria milanese in via Montenapoleone.

L'accordo è se non altro curioso. La pasticceria è nota a Milano e in medio oriente dove ha allargato il business con il franchising, meno forse al di fuori della capitale meneghina. Segno distintivo: qualità ed esclusività. Di certo il fatto che una multinazionale del lusso come la francese LVMH abbia deciso di entrare in un business così di nicchia (ma evidentemente molto profittevole) non può non colpire.

La famiglia Faccioli (titolare di Cova) resterà nel capitale e nel management per garantire la necessaria continuità (la storia della pasticceria inizia circa 200 anni fa). Cova è stata fondata Milano nel 1817 ed è sempre stato punto di incontro del mondo culturale, artistico, modaiolo, finanziario della città.

Una ventina d'anni fa
 è iniziata l'espansione internazionale con l'apertura, 
mediante accordi di franchising, di caffé Cova a Hong Kong, in Cina e in Giappone e si accelererà negli anni a venire.
 Da parte sua il gruppo LVMH prosegue nella sua strategia di
 acquisizione di realtà familiari, mantenendo nel capitale e nel
 management delle società acquisite le famiglie fondatrici,
 così da tramandare la cultura d'impresa e da garantire una
 migliore crescita. È accaduto così negli ultimi anni per
 Fendi, con Carla Fendi e Silvia Venturini Fendi, per Emilio 
Pucci, con Laudomia Pucci e infine per Bulgari, con Francesco Trapani ed i fratelli Paolo e Nicola Bulgari.

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