Ebola, un rap per battere il virus
MIDA/ANSA
Musica

Ebola, un rap per battere il virus

In molti paesi la prevenzione è inutile e le persone infette non vanno in ospedale. Il rapper Charles Yegba però ne ha una da cantare nelle strade

Il virus dell'ebola si diffonde senza sosta. L'epidemia non raggiungerà mai i paesi occidentali ma sta nuovamente dilagando in Africa seminando vittime e terrore. Dalla Liberia alla Guinea passando per la Sierra Leone tutti i paesi si stanno attrezzando nel tentativo di far fronte all'emergenza sanitaria. Missione non facile considerato che nei paesi in questione la media è di un medico ogni 100.000 persone e che risulta impossibile monitorare e mettere in quarantena tutti i presunti pazienti affetti da contagio nei 21 giorni di intubazione. Panico che non aiuta la comunicazione riguardo la gravità della malattia in una zona d'Africa dove la diffidenza e la paura fanno parte dei costumi sociali. Anche per questo motivo il rapper liberiano Charles Yegba, leader del gruppo Afroco, ha deciso di impegnarsi con una canzone e un video per sensibilizzare la popolazione sull'emergenza ebola. Musica per la vita. "Non avere paura, non nasconderti. Dall'Ebola si può sopravvivere".

La canzone contiene dettagli su come l'ebola si diffonde (a contatto diretto contatto con il sangue, saliva, urina, feci, sudore, sperma di una persona infetta, o animale infetto) su cosa fare dopo i primi sintomi (correre in ospedale e non credere di poter avere alternative). Una canzone per sottolineare il messaggio su come l'ebola sia un  "pericolo reale che va prevenuto il più possibile". Yegba, 41 anni e padre di 2 bambini ha ricevuto la collaborazione del Ministero della Sanità del suo paese e dell'Unicef al fine di far conoscere il più possibile la canzone e il suo testo: "All'inizio anche io pensavo che fosse una menzogna inventata per raccogliere soldi, perché nella mia comunità non avevo visto alcun malato", spiega Yegba. Il rapper si è però dovuto ricredere dopo l'attacco a un centro sanitario di Monrovia in Liberia che ha portato alla fuga di pazienti tuttora rintracciati. "Ho iniziato a capire e a rendermi conto che in molti cambiavano idea e che anche altri Paesi erano stati colpiti dalla malattia".

Per tenere sotto controllo il virus e combatterlo sarà fondamentale che i medici capiscano usi e costumi delle zone colpite e "L'Ebola Rap" diventa così parte di una strategia globale intelligente al fine di usare l'antropologia per comunicare al meglio con le popolazioni colpite. Purtroppo in molti casi chi è colpito dai sintomi dell'ebola non va a farsi curare. Gli abitanti credono che i presagi siano frutto di spiriti cattivi, del diavolo o di avvelenamenti. La prevenzione in musica sta però ottenendo i primi risultati, soprattutto tra i più giovani. I ragazzi che cantano la canzone di Charles Yegba per le strade sono infatti sempre di più e la nuova strada della prevenzione si fa spazio a colpi di rima. 

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Matteo Politanò