"Io, Dee Dee e i Ramones": intervista a Vera Ramone
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"Io, Dee Dee e i Ramones": intervista a Vera Ramone

La vita e la storia della leggendaria punk band americana nelle parole della moglie del bassista, Dee Dee Ramone

Sono trascorsi quarant’anni da quel primo “One-Two-Three-Four” urlato a gran voce dal palco del CBGB durante la prima esibizione dal vivo dei Ramones, che per certi versi avrebbe segnato non solo la nascita del punk stesso, ma anche quella di altri 2.262 concerti per i quattro di Forest Hills. Nel mezzo, una carriera di successi mancati o di felici insuccessi, rotture interne tra Joey, Johnny, Dee Dee, Tommy e Marky come qualsiasi rock band che si rispetti, e poi amori persi e altri recuperati, ma più semplicemente, canzoni. Puoi girarci intorno fin che vuoi, ma alla fine del circo del music business, solo quelle contano.

Per capire meglio quegli anni, è da poco arrivata in Italia, a Bologna, presso la Ono Arte Gallery la mostra fotografica curata da Danny Fields, ovvero lo storico manager dei primi anni dei Ramones, che documenta gli albori della loro carriera, i tour negli Stati Uniti e all’estero.

Per l’occasione abbiamo intervistato Vera Ramone, la moglie di Dee Dee Ramone, nonché autrice dell’ottimo memoir Poisoned Heart in cui vengono sviscerati aneddoti e non solo sulla sua storia d’amore col bassista e sui Fast Four stessi.


Hai incontrato per la prima volta Dee Dee Ramone nel 1977 al Max's Kansas City mentre entrambi sorseggiavate un blackberry brandy con ghiaccio. Di cosa avete parlato quella sera?

Ricordo che ero al piano superiore del bar al Max's Kansas City quando Dee Dee entrò e si mise proprio di fianco a me. C'era un grande specchio lungo il bar, proprio davanti a noi due, e potevo vedere che mi osservava. Non ci mise molto prima di cominciare a parlarmi dicendo “Ciao, sono Dee Dee Ramone”. Chiaramente sapevo chi fosse, ma non volevo apparire impressionata. Penso che abbia trovato questa cosa stimolante, perché la maggior parte delle ragazze sarebbe andata subito in estasi, ma lo lasciai condurre il gioco. La conversazione fu generica ma entrambi provammo un'istantanea attrazione, lui era divertente e mi ricordo di aver pensato che era così fottutamente carino! Mi disse anche di essere in partenza per Londra entro due giorni, chiedendomi se avrebbe potuto chiamarmi una volta di ritorno, che gli sarebbe piaciuto rivedermi. Gli diedi il mio numero, sperando di risentirlo... ed è successo!

Dopo poco tempo hai cominciato a seguirlo in tour: era la prima volta che giravi per gli States seguendo una band? Quali sono i tuoi primi ricordi riguardo a Joey, Dee, Johnny, Tommy, Monte, Arturo e Danny, se ci pensi ora?

Ci vedevamo già da un paio di mesi quando Danny Fields e Linda Stein (i loro manager) dissero ai Ramones che sarebbero partiti in tour con le Runaways come opening act. Il tour sarebbe dovuto cominciare verso la fine di gennaio. Mi chiese di seguirlo in tour e concordai di incontrarlo a Los Angeles per la parte iniziale del tour e rimanere per almeno 3-4 settimane. Non ero mai stata in tour con una rock band e suonava eccitante e divertente, inoltre saremmo stati assieme. Avevo visto i Ramones esibirsi molte volte prima di incontrarli personalmente, quindi mi ero abituata ai loro capelli lunghi, ai jeans strappati e le giacche in pelle “Ramones look”. Il primo concerto a cui andai con Dee Dee era al Toad's Place in Connecticut. Questo prima del tour con le Runaways. E fu anche la prima volta che incontrai i Ramones tutti insieme. Ci incontrammo tutti nel loft di Arturo e ci ammassammo in una grande station wagon. Monte ovviamente guidava. Tutti i Ramones avevano con loro le rispettive fidanzate e Dee Dee ed io eravamo la nuova coppia. Ricordo che eravamo entrambi seduti in ultima fila in macchina, di fronte al traffico in arrivo per almeno cinque lunghe ore. Allo show tutte le ragazze erano tranquille e solo i ragazzi chiacchieravano tra di loro. Scoprii abbastanza presto chi era il "boss" e chi dettava le regole. C'era sicuramente una scala gerarchica, se capisci cosa intendo. Erano tutti molto carini ma mi ricordo di aver pensato che fosse un gruppo di individui molto particolare e che avevo appena incontrato “qualcosa di speciale”. Quanto avevo ragione!

È molto divertente leggere gli aneddoti che racconti nel tuo libro sul tour, come quello di Milano quando vi hanno scambiato per rapinatori o la maledizione del predicatore a Tulsa. Ci sono altre storie divertenti che hai scelto di non raccontare nel libro?

Questi incidenti e altri menzionati sono assolutamente accaduti nella realtà. Ci sono molte storie più o meno divertenti che per specifiche ragioni sono state lasciate fuori del libro. I miei genitori e altri parenti, così come la madre e la sorella di Dee Dee, sono ancora vivi, e ho scelto di non scrivere nulla che potesse risultare doloroso o imbarazzante per qualcuno.

 Pensi ancora che la maledizione di Tulsa sia reale?

Sì, sfortunatamente credo ancora che la cosiddetta “maledizione” sia reale. Ci sono stati parecchi litigi tra gli individui rimanenti fino a oggi e recentemente abbiamo perso anche Tommy Ramone ancora una volta per cancro. Abbiamo perso anche Arturo, sempre per cancro. È strano, erano piuttosto giovani per andarsene così presto. Molto triste. E dopo ciò che ho visto quella notte a Tulsa... Non l'ho mai dimenticato.

In alcune parti del tuo libro sei molto dura nel descrivere Johnny e la sua attitudine negativa che influenzava Joey e Dee Dee, e non si comportava bene nemmeno con te. Non è neppure venuto al tuo matrimonio, vero?

Immagino potresti dire che ero protettiva nei confronti di Dee Dee e avolte anche di Joey. Johnny era di certo un duro e conduceva i Ramones come un esercito, di cui lui era il leader autoproclamato. Comunque sia, funzionava. Senza le decisioni e le regole autoritarie di John, i Ramones secondo me non avrebbero avuto così tanto successo e all'interno della band avevano bisogno di questa struttura. Puoi immaginarti se Dee Dee o Joey stessero gestendo al giorno d'oggi la band? LOL! Avevano dei manager, ma i manager in genere non venivano in tour. Così, qualcuno doveva avere questo compito, altrimenti sarebbe stato un circo rockn'roll! No, John non venne al matrimonio, ma tutti gli altri sì. Non eravamo offesi dalla sua decisione, perché ai tempi non era una persona molto socievole, aveva appena attraversato un divorzio e preferiva essere più esclusivo.

Invece nell'ultimo anno della sua vita vi siete riavvicinati. Pensi che avvenga una specie di cambiamento di prospettiva quando le cose “vanno” verso la fine?

La mia prospettiva ora è differente rispetto a quando la vivevamo. Ai tempi, in un certo senso sembrava crudele, ma per questo hanno passato il test del tempo negli anni e oggi sono solo leggende. John e io abbiamo risolto tutte le differenze che possiamo aver avuto in passato negli 80 e il mio attuale marito Ken e io gli abbiamo addirittura fatto visita a Orlando e siamo andati tutti a Disneyland qualche volta con lui e Linda negli anni '90. Ci siamo lasciati bene e mi è dispiaciuto sentire della sua morte. Mi è dispiaciuto molto pensare che tutti e tre se ne sono andati in un così breve periodo di tempo, l'uno dall'altro. Erano ancora giovani e non vivranno per vedere il segno che hanno lasciato nella storia. Ne sarebbero orgogliosi e lo meritano.

Hai definito la tua storia con Dee Dee “forte, preziosa e senza tempo”. C'è qualcosa che cambieresti?

Sinceramente, non credo. Abbiamo fatto entrambi il meglio che potevamo. Non ci sono prove nella vita e impari andando avanti.

Ci sono stati anche anni e momenti molto difficili... l'amore significa anche questo per te?

Come in ogni relazione, ci sono periodi molto felici e anche molto difficili. Quando fai un giuramento in un matrimonio, ti impegni completamente e fai una promessa di amore reciproco. Per me, ai tempi, l'amore era tutto e amavo con tutta me stessa.

Qual era la cosa più difficile da sopportare della vita insieme a lui?

Probabilmente avere a che fare con la sua bipolarità e la sua battaglia quotidiana per la sobrietà. Già una è abbastanza senza l'altra. Metti le due cose insieme e hai una ricetta per il disastro. I pronostici non sono dalla tua parte. Era una continua battaglia per entrambi.

Come ti sei organizzata con il tuo lavoro e i tour, specialmente con i problemi di droga di Dee Dee?

Era difficile destreggiarsi con entrambe le cose e alla fine ho lasciato il mio lavoro rimanendo con Dee Dee a tempo pieno in viaggio. Andare in tour era divertente, vedere nuovi posti e conoscere nuove persone, ma allo stesso tempo era anche un lavoro. Non è molto glamour fare e disfare le valigie per mesi, ma lo fai.

Se non ci fosse stata di mezzo la droga, pensi che la vostra relazione sarebbe stata migliore?

Sono certa che avrebbe aiutato, se non ci fossero state questioni di droga, ma ci sono ostacoli da superare in qualunque relazione. Detto questo, tutto quello che ha passato durante quegli anni gli ha fornito opportunità e materiale per scrivere così tante canzoni meravigliose.

Nei primi tempi della vostra relazione, se non sbaglio per due anni, non sapevi dei suoi problemi di eroina. È stato uno choc venirlo a sapere?

Sapevo dell'eroina ma non ho avuto idea della vera portata del problema fino a molto più tardi. È stata dura, ma lui voleva lasciarsi alle spalle questa parte della sua vita. E’ stato più difficile di quanto pensasse, e lottò duramente per la propria sobrietà, giorno per giorno. Ecco perché si dice “un giorno alla volta”, perché è tutto ciò che puoi fare. Non è stato semplice ma abbiamo fatto del nostro meglio.

Ricordi quando nacquero alcune canzoni che Dee Dee scrisse per i Ramones?

Dee Dee scriveva canzoni quotidianamente. Molte esperienze che capitavano venivano trasformate in canzoni. Veniva anche incoraggiato dai dottori a tenere un diario e scrivere su carta i suoi pensieri. Questo gli forniva materiale per scrivere nuova musica. A volte parlavamo di qualcosa e gli dicevo "hey, questo è un bel titolo per una canzone" e lui si sedeva e la scriveva al volo. Gli piaceva scrivere anche allora. In seguito, scrisse anche libri e iniziò a dipingere. Era una persona molto creativa e talentuosa.

L'era Dee Dee King ha segnato l'inizio di un cambiamento e la fine di molte cose, sei d'accordo?

Sì, l'era Dee Dee King è stato l'inizio e in molti sensi la fine di Dee Dee Ramone come lo conoscevamo. Come artista si evolveva costantemente e voleva scrivere musica e melodie differenti ma stando coi Ramones sentiva di non poterlo fare. Quando scriveva per i Ramones, doveva rimanere coerente ad un determinato stile e gli serviva una via d’uscita. Inventare Dee Dee King gli diede questa opportunità di diventare qualcun altro (sebbene per un breve periodo) e sperimentare con altri generivicini e cari nel mio cuore. Non ci sarà mai un altro Dee Dee Ramone. Mai. Non passa giorno che io non pensi a lui.

Quando la vostra relazione finì, in che modo cambiò la tua vita?

Non sono più sposata con un musicista o un uomo dello spettacolo. Così, in questo senso lo stile di vita è completamente diverso. Ho amato quello che ho vissuto, ma amo e apprezzo anche la vita che ho adesso. Mi sento molto fortunata. Non dico che sono sempre state rose e fiori, ma apprendi da ogni esperienza e questo ti rende la persona che sei. Ora la mia attitudine è che non si può stare a guardare ogni piccola cosa, e non puoi far contenti tutti, sempre, perché non è possibile. Alla fine davvero non importa. Sii la persona migliore che puoi e rimani fedele a te stesso.

Ti capita ancora di ascoltare le canzoni dei Ramones?

Spesso quando guido e sento una canzone dei Ramones, penso subito a quel periodo particolare in cui le canzoni sono state scritte, dov'eravamo e cosa stavamo facendo. Questo mi porta un sorriso, ma poi mi intristisco per il fatto che sia tutto finito così e che loro non sono più tra noi. È un sentimento misto.

C'è qualcosa che ancora ti capita di rimpiangere pensando a lui?

Ovviamente, ma la gente cresce e cambia e “life happens”, la vita accade. Non puoi impedire il cambiamento e ho dovuto andare avanti. Stava diventando un ambiente poco sano e dopo aver smesso di prendere le sue medicine è diventato molto ostile, non solo nei miei confronti ma in generale con tutti. C'era molto odio e risentimento dentro di lui. Voleva lasciare la band. Non penso che per lui fosse una decisione saggia lasciare i Ramones e glielo dissi. Dee Dee voleva prendersi un periodo di pausa dalla band e pensava che l'avrebbero sempre ripreso con loro. Venne sostituito in modo permanente e la band non dovette più avere a che fare con la sua follia. Scriveva ancora canzoni per loro ma la sua vita era cambiata per sempre e non in meglio, sfortunatamente.

Dopo tutti questi anni, cosa ti manca di più di quest’avventura che hai condiviso con i Ramones e questo grande amore con Dee Dee? Possiamo chiamarlo grande amore?

Abbiamo tutti un “big love” nella nostra vita. Niente rimane uguale. Continui a girare con la ruota del tempo. Ci sono periodi buoni e altri meno buoni, ma andiamo sempre avanti... Penso che possano mancarci dei periodi della giovinezza ma abbiamo sempre nuove belle memorie.

Hai intitolato il tuo memoir Poisoned Heart. Cosa c'era e cosa c'è nel tuo cuore?

Ho intitolato il mio libro Poisoned Heart dopo che lui ebbe scritto la sua canzone "Poison Heart", di cui era molto orgoglioso. Era il mio omaggio per lui perché mantenesse la sua musica, la sua memoria e la sua eredità intatte per i suoi fan, per molte generazioni a venire. Da parte mia non c'è amarezza. È stato l'amore della mia vita e io conservo questi ricordicuore, anima e dolore in quelle canzoni.

Connie e Barbara sono state le altre donne nella vita di Douglas, e anche sua madre, la domenica la passava con lei anche quando era una rock star. In che modo credi che queste donne abbiano contribuito alla sua vita e anche tu, in che modo credi di aver contribuito alla sua vita?

Connie è arrivata un paio d’anni prima di me e la relazione con lei era tossica per svariate ragioni. Lui amava sua madre e la vedeva appena possibile a quel tempo, ma anche quella relazione ha avuto alti e bassi durante la sua vita. La incolpava sempre per qualcosa. Non so molto della sua vita quotidiana con Barbara ma so che anche lì c'erano dei problemi. Per quanto mi riguarda, credo di essere abbastanza onesta riguardo ai buoni e ai brutti momenti e credo di averlo aiutato ad allungare la sua vita per molti anni. Alla fine, le mie peggiori paure si sono avveratee anche se non eravamo più insieme, gli ho sempre augurato ogni felicità e di riuscire a condurre una bella vita.

Ci sono momenti di felicità “durevole” a tuo avviso?

Assolutamente, ci sono molti momenti di felicità durevole ma allo stesso tempo ho imparato che ogni cosa ha una fine. Nulla è davvero garantito per sempre e dobbiamo rendere le nostre vite quanto possibile migliori per noi stessi, comunque esse siano. Possiamo solo essere responsabili di noi stessi e delle nostre azioni. Non guardare gli altri per rendere migliori le nostre vite e mai arrendersi nel cercare di migliorarsi.

Quali sono i tuoi progetti oggi?

Ora vivo in Florida da molto tempo, e mi sono risposata con un uomo meraviglioso. I miei progetti sono di continuare a vivere una vita felice e sana. Adoro la mia famiglia e i miei amici più stretti e spero che la vita resterà così serena per gli anni a venire. Voglio anche continuare a preservare l'eredità di Dee Dee e conservare l'importanza della musica dei Ramones il più a lungo possibile. Hanno lasciato il loro segno nella storia e meritano di non essere mai dimenticati. GABBA GABBA HEY!

Intervista e testo di Enrico Rossi

Traduzione: Lorena Palladini e Tommaso Chianura

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Gianni Poglio