Darksiders II, è tempo di Morte – Recensione
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Darksiders II, è tempo di Morte – Recensione

Un gioco vasto e divertente, che ti permette di impersonare il più temibile dei cavalieri dell'Apocalisse

Mentre Guerra resta invischiato in una complessa macchinazione (come visto in Darksiders , 2010), entra in scena un altro cavaliere dell'Apocalisse: questa volta tocca a Morte affrontare combattimenti e puzzle per farsi strada nell'affascinante mondo di Darksiders II .

Oltre al cambio di protagonista, la struttura action/adventure del primo capitolo è arricchita da una corposa dose di elementi rpg e missioni secondarie e soprattutto da vaste e splendide ambientazioni open world, uno dei punti di forza del gioco.

Fatta salva una trama tagliata un po' con l'accetta e qualche problema con la telecamera, che fatica in alcuni passaggi delle scalate e durante gli scontri in prossimità di pareti (soprattutto se contro mostri giganteschi), le aggiunte di Darksiders II riescono a rinfrescare la formula originale senza snaturarla. I fan possono gioire.

Non siamo però di fronte a nulla di particolarmente innovativo e ipotizzando un altro paio di episodi (restano altri due cavalieri dell'apocalisse) inizia già ora a sentirsi la necessità di un cambio di marcia. Nel frattempo, Darksiders II quello che deve fare lo fa bene, garantendo distruzione a volontà e combattimenti spettacolari. La Morte non è mai stata tanto accattivante.

Voto: 85

Piattaforma: PC, PlayStation 3, Xbox 360 (versione testata)
Sviluppatore: Vigil Games
Produttore: THQ

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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