Undici per la Liguria: scrittori liguri a raccolta per la terra alluvionata
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Undici per la Liguria: scrittori liguri a raccolta per la terra alluvionata

L'incubo del fango che tutto travolge diventa substrato narrativo per una nuova iniziativa editoriale di raccolta fondi

Un'operazione gemella di Sei per la Sardegna, l'antologia pubblicata un anno fa a sostegno dell'isola devastata dall'alluvione. I proventi di quella iniziativa servirono a finanziare la ricostruzione della piazza di Bitti. Ora il progetto Undici per la Liguria, sempre curato da Marcello Fois per Einaudi, promette un aiuto concreto al ripristino della Scuola per l'infanzia San Fruttuoso, resa inagibile dalle piogge straordinarie del novembre 2014.

Undici scrittori, liguri di nascita o d'adozione, chiamati a contribuire alla causa con un breve racconto. Mentre i narratori sardi reagirono sbrigliando la creatività nelle più disparate direzioni ma pescando soprattutto nel grande bacino del realismo magico isolano, i liguri ne approfittano per esprimere indignazione e rabbia, per rielaborare il lutto e fluidificare il senso di colpa arcaico e collettivo che a volte ci invade come un'ondata di piena: come abbiamo fatto a lasciar marcire uno degli angoli più belli della terra?

Il diluvio porta a galla la verità. È passato più di mezzo secolo, racconta Michele Serra in L'impiegato di Biella, da quando Italo Calvino istillò il dubbio che il simbolo del benessere e dell'avidità ingegnosa del dopoguerra (il famoso alloggio con vista mare) potesse rivoltarsi un giorno contro il popolo che l'aveva generato. Al protagonista de La speculazione edilizia (1963) sembrava già di vedere dal finestrino un illogico "sovrapporsi geometrico di parallelepipedi e poliedri". Da allora il consumo di suolo ha raggiunto in Liguria livelli di patologia dissolutoria, facendo del dissesto idrogeologico il numero uno dei problemi da affrontare nella regione più fragile e cementificata d'Italia.

Le immagini oniriche che in questi racconti trapassano la barriera dell'inconscio disegnano per lo più un mondo desolato di fango e Rovine come nell'omonimo thriller di Carlo Repetti, protagonisti un misterioso pittore-architetto sbarcato in una casupola ai margini del torrente da un grattacielo sulla cinquantaquattresima strada, e un ragazzo dai capelli rossi maledettamente curioso. Lo Spirito del torrente scorre come una striscia di bava densa lungo il mare nella dolente fiaba di Giuseppe Conte e nella metaforica Cella di Giuseppe Gazzaniga, è il residuo diurno di incubi biblici in Nessun rischio di Ester Armanino (un pitone nascosto nella siepe poco lontano dalla fermata dell'autobus), impregna l'aria di putrefazione nel Postino suona sempre due volte di Bruno Morchio.

Il "crescendo di malinconia a ogni passo" raggiunge il vertice poetico nel contributo di Rosella Postorino dedicato alla memoria di Francesco Biamonti e dei luoghi spazzati dal suo Vento largo. A San Biagio della Cima, nell'entroterra ponentino dove lo scrittore ha sempre vissuto e ambientò i suoi romanzi, Postorino fiuta le tracce di un'epifania. È finito per sempre il mondo dei bricchi e dei corti', gli ovili interrati tra gli ulivi, finito il tempo di quel Mondo verticale dove era il paesaggio a prevalere sulla società e l'individuo sulla Storia. Finito, dissolto, sepolto: perché "il profondamente storico non ha coinciso con il profondamente umano".

Inutile dire che è consigliabile il supporto a un'iniziativa di fund raising come questa. Benché sia un granello di sabbia, non si stanca di ripetere Fois, è "troppo importante dimostrare che c'è differenza tra carità e solidarietà". Ma anche perché dentro questo libricino - come negli interstizi in cui s'annida ostinata la vita - sono impigliate parole belle e tenaci. Lo spiegano meglio di tutto i versi di Enrico Testa, poeta e docente di Storia della Lingua italiana all'università di Genova, che chiudono il volume:

in una minuscola isola di terra e pattume
emersa dall'asfalto tra il margine del marciapiede
e la base arrugginita del lampione,
una lobelia, in via Paleocapa a Savona,
è fiorita, ieri, in scintille azzurrine


Armanino, Conte, Franco, Gazzaniga, Maggiani, Morchio, Postorino, Repetti, Sansa, Serra, Testa
Undici per la Liguria
Einaudi
57 pp., 6 euro

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Michele Lauro