Reinhold Messner: ‘Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere’
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Reinhold Messner: ‘Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere’

I due giganti della montagna si incontrano nelle pagine di un libro di memorie firmato dall’alpinista altoatesino e dal giornalista Sandro Filippini

Walter Bonatti, uno dei simboli indiscussi dell’alpinismo scomparso appena due anni fa, giustamente non smette di essere ricordato. Soprattutto da chi come lui ha votato la propria vita all’amore per la montagna. Parliamo di Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere , libro di memorie edito da Mondadori e firmato nientemeno che da Reinhold Messner in collaborazione con il giornalista Sandro Filippini.

L’alpinista altoatesino rievoca la figura del suo collega bergamasco attraverso una cronaca in cui vengono ricostruiti i loro punti in comune. I due si incontrarono per la prima volta solo nel 2004, ma già da giovane Messner vedeva in Bonatti l’esempio da seguire. E quest’ultimo, addirittura, nel libro I giorni grandi elesse simbolicamente il giovane Messner come suo successore.

L’autore in un’intervista ha dichiarato: “Ci sono tutti i momenti che abbiamo avuto la fortuna di condividere, perché abbiamo davvero rischiato di non incontrarci mai. E oggi so quanto mi sarebbe mancato quel fratello che non sapevo di avere”.

Molte delle grandi imprese che hanno realizzato lungo le pareti di roccia di tutto il mondo mostrano gli aspetti che avevano in comune. Come la solitudine ricercata, anche nelle condizioni più pericolose, o il rifiuto di mezzi artificiali nell’approccio alla montagna. Sia Messner che Bonatti sono stati inoltre per anni vittime di gravi vicende per le quali hanno anche subito accuse e recriminazioni: il primo per la spedizione del Nanga Parbat dove perse il fratello Gunther, il secondo a causa della famosa avventura del K2, nel 1954, raccontata dettagliatamente proprio in Walter Bonatti. Il fratello che non sapevo di avere.

Sandro Filippini si è invece occupato della biografia di Bonatti, a inizio volume, ricostruendola in una forma più romanzata attraverso numerosi documenti e testimonianze.

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Andrea Bressa