Gary Younge, Un altro giorno di morte in America
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Un altro giorno di morte in America, Gary Younge

Il giornalista britannico segue l'uccisione per un colpo di arma da fuoco di dieci bambini nell'arco di 24 ore

Negli Stati Uniti ogni giorno muoiono per ferite da arma da fuoco in media sette minori, di questi tre hanno la pelle nera, un dato impressionante se si considera che gli afroamericani sono il 13,3% della popolazione complessiva. Gary Younge è un giornalista britannico afrodiscendente che ha vissuto per dodici anni negli Stati Uniti e, con la nascita dei suoi due figli, ha scoperto di essere coinvolto nella questione molto più di un semplice spettatore.

Le sparatorie, in America, rientrano nella quotidianità delle persone e potrebbero coinvolgere il figlio di chiunque per qualsiasi motivo possibile: perché si trova nel posto sbagliato, perché ha un famigliare squilibrato, perché frequenta persone violente, perché è vittima di razzismo. In ogni caso c’è sempre lo stesso colpevole: le armi da fuoco, accessibili fin troppo facilmente, come ben sappiamo dalle pagine di cronaca estera.

Un altro giorno di morte in America (Add, 2018), racconta proprio questo. Younge è partito da un progetto tanto semplice quanto emotivamente devastante: ha scelto un giorno a caso del calendario (il 23 novembredel 2013), ha cercato tutti gli omicidi di minori che ci sono stati nell’arco di ventiquattr’ore, è andato alla ricerca delle storie di questi bambini e adolescenti e le ha raccolte in un libro.

Per puro caso il giorno scelto da Younge è stato particolarmente atipico, dei dieci bambini e ragazzi – tutti maschi – rimasti uccisi, scrive l’autore, «sette erano neri, due ispanici e uno bianco. In altre parole, i bambini e gli uomini neri costituiscono circa il 6% della popolazione statunitense di sesso maschile ma il 70% delle morti avvenute quel giorno».

Le storie che racconta Younge sono molto diverse tra loro. Alcune coinvolgono bambini delle scuole elementari, colpevoli, ad esempio, di aver aperto la porta alla persona sbagliata come Jaiden Dixon, ucciso dall’ex compagno della madre (nonché padre del suo fratello maggiore), uno psicotico in cerca di vendetta. Oppure ci sono vicende come quelle di Kenneth Mills-Tucker (più grande, avrebbe compiuto vent’anni pochi giorni dopo la sera in cui è stato ucciso), che permettono a Younge di affrontare il problema da un altro punto di vista.

Molto spesso, infatti, gli adolescenti che si trovano coinvolti in sparatorie non hanno il profilo innocente di un bambino: fanno battute volgari e sguaiate sui social, inneggiano alla violenza, frequentano cattive compagnie, magari hanno fatto una notte o due in carcere per possesso di cannabis. Eppure il problema non può essere liquidato con un “se l’è andata a cercare” e Younge sviscera le tematiche delle discrepanze sociali e dei quartieri ghetto, che spesso hanno una popolazione a maggioranza nera, in una serie di capitoli che sembrano chiaramente rivolti ai “moralisti della porta accanto”.

Un altro giorno di morte in America è un libro duro. Younge segue gli omicidi dei dieci ragazzi con obiettività giornalistica, ma raccontando anche i propri incontri con famigliari e conoscenti, non lesinando particolari, e lasciando trasparire opinioni personali e valutazioni sociopolitiche. Un testo che commuove, inevitabilmente, ma che provoca anche molta rabbia, tanto per le vicende narrate quanto per le tematiche generali. E si tratta di questioni che toccano nel profondo anche un lettore italiano.

È inutile girarci intorno: in questo momento storico, in Italia, la riflessione sulle aggressioni a sfondo a razzista è particolarmente importante. Nel nostro paese, secondo la mappa realizzata dal giornalista Luigi Mastrodonato, solo dal 1 giugno al 31 agosto 2018 si sono verificate oltre cinquanta aggressioni a sfondo razzista, di cui dodici con armi da fuoco e due omicidi.

Ma l’uscita italiana di Un altro giorno di morte in America è forse ancora più rilevante inserendo nel quadro anche la proposta presentata in parlamento dalla Lega e volta a modificare la legge sulla legittima difesa, che farebbe cadere la proporzionalità fra offesa e difesa in caso di violazioni di domicilio.

Gary Younge
Un altro giorno di morte in America
Add editore, 2018
350 pp., 18 euro

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Matilde Quarti