'Errori necessari' di Caleb Crain. Una parabola sul risveglio sentimentale
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'Errori necessari' di Caleb Crain. Una parabola sul risveglio sentimentale

Un romanzo di formazione crudo e raffinato, un resoconto brillante e nostalgico della gioventù degli anni ’90

Meno di un anno dopo la leggendaria Rivoluzione di Velluto del novembre 1989 finì il dominio totalitario in Cecoslovacchia e fu catapultato alla presidenza della nazione il dissidente drammaturgo Václav Havel. In questo panorama una nuova comunità di giovani americani e di altri anglofoni aveva già stabilito la loro nuova dimora nella capitale Praga, immersa in un’atmosfera sospesa ed elettrizzante.

Di questo e altro raccontano gli Errori necessari di Caleb Crain (66thand2nd) in cui seguiamo un anno di vita di un giovane americano a Praga all’inizio del 1990.
Molti sono i riferimenti letterari del romanzo. Gli errori necessari del titolo sono i versi della poesia di Auden1929”, scritta dopo un soggiorno del poeta all’estero, che indicano come il mondo per un giovane sia un'esperienza sempre nuova e di conseguenza non resta che procedere per errori. Ma il ritratto del giovane espatriato e della sua cerchia di amici in una capitale europea ricordano prontamente anche la Festa mobile di Hemingway. Infine, l'imberbe, ma prodigiosamente attento giovane al centro della narrazione è un discendente letterario diretto di Christopher Isherwood in Addio a Berlino.

Errori necessari si apre nell’ottobre 1990, all'alba dell'era post-comunista nell’Europa centrale. Praga si risveglia in un nuovo vibrante stato globale: rappresenta il punto focale culturale e la destinazione di viaggio ritrovata, mentre l’accelerata transizione al capitalismo non era ancora in corso (appena un anno dopo la conclusione del libro, l'estate seguente, la Cecoslovacchia si dividerà in due stati distinti). Ma per il breve momento storico che Crain cattura vividamente, regnava un senso di "liberazione generale, non ancora attenuata”.

Il protagonista di Crain è Jacob Putnam, aspirante scrittore fresco di laurea a Harvard, arriva a Praga per cogliere lo spirito della Rivoluzione di Velluto, quel vento di cambiamento che un anno prima ha segnato la fine del regime comunista. Ma è troppo tardi e Jacob è dolorosamente consapevole di aver perso l'opportunità di "acquisire un ricordo della rivoluzione".

Ma la Praga che incontra è quella baciata dalla grazia artistica, vissuta dal protagonista come un'oasi culturale dove cercare, oltre alla propria identità intellettuale, anche quella sessuale.
Il giovane entra a far parte di un gruppo di flâneur, giovani espatriati americani che dividono le loro giornate tra lavori improbabili e avventure amorose con cui si lancia alla scoperta di una città inquieta ed elettrizzante che si allena alla democrazia e dove tutto sembra ancora possibile, finendo per scoprire che nessuno è davvero come sembra.

Jacob scopre, a migliaia di chilometri di distanza da casa e dal ragazzo che è stato fino ad allora, cosa vuol dire essere liberi. Liberi anche di sbagliare. Ma sono "errori necessari" quel vortice di incontri promiscui, di infatuazioni notturne, tappe di un’educazione sentimentale attraverso cui Jacob arriverà a vivere con consapevolezza la propria omosessualità.
Crain è riuscito a scrivere una storia commovente e coinvolgente di un uomo che cerca di trovare non solo la sua storia, ma la sua voce.

Errori necessari è un delicato romanzo di formazione che si snoda sulle rive della Moldava, tra i caffè pittoreschi e le architetture gotiche della capitale ceca, componendo un ritratto nostalgico della gioventù degli anni Novanta, destinata a scontrarsi non solo con le disillusioni della maturità, ma anche con le chimere del cambiamento storico.

Errori necessari
di Caleb Crain
66thand2nd editore
(464 pagine)


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Valeria Merlini

Nasco ariete, cresco caparbia maturo risorgendo. “Ho capito che sei una fenice, rinata dalle tue stesse ceneri e per far questo ci vuole una grande forza d'animo, chapeau Vale”. Un’insospettabile (donna) mi ha scritto queste parole. E allora ho capito, una volta di più, che si può mollare tutto e ricominciare. Inizio allora a leggere. Poi a scrivere. Poi ancora a leggere e a scrivere. Via così. Mai fermarsi. Mai accontentarsi. Lamentarsi sempre. Una lettera mirata ha fatto sì che finissi nel posto giusto. Panorama.it. Questo. Una sfumatura (anzi tre, quelle del grigio, del nero e del rosso per la precisione) mi hanno relegata nel mondo del Sexy&Co., fatto di pizzi e mascherine, di frustini e di latex, di sex toys e sexy boys. Libri erotici? Il mio pane (e ho detto pane!) quotidiano.

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