Cosa fare dei morti quando sono morti (e qualora tornassero in vita)
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Cosa fare dei morti quando sono morti (e qualora tornassero in vita)

C’è un libro di Erik Orsenna che parte dalla domanda: dove va a finire il corpo di chi amiamo dopo che è morto? Il “di chi amiamo” non è occorrenza accidentale: l’attenzione non va posta sul dove va a finire …Leggi tutto

C’è un libro di Erik Orsenna che parte dalla domanda: dove va a finire il corpo di chi amiamo dopo che è morto? Il “di chi amiamo” non è occorrenza accidentale: l’attenzione non va posta sul dove va a finire qualcosa di morto, perché lo sappiamo tutti fin troppo bene, e cioè da nessuna parte.

In una civiltà che grazie all’igienismo napoleonico si è liberato dei morti non potrebbe mai (più) accadere quello che avvenne al cadavere di Gustav Adolf II, a cui la moglie Maria Eleonora voleva restare accanto fino al punto da strappargli il cuore e tenerlo come ostaggio finchè non gli avessero concesso di vivere accanto al sovrano. È per questo non “potere accadere” che la moglie di Sabbath, nel libro di Philip Roth, non finisce di accarezzare il corpo della madre da cui non vuole staccarsi fino a che non arriva l’imbalsamatore.

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Ma la domanda di Orsenna insiste sulla coazione del pensiero che ci lega a chi muore, che come Freud ha spiegato può andare dal sentimento del dolore alla psicosi di vederne o sentirne l’impronta nel mondo fisico, ma va oltre, ridiscutendo la linearità del tempo, illudendosi non tanto di poterlo riavvolgere quanto di ristabilirne la legge tirannica che lo vuole involucro e gabbia dei nostri corpi e dei loro contatti. La canzone dei mille rimpianti è esattamente quello che dice il titolo, con in più le considerazioni di carattere pratico legate “al dopo” della donna amata.

Se Paul Eluard, nelle Ultime poesie d’amore, grida all’assenza di Nusch scrivendo «L’hai fatta tu la nostra vita ed è sepolta»,

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Daniela Ranieri

Daniela Ranieri vive a  Roma, anche se si domanda perché ciò dovrebbe avere importanza in questa sede. Ha fatto reportage e documentari per la tv. Ha fatto anche la content manager, per dire. Vende una Olivetti del '79, quasi  nuova. Crede che prendere la carnitina senza allenarsi faccia bene uguale. Ha pubblicato il pamphlet satirico "Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic" e il romanzo "Tutto cospira a tacere di noi" (entrambi Ponte alle Grazie) 

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