Auguri Charles Bukowski. Una dedica in 5 libri
Giovannetti Giovanni
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Auguri Charles Bukowski. Una dedica in 5 libri

Nasceva 92 anni fa il cattivo ragazzo della letteratura americana. Due romanzi, due raccolte e una speciale intervista per ricordarlo.

Poeta dell’eccesso, narratore e attore del lato più oscuro dell’America dello scorso secolo, Charles Bukowski oggi avrebbe compiuto 92 anni. Nato il 16 agosto 1920 ad Andernach, in Germania, Heinrich Karl Bukowski si trasferì da piccolissimo negli Stati Uniti con la famiglia, dove condusse un’infanzia segnata da un padre violento e da una grande timidezza, che lo portarono a isolarsi profondamente.

Intorno ai quattordici anni ebbe il suo primo incontro con l’alcol, iniziando un fatale rapporto che si protrasse per tutta la vita. I suoi primi esperimenti letterari arrivano a 24 anni, con due racconti, Aftermath of a Lengthy Rejection Slip e 20 Tanks From Kasseldown, ma non riuscendo a sfondare si ritirò in quella che successivamente definì “una sbronza lunga dieci anni”, periodo in cui raccolse tutto il materiale che si ritrova nei lavori che lo consacrarono, a partire dagli anni Settanta.


Oggi è certamente uno degli autori americani più seguiti, citati, apprezzati. Il suo sguardo lucido sulla parte più cupa del sogno americano, il suo cinismo, il suo essere solitario, antisociale, totalmente libero, sono gli elementi che contraddistinguono le sue poesie, romanzi e racconti, e che continuano ad affascinare tuttora milioni di lettori.


Ecco allora cinque titoli per rispolverare ancora una volta Charles Bukowski.

Storie di ordinaria follia

Questa raccolta di racconti è solo una parte dell’originale inglese Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness, uscita nel 1972. Anche se non rappresenta l’opera prima, è comunque un ottimo punto di inizio per chi vuole avvicinarsi alla sua produzione. Ci sono tutti gli ingredienti che contraddistinguono il mito: sesso, sofferenza, tasche vuote, grandi bevute solitarie, insonnia, giocate ai cavalli.

Post Office

Si tratta del romanzo autobiografico che gli aprì le porte della celebrità. Il protagonista Henry Chinasky (alter ego che ricompare spesso nelle opere di Bukowski) trova lavoro come postino nella periferia di Los Angeles. L’insofferenza ai regolamenti, abbinata allo stile di vita dissoluto, portano all’inevitabile scontro con la rigida macchina burocratica dell’ufficio postale. Anche qui sbronze, scommesse e intense, quanto degradanti, storie d’amore.


Il grande. Poesie 3

È una raccolta di poesie che guarda al passato dello scrittore. Sono tutte scritte negli ultimi anni di vita di Bukowski e, leggendole, vi si trovano ricordi, incontri, persone e luoghi, ma anche la consapevolezza dell’autore di essere ormai quasi al capolinea, di essere anche lui “finito”, nonostante la convinzione di non aver scritto ancora abbastanza. C’è anche un curioso sguardo alla realtà che lo circonda, ma con un occhio maturo, quasi saggio.

Pulp. Una storia del XX secolo

Esce nel 1994, subito dopo la morte di “Hank”. Questo è l’ultimissimo romanzo di Bukowski, e ha come protagonista Nick Belane, investigatore privato che porta decisamente male i suoi 55 anni. Con tre matrimoni alle spalle, il conto in rosso, quasi alcolista, Nick è il naturale antieroe che può nascere dalla fantasia “bukowskiana”. Bar e cinismo sono abbinati al fallimento esistenziale e professionale di un uomo che sembra l’alter ego dell’autore, anch’egli in qualche modo alle prese con il bilancio della propria vita.

Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle

Non è un romanzo o una raccolta di racconti o di poesie, ma un dialogo informale tra due importanti personaggi dell’universo letterario del Novecento. Nell’agosto del 1980 Fernanda Pivano va a intervistare Charles Bukowski nella sua villa di San Pedro, in California. Da quell’incontro nasce questo libro pieno di aneddoti, ricordi e riflessioni del “cattivo ragazzo della letteratura”.

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Andrea Bressa