Cromo
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Musica

Alla scoperta di Cromo, il nuovo talento del rap "italieno"

Classe 1998, un anno fa Ghali condivise una sua canzone e lo fece notare da Don Joe, ora è il momento del primo album - Intervista

Il nuovo nome del rap italiano arriva da Genova. Cromo, classe 1998, è il nuovo artista della scuderia di Atlantic Records, la storica etichetta del gruppo Warner Music che ha pubblicato artisti del calibro di Wiz Khalifa, Lil Uzi Vert,  Gucci Mane ed Ensi. Dopo essersi fatto notare come freestyler nel 2015 Cromo è entrato a far parte della scuderia Dogozilla, l’etichetta di Don Joe, e con gli ultimi due singoli “Cromito Loco” e “Tonico” ha superato il milione di streaming su Spotify e Youtube.

Nei giorni scorsi è stata la volta di "Italieno", il singolo con video girato in una ex base NATO insieme a Vegas Jones (altro artista di Dogozilla Empire) che anticipa l'uscita del suo primo album ufficiale.

Iniziamo da un anno fa, cosa è successo?

"È stato un anno di forti emozioni, iniziato con l'uscita del video di "White Widow". Fu una condivisione di Ghali ad innescare una reazione a catena che continua tutt'ora. Il pubblico ha iniziato a seguirmi e dopo poco sono stato contattato da Don Joe per far parte del suo Dogozilla Empire. Abbiamo lavorato tanto e ho acquistato maturità di singolo in singolo. Oggi la cosa più emozionante è vedere la gente che sa a memoria tutti i miei testi, non solo i ritornelli. Stiamo facendo dj set e non vedo l'ora che inizi il tour vero e proprio..."

Come è lavorare con Don Joe?

"Mi sono avvicinato al rap a 11 anni, ascoltando "Boing" dei Club Dogo. Loro sono stati un'enorme fonte d'ispirazione, mi hanno fatto capire che nel rap si poteva parlare in modo molto più esplicito, era quello che volevo fare io. Uno dei primi dischi che ho comprato è stato "Mi Fist" quindi lavorare con Joe è stato il realizzarsi di un sogno. Mi trovo perfettamente con lui, empaticamente e sul lavoro, abbiamo le stesse lunghezze d'onda. Studiamo ogni brano a 360 gradi e con lui c'è da imparare ogni giorno. Ha un orecchio molto giovanile, un'esperienza unica e un grande amore per questa musica. Mi lascia libero di fare le mie scelte, poi le elaboriamo insieme. Per me è diventato un secondo padre, mi è stato dietro per ogni cosa ed è un onore fare parte della sua squadra!"

C'è un suo insegnamento che ti ha colpito più di altri?

"Dirne solo uno sarebbe limitativo, lavorare con lui è perennemente illuminante. Sicuramente ho capito tanto su come gestire i social, noi stiamo facendo un lavoro che va controcorrente rispetto alla tendeza attuale del mercato: stiamo dando molto spazio alla musica e meno all'immagine."

Che tipo di album dobbiamo aspettarci?

"Sarà un disco molto vario, con tante sonorità e tracce completamente diverse l'una dall'altra. Lo abbiamo strutturato lavorando su ogni brano con un produttore diverso ogni volta. Dogozilla Empire ha nel suo roster molti produttori di qualità, ognuno con le sue caratteristiche, una vera fortuna per un rapper!"

Genova è sempre più prolifica, che legame hai con la tua città?

"Finalmente a Genova si sono rotte le barriere fatte di pregiudizi, sul genere e sugli artisti. Ora c'è stata una boccata d'aria per la città e tutta Italia ci vede come una delle capitali del rap. Il cambiamento generazionale ha portato tanti nuovi ascoltatori che si sono uniti a chi segue il genere da tempo. Si è creato un movimento che trascina e incuriosice, inoltre tutti gli artisti genovesi hanno un enorme legame con la città. Cantiamo di mare, vicoli e quartieri, portiamo Genova in giro e siamo fieri di essere genovesi."

Hai realizzato un sogno, qual è il prossimo?

"Non voglio farmi troppe aspettative. Sono felice di aver lavorato a questo album come volevo io, adesso non vedo l'ora che esca per vedere la risposta della gente. Voglio continuare su questa strada, senza fermarmi."

Milano è ormai una seconda casa, farai il rapper pendolare?

"Ho molti colleghi che fanno così, io non ho ancora dovuto decidere. Nell'ultimo periodo sono stato fisso a Milano ma ogni volta che torno a Genova sento la differenza: sono troppo legato a questa terra per lasciarla del tutto, troverò una soluzione!"

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Matteo Politanò