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Tecnologia

Cibo a domicilio, qual è il servizio migliore

Un'indagine a cura di QualeScegliere.it ha messo a confronto i principali siti che recapitano a casa piatti pronti da mangiare

I giudizi, telegrafici, certificano che il livello generale è alto: Foodora guadagna un «ottimo», Deliveroo un «molto buono», Bacchetteforchette un «buono», Uber Eats un «discreto». Discorso a parte per Just Eat, che non gestisce direttamente le consegne lasciandole ai singoli locali, ma merita una menzione d’onore per il miglior network di ristoranti, per la capillarità sul territorio nazionale, dalle solite grandi città fino a centri minori su tutto il territorio.

La pagella è servita

Ecco, in estrema sintesi, le conclusioni di un’indagine su qualità, efficienza e tempestività di un’oramai irrinunciabile esigenza nazionale: il cibo a domicilio. A svolgerla, con prove sul campo, anzi tra smartphone e pc, cronometri avviati e appetiti da sedare, il sito indipendente QualeScegliere.it, partner dell’Unione nazionale consumatori. La tabella qui sotto (qui completa in alta risoluzione) riassume le principali conclusioni.

Tabella-QualeScegliere

A ciascuno il suo

«Grazie ai nostri test, condotti in modo imparziale e standardizzato, abbiamo visto come, a seconda di tanti fattori - di quello che si vuole mangiare, di dove si vive, di come si può pagare, del proprio rapporto con la tecnologia -, ci siano soluzioni più o meno indicate» rileva Luisa Esposito, una degli esperti del sito. Così, Foodora, la vincitrice per lieve distacco del confronto, è risultata «facile e rapida da usare», si è mostrata «soddisfacente dal punto di vista della qualità, della correttezza e della puntualità della consegna». E molto presente nelle zone centrali delle sei città in cui è attiva, ma «meno indicata per le zone periferiche», dove il numero delle opzioni tra cui scegliere tende a ridursi.

Testa a testa

Al contrario di Deliveroo, un pelo dietro in questa speciale classifica di merito, «indicato anche per chi abita o lavora un po’ più lontano». Con una copertura sul territorio quasi doppia rispetto a Foodora: 11 capoluoghi contro 6. E un bonus per l’assistenza clienti: «Nonostante un piccolo ritardo nella consegna e qualche problema nell’imballaggio, la piattaforma si è distinta dalle altre anche per la cortesia, la gentilezza e la proattività del rider. L’assistenza post ordine è facilitata anche dalla presenza di una live chat sul sito».

Appena più dietro

Bene anche Bacchetteforchette, presente per ora soprattutto a Milano e in una cinquantina di comuni dell’hinterland, oltre che a Rimini e provincia. Un limite territoriale che ha inciso sul giudizio complessivo, assieme al fatto che le spese di consegna e il minimo d’ordine aumentano proporzionalmente in base alla distanza dal domicilio o dall’ufficio di consegna. Pregi principali: «Grande attenzione al cliente, selezione di ristoranti molto curata, semplicità e possibilità di scelta comoda, grazie a filtri specifici, anche per chi soffre di intolleranze e ha abitudini alimentari precise». E si può pagare, oltre che con carta di credito, con ticket e buoni pasto.

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Saziarsi con un dito

Gli appassionati di app che abitano nel capoluogo lombardo possono rivolgersi anche a Uber Eats, che nei test di QualeScegliere.it non ha inviato una mail di conferma al completamento dell’ordine, «ha segnalato un ritardo nella consegna rispetto a quanto previsto all’inizio» e, come per il servizio di trasporto con conducente, dà la carta di credito come unica opzione per saldare il conto. In compenso, la posizione del pranzo o della cena si può seguire in tempo reale sullo schermo dello smartphone, per placare qualsiasi ansia. O concedersi uno stuzzichino se il ritardo cresce.

Fuori menu

Come anticipato all’inizio, non avrebbe avuto senso dare un giudizio a Just Eat, perché «fa da intermediario tra ristoranti e clienti, senza fornire un proprio sistema di consegna». Ma è senz’altro il più noto agli italiani, che hanno iniziato a prendere dimestichezza con il suo logo e la sua offerta oramai circa sette anni fa. Che si spinge in città, province, angoli dello Stivale in cui Foodora, Deliveroo e dintorni sono ancora illustri sconosciuti. Per Just Eat, ricorda l’indagine, «la qualità della consegna dipende dal ristoratore scelto». Anche se alla fine, per tutti, a fare la differenza è la bontà dei piatti. La vera misura della qualità, l’elemento determinante del giudizio finale sul cibo a domicilio.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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