Ces 2013, ora le tv ci ascoltano e sanno anche cosa ci piace
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Ces 2013, ora le tv ci ascoltano e sanno anche cosa ci piace

Riconoscimento vocale, funzioni smart sempre più complete e Ultra HD. Ecco le novità di Las Vegas

da Las Vegas

Non vi ricordate qual è il giorno in cui va in onda la vostra serie preferita o se la vostra squadra del cuore gioca nel pomeriggio o in posticipo? Chiedetelo alla tv in modo colloquiale, vi capirà e vi risponderà. Già, tra le novità più interessanti svelate da Samsung al Ces di Las Vegas c’è proprio un sistema di riconoscimento vocale che permette di dialogare con il televisore, un po’ come ci stiamo abituando a fare con smartphone e tablet grazie a Siri e figli. Non solo, nell’interfaccia interamente rinnovata dalla casa coreana, c’è anche un sistema di raccomandazioni cucite addosso a ogni spettatore: la tv osserva quali programmi guardiamo più di frequente e ce ne consiglia di analoghi che potrebbero essere di nostro gradimento. Insomma, estremizzando un po’ il discorso, impara a conoscerci.

Quello che si sta muovendo nel settore è abbastanza chiaro: i produttori vanno cercando una o più caratteristiche distintive che li connotino. Qualcosa che, oltre alla qualità percepita del pannello, spinga i consumatori a scegliere il loro prodotto e non quello della concorrenza. E le provano un po’ tutte, sperando di indovinare la strada giusta: così Panasonic, per esempio, accanto al controllo vocale, lancia una «touch pen». Una penna, per l’appunto, con cui è possibile scrivere direttamente sul televisore e modificare delle immagini, prima di inviarle a un tablet o a uno smartphone per conservarle o magari condividerle sui social network. Al di là dell’opinabile livello di attrattiva che possa avere mettersi a scarabocchiare sullo schermo di casa (ma magari i bambini ne andranno pazzi), la prospettiva si fa interessante perché il dialogo diventa bilaterale: se oggi è la norma trasferire sul televisore i contenuti di telefonini e tavolette per goderseli al meglio, nulla vieta che presto valga il contrario. Che una versione riveduta e aggiornata di quei contenuti possa ritornare indietro al mittente.

D’altronde, e questo Ces lo conferma per l’ennesima volta, i televisori hanno da tempo lanciato la sfida ai computer, almeno a quelli da scrivania. Lo fanno in modo spudorato, senza più conoscere limiti tecnici, montando persino potenti processori quad-core che permettono di far girare programmi elaborati, di ospitare giochi dalla grafica avanzata, di riconoscere il volto o i movimenti di chi è davanti allo schermo per proporgli menu e contenuti ad hoc. O, volendo, di fare shopping: Panasonic ha presentato una piattaforma che dà la possibilità di scoprire tutte le caratteristiche di un prodotto senza nemmeno alzarsi dal divano e completare l’acquisto con il telecomando. Telecomando che ha smarrito i connotati di un tempo, visto che ora ci ascolta, integra altoparlanti, ha forme sinuose, all’occorrenza si trasforma in un mouse da muovere lungo tutta la superficie del display per accedere a un lungo elenco di app e funzioni avanzate.

Al di là di tutto questo ragionamento, le previsioni della vigilia sono state confermate. Da Sony a LG, da Toshiba a Sharp, oltre alle già citate Samsung e Panasonic, questo Ces è tutto un fiorire di televisori che hanno una qualità visiva impressionante. Parliamo degli UHDTV (Ultra High Definition Television), che hanno una definizione di quattro volte superiore rispetto al Full HD. Una differenza che si vede eccome, che non si può spiegare a parole e che ovviamente si riempie di senso di fronte a esemplari che hanno una dimensione importante. LG, per esempio, ha già venduto in Italia a 15 mila euro alcuni modelli da 84 pollici. Un costo al momento proibitivo o comunque riservato a pochissime capienti tasche, ma che testimonia che stiamo parlando di prodotti non in arrivo chissà quando, bensì già acquistabili sul mercato. Gli Oled, sempre della casa coreana, dovrebbero essere disponibili da noi nel secondo trimestre del 2012 a un prezzo di 10 mila euro. Sugli Oled va avanti anche la Samsung, che durante la conferenza stampa ha mostrato una funzione (già annunciata in precedenza all’Ifa) che permette a due persone diverse, equipaggiate di occhialini, di guardare due programmi sulla stessa tv.

Ma più che soffermarsi su queste funzioni accessorie, è necessario forse fare una riflessione ulteriore: a vedere la nitidezza e la straordinaria profondità dei modelli di prossima generazione, c’è da presumere che potranno definitivamente pensionare o almeno pesantemente marginalizzare il 3D. Semplicemente non servirà più, le immagini sembrano incredibilmente vere, sembrano uscire dallo schermo già così, senza nessun occhialino da poggiare sul naso.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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