5 regole d’oro per una rete WiFi a prova di smart home
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5 regole d’oro per una rete WiFi a prova di smart home

Dalla scelta del provider Internet a quella del router e dei ripetitori: tutto quello che occorre sapere per migliorare la rete wireless casalinga

Le case migliori si vedono dalle fondamenta. Anche quelle intelligenti.

Entrare nel mondo della smart home significa prima di ogni cosa riconsiderare la propria infrastruttura di rete. Non serve essere esperti per capire che senza una WiFi adeguata, anche il più intelligente fra i dispositivi rischia di diventare un inutile suppellettile.

Il suggerimento per chi si appresta a entrare nel fantastico mondo della casa connessa è pertanto quello di porre attenzione a tutti quegli aspetti che possono migliorare la velocità, stabilità e la copertura della propria rete senza fili. Ragionando magari con un pizzico di lungimiranza. Ciò che oggi può sembrare sufficiente, rischia infatti di rivelarsi inadeguato all'aumentare del numero di dispositivi domestici che si connettono a Internet.

L'incontro con AVM, l'azienda tedesca che commercializza le soluzioni Fritz! per la connettività casalinga e da ufficio, ci permette di approfondire il tema delle buone pratiche da seguire per creare una casa davvero "smart". Li abbiamo raccolti in questi 5 consigli per migliorare la connettività casalinga.

1. Il provider Internet (ovvero, quanta banda mi serve)?

Partiamo dalla base, ovvero dalla fornitura di rete. Sposare la causa della smart home significa prevedere un incremento più o meno considerevole dei dispositivi che si connettono in simultanea a una rete. Con ovvie ripercussioni sul “fabbisogno” di banda. Se fino a qualche tempo fa ci si accontentava di una Adsl da pochi megabit al secondo, ora occorre pensare a un allargamento di banda.

Per avere un’idea dei consumi stimati basti pensare che per guardare simultaneamente un film in streaming su Netflix, un video YouTube su un tablet, navigare su uno smartphone ed effettuare una videochiamata su Skype servono almeno 20 Mbps di banda in download.

Il consiglio, per chi vive in un’area cablata, è di considerare un abbonamento flat a un servizio in fibra da almeno 100 Mbps, meglio se di tipo FTTH (Fiber to the home).

2. La scelta del router

Quasi tutti gli operatori Internet offrono, insieme all’abbonamento a Internet, un router per l’accesso base ai servizi - via cavo Ethernet o wireless - ma si tratta in vero di apparecchi dalle prestazioni piuttosto modeste, soprattutto in termini di velocità e copertura.

Chi volesse qualcosa di più farebbe meglio a puntare su un router dedicato, meglio se con supporto gigabit, Wireless AC e doppia banda frequenza (2,4 e 5 GHz). 

Un veloce raffronto fra un router di serie (nella fattispecie una Vodafone Station) e un router di terze parti (AVM Fritz! 7490, 189 euro) ci aiuta a comprendere meglio la differenza di prestazioni sia a livello di velocità, che di copertura e stabilità: nelle cosiddette “zone d’ombra”, ovvero laddove il segnale WiFi non arriva, o arriva in modo fiacco, si può arrivare quasi a triplicare la velocità di download.

3. Casa grande? La soluzione è il ripetitore

Ci sono altri modi - generalmente più convenienti - per provare a migliorare la qualità del WiFi laddove le condizioni (distanze, muri isolanti, abitazioni disposte su più livelli) non lo consentono. Uno di questi è rappresentato dal ripetitore, un apparecchio che funge da vero e proprio "range extender", estendendo di fatto il raggio d'azione del WiFi. In pratica: il ripetitore riceve il segnale sorgente dal router di casa (via cavo o wireless) e lo rilancia in modo da ampliare la copertura di rete.

Il raffronto fra due misurazioni nella stanza più lontana dal router con o senza ripetitore (Fritza!Wlan Repeater 1750E (88,99 euro) ci dà un'idea più concreta del miglioramento.

4. Powerline (ovvero quando Internet passa dalla linea elettrica)

Una soluzione ancora più pratica (ed economica) per portare Internet nelle zone di casa più inaccessibili è rappresentata dai dispositivi che utilizzano la rete elettrica per la trasmissione della connettività, i cosiddetti Powerline.  

Di norma, questi apparecchi vengono venduti in coppia: un’unità da collegare al router e l’altra da posizionare nella stanza (o nell’area) sprovvista di copertura. Le soluzioni di ultima generazione (nella figura FRITZ!Powerline 1240E, circa 149 euro) supportano lo standard Wireless Gigabit (fino a oltre 1 Gbps) e possono fungere a loro volta da ripetiori WiFi. Attenzione però alla velocità in uscita: nel passaggio attraverso la rete elettrica, soprattutto laddove sono presenti molti nodi intermedi, il segnale potrebbe indebolirsi.


5. Come controllare i consumi

Avere una pletora di dispositivi connessi non significa solo riconsiderare l'utilizzo e la disponibilità di banda ma anche - più banalmente - la spesa della bolletta elettrica. Per farsi un'idea dei consumi è possibile utilizzare una presa intelligente che consenta di conoscere in tempo reale la richiesta energetica dei vari apparecchi ad essa collegati ed - eventualmente - gestirne l’accensione e lo spegnimento da remoto.

Le soluzioni di ultima generazione (nella foto AVM Fritz!Dect 200, 48,99 euro) consentono di effettuare un monitoraggio dei consumi su base oraria, giornaliera, mensile e annuale, sia in kWh che in euro. Con in più la possibilità di connettersi a un router attraverso standard dedicati (ad esempio il DECT) per facilitare le operazioni di configurazione.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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