luciano spalletti napoli allenatore esonero futuro crisi De Laurentiis
Ansa
luciano spalletti napoli allenatore esonero futuro crisi De Laurentiis
Calcio

Napoli, fine del sogno e resa dei conti

Tutti contro tutti sotto il Vesuvio: giocatori che litigano, De Laurentiis che pensa a un altro allenatore e Spalletti che rischia di fare la fine dei predecessori

Il sogno si è esaurito e del Napoli che inseguiva lo scudetto restano solo macerie. In campo, perché il modo in cui i partenopei si sono buttati via in questo finale di stagione fa male, e fuori se ci si proietta al futuro. Il ko di Empoli, che segue quello con la Fiorentina e il pareggio sofferto con la Roma, restituisce l'immagine di un gruppo in pezzi, esaurito nella testa e nel fisico, privo di personalità e fotografato bene dalle liti che hanno animato il dopo gara nello spogliatoio del Castellani prima che la società e Luciano Spalletti, allenatore in bilico, annunciassero il ritiro a tempo indeterminato.

Ci sarà tempo di analizzare le ragioni per le quali ancora una volta il Napoli si sia perso sul più bello. Un anno fa capitò nella corsa a un posto in Champions League, gettato al vento con il suicidio perfetto all'allora San Paolo contro il Verona che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Andando ancora indietro nel tempo si torna allo scudetto perso in albergo nell'era Sarri, con l'ambiente consumato in sterili polemiche sui torti arbitrali, quelli veri e quelli presunti. Ora la resa quando tutto si era riaperto, dentro un campionato contendibile come raramente è stato nell'ultimo ventennio.

Il risultato di tutto questo è che Napoli e il Napoli sono all'alba del giorno zero. Che il gruppo in mano a Spalletti fosse arrivato all'ultimo giro lo si sapeva dall'inizio: ADL ha la legittima necessità di tagliare i costi e avviare un rinnovamento che, in ogni caso, avrebbe portato la rosa a mutare faccia nei prossimi mesi. Ora, però, la fase di transizione sarà molto meno indolore anche se è irrealistico pensare che il traguardo del ritorno in Champions League possa essere mancato regalandolo a una delle due romane o alla Fiorentina.

In discussione c'è anche Luciano Spalletti, che si è assunto le responsabilità per il crollo emotivo e tecnico della squadra. Non poteva fare altrimenti, ma nel mirino della critica di Aurelio De Laurentiis è finito anche lui insieme a tutti gli altri perché le scuse non bastano, agli occhi del padrone, ad emendare la colpa. E qui si apre un altro ragionamento, perché Spalletti ha anche tanti meriti nell'aver tenuto il Napoli ad altezza scudetto fin qui, dentro una stagione con mille problemi e infortuni. Se i partenopei sbarcheranno in Champions League, insomma, molto lo si dovrà al lavoro dell'allenatore toscano che rischia di essere cancellato con un tratto di penna.

Spalletti è il settimo tecnico del Napoli nelle ultime 13 stagioni. Quasi tutti sono stati profili di alto livello e quasi tutti sono stati logorati, messi in discussione e spesso scaricati male dalla politica aziendale di De Laurentiis. Farlo nuovamente potrebbe essere un errore imperdonabile, una conferma che la lezione non è stata mandata a memoria nei giorni in cui Carlo Ancelotti, uno che per ADL non aveva più molto da dare, sta incantando l'Europa con il suo Real Madrid. A Napoli è il momento della resa dei conti e del futuro da progettare con una certezza: il treno scudetto passava quest'anno, poi si vedrà.

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