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Ansa
Calcio

Riabilitare Lukaku, cancellare i razzisti dagli stadi

Il finale da vergogna di Juventus-Inter riporta d'attualità il tema razzismo nel calcio italiano. I responsabili saranno identificati e banditi, ma serve una decisione forte per lanciare un messaggio univoco - GLI INSULTI RAZZISTI A LUKAKU [VIDEO]

Lukaku in piedi davanti alla curva Sud dello Stadium, una mano a fare il saluto militare e il dito davanti alla bocca come a zittire qualcuno. Lukaku che urla "muto" mentre viene sommerso dai compagni, che cercano di nasconderlo alla vista di tutti, compresa quella dell'arbitro Massa che invece vede e... fraintende: tira fuori dalla tasca il cartellino giallo e spedisce il belga sotto la doccia. Espulso per somma di ammonizioni. Parapiglia in campo e caos che qualche istante dopo, al fischio finale, si trasforma in un'indecorosa rissa tra Handanovic e Cuadrado che darà certamente lavoro extra al Giudice sportivo.

GLI INSULTI RAZZISTI A LUKAKU: "SCIMMIA E NEGRO DI M...." [VIDEO]

La semifinale d'andata della Coppa Italia tra Juventus e Inter non ha regalato una buona immagine al calcio italiano. Siamo sempre fermi lì, ai troppi razzisti che popolano i nostri stadi. Perché è stata sufficiente una manciata di minuti per avere la conferma che quella di Lukaku è stata sì un'esultanza già sperimentata in nazionale nell'ultima sosta (senza conseguenze disciplinari), ma anche uno sfogo in risposta a ululati e insulti di matrice razziale. Ci sono i volti degli autori, almeno di alcuni: il loro destino è segnato, saranno identificati ed espulsi come è già capitato allo Stadium e come la Juventus farà senza tentennamenti. Non ci può essere spazio per gente così nel calcio italiano.

I fatti di Torino, però, hanno una rilevanza e un'esposizione mediatica che è destinata a lasciare il segno. Si può espellere un giocatore vittima di abusi razzisti? E' già successo purtroppo, ricordate Koulibaly a Milano... Non è detto che sia possibile tornare indietro, cancellare l'ammonizione (la seconda) che porta al rosso di Lukaku e il precedente citato da Simone Inzaghi - giallo dell'atalantino Lookman emendato dal Giudice sportivo - non trova riscontri scorrendo i comunicati ufficiali.

Michael Yormark, presidente di Roc Nation Sports International che è l'agenzia che gestisce Lukaku in tutti i suoi aspetti di calciatore professionista, ha scritto un comunicato durissimo: "Gli insulti razzisti rivolti a Romelu Lukaku dai tifosi della Juventus sono stati spregevoli e non possono essere accettati. Lukaku ha segnato un rigore nel finale di partita. Prima, durante e dopo il rigore è stato oggetto di insulti razzisti ostili e disgustosi. Romelu ha esultato allo stesso modo di quanto fatto in precedenza. Ma la risposta dell'arbitro è stata mostrargli un cartellino giallo. Romelu merita delle scuse da parte della Juventus e mi aspetto che la Lega condanni immediatamente il comportamenti di questo gruppo di tifosi della Juventus".

Parole che faranno il giro del mondo e che mettono il calcio italiano nelle condizioni di dover dare un segnale. E' evidente che la percezione in campo è stata diversa e non adeguata: lo testimonia la scelta dell'arbitro Massa, ma anche le parole di chi si è presentato ai microfoni dopo la gara ("Espulsione corretta" ha detto Danilo mentre Perin ha accusato il belga di "aver mancato di rispetto"). Decisiva sarà la testimonianza degli ispettori della Figc, distribuiti lungo tutto il perimetro del terreno di gioco e, dunque, anche sotto la curva incriminata. Solo una ricostruzione esaustiva e senza sconti di quanto accaduto può ripulire l'immagine di un movimento che non riesce a fare pulizia al suo interno. E poi, una volta accertata dinamica e responsabilità, pensare se si può stabilire un precedente riabilitando Lukaku e stabilendo che da oggi in poi chi viene espulso dal campo non è la vittima ma il carnefice.

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Giovanni Capuano