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(Ansa)
Calcio

Inter scudetto record (ma può essere migliorata)

Nerazzurri, ecco come andare oltre il trionfo che porta alla seconda stella. Marotta, Ausilio e Inzaghi lavorano da tempo al progetto della prossima stagione

La cavalcata verso lo scudetto della seconda stella non ha distratto gli uomini che guidano l'Inter dall'idea di poter migliorare la squadra a disposizione di Simone Inzaghi per consolidare un ciclo che sta già regalando successi e soddisfazioni. Un work in progress iniziato già nel momento dell'ultimo trionfo tricolore nella primavera del 2021, con Antonio Conte in panchina e una rosa che è stata da allora profondamente rivoluzionata: smontata pezzo per pezzo (non solo per ragioni di bilancio) e ricostruita.

Per dare un parametro di riferimento: del gruppo contiano - titolari e riserve - ne sono rimasti ad Appiano Gentile solo sei e tutti gli altri sono cambiati. E rispetto alla prima Inter di Inzaghi il discorso muta poco. Rigenerarsi per evolvere, senza rimanere aggrappati al passato e alla convinzione che buoni risultati portino in automatico a ripetersi la stagione successiva; un mantra che Marotta interpreta da sempre e che è stato anche una delle chiavi dei successi in serie della sua Juventus.

Ecco perché l'Inter dello scudetto della seconda stella è una macchina quasi perfetta che può essere migliorata. Come? Il gioco si può fare reparto per reparto cominciando dal pacchetto di retroguardia. Sommer si è guadagnato la fiducia di tutti, ma alle sue spalle è tempo che l'Inter investa sul profilo di un prossimo titolare al posto di Audero. Il numero uno svizzero ha un'età avanzata ed è giusto che si avvii la pianificazione della sua sostituzione, magari immaginandolo come backup di assoluta garanzia dal 2025.

Stesso ragionamento in difesa. Pavard e Bastoni sono il presente e il futuro. Bisseck la scommessa per ora vinta. De Vrij e Acerbi rappresentano la solidità quotidiana, ma a tutti farebbe bene l'inserimento di un altro 'titolare' che ringiovanisca l'età media, allunghi le rotazioni e metta pepe a chi fin qui è stato intoccabile.

In mezzo al campo serve aggiungere senza togliere. In questa cavalcata straordinaria Inzaghi ha di fatto scaricato tutto il peso su Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan con Frattesi e Asllani riserve. Non a caso è già stato prenotato Zielinski, ma la straordinarietà dello sforzo che attende i nerazzurri da agosto tra campionato, super Champions League, Coppa Italia, Supercoppa con la formula della final four e Mondiale per Club in giugno obbliga a inserire almeno un altro calciatore. Partire con meno frecce nell'arco potrebbe trasformarsi in un rischio.

Siccome qualcosa in uscita andrà fatto, ecco che la possibile partenza di Dumfries chiama la necessità di investire a destra dove nel gioco delle coppie anche l'Inter inarrestabile di questo 2024 ha mostrato qualche limite. Non a sinistra, ma a destra. Serve un titolare da alternare a Darmian e considerando anche il progressivo lancio di Buchanan.

Infine l'attacco. Taremi si aggiunge a Lautaro Martinez e Thuram. Quanti ne servono per affrontare una stagione da potenziali 60 partite? Almeno 5 di cui solo uno di riserve. Dunque, l'investimento tecnico per migliorare la rosa a disposizione di Inzaghi deve essere compiuto proprio nel reparto offensivo perché è ingeneroso pensare che Lautaro e Thuram debbano necessariamente replicare il campionato della consacrazione e, comunque, la dolorosa eliminazione dalla Champions League ha dimostrato come servisse qualcosa di più per essere competitivi davvero fino in fondo anche a livello internazionale.

E' quello che si prefiggerà in estate l'Inter che nasce dalla base solida della seconda stella. C'è un gruppo che è arrivato alla piena maturazione e che ha dimostrato di poter aggredire anche il palcoscenico europeo. Per dare continuità allo scudetto in Italia e tornare a sognare in Champions League c'è margine di crescita. Molti dei protagonisti di Inzaghi hanno performato al massimo; l'errore sarebbe dare per scontato che si possano ripetere.

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Giovanni Capuano