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(Ansa)
Calcio

All'Inter il primo round della battaglia con l'Atletico Madrid

Vittoria che non chiude i conti ma che conferma la dimensione europea della squadra di Inzaghi. Al Wanda, però, servirà sofferenza e maggiore precisione

Servirà la migliore Inter a Madrid per tenere vivo il sogno della Champions League. L'Europa non è l'Italia e l'Atletico Madrid, pur nella versione riveduta di questa stagione, rimane un avversario colloso e durissimo da superare. Nulla che non si sapesse alla vigilia e nulla che abbia sorpreso Inzaghi che ha ottenuto dai suoi una prestazione di alto livello con il difetto di qualche imprecisione di troppo nei momenti verità.

Il gol spacca partita realizzato da Arnautovic nel finale della notte di San Siro pesa, ma non è sufficiente a considerare chiusa la contesa. Anzi, lascia aperta a qualsiasi verdetto una sfida di valore superiore all'ottavo di finale. Inter e Atletico Madrid si sono confermate squadre forti, piene di qualità, profonde nelle rispettive rose e con nel proprio repertorio tante soluzioni. E' stato un bel vedere e se l'Inter ha vinto il primo round è perché ha avuto la forza e il coraggio di insistere nel cercare il successo anche quando la fatica si è fatta sentire.

Il sinistro di Arnautovic che ha piegato le resistenze di Oblak e della difesa dell'Atletico Madrid vale una storia a parte. L'austriaco è entrato nell'intervallo al posto dell'infortunato Thuram, ko per un problema all'adduttore che preoccupa Inzaghi soprattutto in vista del viaggio di ritorno a Madrid. Arna si è prima divorato un gol a porta spalancata, poi si è rifatto mettendo la firma sull'attimo in cui la gara si è decisa. Col francese fuori e con Lautaro Martinez non al top (un paio di errori non da Lautaro), dovrà essere lui a dare una mano nelle prossime settimane. C'è una volata scudetto da sigillare per poi dedicarsi completamente alla Champions League.

La sensazione è che l'Inter abbia tutto per andare avanti. La sofferenza con l'Atletico Madrid non deve ingannare: il Colchoneros non stanno attraversando la loro miglior stagione, ma sono stati comunque capaci di battere il Real Madrid e nell'Europa che conta ci stanno come nel salotto di casa. Dunque, aver sofferto senza mai abbassare lo sguardo è stato un valore e non un difetto. Una prova di resilienza buona anche in vista della trasferta al Wanda Metropolitano che sarà infernale.

La qualificazione passerà necessariamente da un'altra sofferenza e dall'obbligo di limitare al minimo errori e sporcature che a San Siro ci sono state e che l'Atletico ha provato a capitalizzare non rinunciando mai all'offesa. Nulla che l'Inter, però, non sia in grado di fare. Simeone alla vigilia l'ha definita una delle 4-5 squadre più forti d'Europa e il campo, nella prima metà del confronto, lo ha confermato.

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Giovanni Capuano