Bob Dylan: il monumentale cofanetto del Rolling Thunder Revue Tour '75
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Musica

Bob Dylan: il monumentale cofanetto del Rolling Thunder Revue Tour '75

In un boxset di quattordici cd la leggendaria serie di concerti immortalata da Martin Scorsese nel film che debutterà su Netflix il 12 giugno

Esce il 7 giugno l'antologia che ripropone la prima parte del mitico Rolling Thunder Revue di Bob Dylan: il cofanetto composto da 14 cd include i cinque set completi dei live e le prove che furono realizzate negli studi S.I.R. di New York e al Seacrest Motel di Falmouth (MA), oltre a un disco bonus con esibizioni uniche risalenti a quel periodo. 

Bob Dylan – The Rolling Thunder Revue: The 1975 Live Recordings viene pubblicato poco prima del nuovo film, Rolling Thunder Revue – A Bob Dylan Story di Martin Scorsese, trasmesso in anteprima su Netflix il 12 giugno. Ognuna delle esibizioni di Bob Dylan usate nel film è presente nel cofanetto. 

La raccolta comprende 148 brani, di cui oltre 100 mai pubblicati. Nel cofanetto c'è un libretto di 52 pagine con foto rare e mai viste prima dei live ed un saggio del romanziere/musicista Wesley Stace. In concomitanza con l'uscita del cofanetto in cd verrà ristampata in vinile The Bootleg Series Volume 5, in formato 3 lp con un booklet di 64 pagine.

Gli spettacoli del leggendario tour duravano quasi sempre più di quattro ore: Dylan portava in scena le canzoni che aveva scritto per il suo nuovo album Desire. ma anche interpretazioni indimenticabili dei suoi brani storici ed alcune cover. 

Dylan aveva chiamato a raccolta per l'occasione vari amici e riunito collaboratori straordinari in un team soprannominato “Guam” che comprendeva T Bone Burnett, Mick Ronson, Joan Baez, Ramblin 'Jack Elliott, Bobby Neuwirth, Scarlett Rivera, Ronee Blakely, Steven Soles, David Mansfield, Rob Stoner, Howie Wyeth e Luther Rix. Oltre al poeta Allen Ginsberg e Joni Mitchell, che comparivano durante i bis. Il capolavoro di Dylan fu quello di mettere insieme musicisti provenienti da vari background e sensibilità per trasformarli in un’unica entità musicale sul palco.

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Gianni Poglio