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Turismo invernale, l’Italia vola con 93 milioni di presenze e un boom di stranieri

Turismo invernale, l’Italia vola con 93 milioni di presenze e un boom di stranieri

Previsioni record per il turismo invernale italiano: 93 milioni di presenze (+14,3%) e 14,8 miliardi di spesa. Gli stranieri trainano la crescita

L’inverno italiano si prepara a battere ogni record. I numeri diffusi ieri da Demoskopica attraverso il Tourism Forecast Winter disegnano uno scenario decisamente incoraggiante: 29,7 milioni di arrivi e 93 milioni di presenze nella stagione fredda. Rispetto allo scorso anno, si parla di un incremento dell’8,2% per gli arrivi e del 14,3% per i pernottamenti. Tradotto in termini pratici: oltre 11,6 milioni di presenze in più che si traducono in una spesa turistica diretta di 14,8 miliardi di euro, con una crescita del 9,1%.

Sono cifre che confermano la posizione dell’Italia come destinazione d’eccellenza nel panorama turistico mondiale, capace di attrarre visitatori non solo durante la bella stagione, ma anche nei mesi più freddi, quando montagne innevate, città d’arte e tradizioni natalizie diventano magneti irresistibili per chi cerca un’esperienza autentica.

Gli stranieri amano l’Italia

Il vero motore di questa crescita sono i turisti internazionali. Le previsioni parlano chiaro: dall’estero dovrebbero arrivare 14,4 milioni di visitatori, con un incremento del 21,1% rispetto al 2025. Ma è il dato sui pernottamenti a impressionare davvero: 52 milioni di notti trascorse nel Belpaese, con un balzo del 28,8%.

Cosa spinge gli stranieri a scegliere l’Italia anche d’inverno? Secondo i ricercatori di Demoskopika, la risposta sta nella qualità dei servizi e nella crescente varietà esperienziale dell’offerta turistica. Non più solo arte e cultura, ma anche enogastronomia, wellness, sport invernali e quella capacità tutta italiana di far sentire ogni ospite a casa propria. La domanda internazionale consolida la forte attrattività del Paese e traina l’intero settore, dimostrando che l’Italia sa reinventarsi e proporre esperienze sempre nuove.

Il turismo “autoctono”

Se gli stranieri corrono, il turismo domestico mostra un profilo diverso. Gli italiani rappresentano ancora il 51,5% del totale con 15,3 milioni di arrivi, ma si registra un calo dell’1,7% rispetto alla stagione invernale 2024. Le presenze, tuttavia, si mantengono stabili a 41,1 milioni, sui livelli dello scorso anno.

Come si spiega questo rallentamento? Demoskopika individua una maggiore prudenza delle famiglie italiane, probabilmente legata a fattori economici. Le abitudini stanno cambiando: molti scelgono periodi più brevi, prenotano all’ultimo momento o optano per modalità alternative come gli affitti brevi e le case vacanza, non sempre rilevate dalle statistiche ufficiali. È un turismo più flessibile, meno programmato, che si adatta alle disponibilità del momento ma non rinuncia alla vacanza.

Santanchè: “Successi che non arrivano per caso”

La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha commentato con soddisfazione i dati previsionali, sottolineando “la straordinaria vitalità e l’inarrestabile attrattività della nostra nazione nel panorama turistico internazionale”. Secondo la titolare del dicastero, l’eccezionale performance del turismo estero dimostra l’ulteriore rafforzamento dell’appeal italiano.

“Questi successi non arrivano per caso, ma sono il frutto della straordinaria professionalità e dedizione degli operatori del settore unita anche alla visione industriale che il ministero ha saputo imprimere al comparto”. Una visione che ora punta a diffondere i flussi turistici anche nelle aree meno battute.

La nuova campagna turistica

Per valorizzare ulteriormente il patrimonio turistico nazionale, la ministra ha annunciato il lancio di una campagna promozionale in 14 stazioni ferroviarie, tra cui Milano e Roma. L’obiettivo è ambizioso: portare turisti nei borghi, nelle aree interne e nelle isole minori, territori ricchi di storia, tradizioni e bellezze naturali spesso trascurati dai grandi flussi.

È una strategia di destagionalizzazione e decongestionamento che potrebbe rivelarsi vincente: distribuire meglio i visitatori significa preservare le destinazioni più famose dall’overtourism e nel contempo offrire nuove opportunità economiche a comunità che spesso soffrono lo spopolamento.

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