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Telemarketing, arrivano i numeri a tre cifre contro truffe e chiamate moleste. Ecco come riconoscerli

Telemarketing, arrivano i numeri a tre cifre contro truffe e chiamate moleste. Ecco come riconoscerli

Dopo i filtri attivati quest’anno, dal 2026 le comunicazioni ufficiali avranno un numero breve e certificato. L’Agcom introduce un sistema anti-spoofing per riconoscere banche, operatori e servizi pubblici.

Nuovo anno e nuova misura contro chiamate insistenti, numeri camuffati, truffe sempre più sofisticate. Accanto ai filtri di rete e alle sanzioni si potrà contare sui numeri a tre cifre. Vedere comparire sullo schermo un numero a tre cifre significherà riconoscere una comunicazione istituzionale o di servizio, separandola più facilmente da call center e tentativi di frode. È l’ennesimo tassello del contrasto al telemarketing molesto, dopo le ultime due misure: a novembre il blocco per le chiamate da numeri mobili dall’estero camuffate da numeri italiani, mentre ad agosto era toccato ai fissi.

Numeri a tre cifre: come funziona la nuova arma contro il telemarketing molesto

Via all’introduzione dei numeri brevi a tre cifre come vero e proprio “documento di identità” per chi chiama o invia messaggi agli utenti. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato una consultazione pubblica di 45 giorni che porterà, a partire da febbraio 2026, all’operatività del nuovo sistema. Banche, assicurazioni, operatori telefonici ed energetici potranno utilizzare questi numeri non solo per ricevere chiamate, ma anche come identificativo visibile sul display dello smartphone. L’obiettivo è la trasparenza. Con i numeri a tre cifre, assegnati e certificati, l’ambiguità viene ridotto drasticamente. Si tratta di numerazioni valide esclusivamente sulla rete nazionale, non replicabili dall’estero, e associate a soggetti autorizzati.

Filtri antispam e blocchi: i risultati della stretta dell’Agcom

I numeri a tre cifre si inseriscono in una strategia più ampia già avviata negli scorsi mesi. Ad agosto era entrato in funzione il primo filtro antispam contro le chiamate dall’estero che simulavano numeri fissi italiani. A novembre la stessa misura è stata estesa ai numeri di cellulare. Il filtro anti-spoofing, obbligatorio per tutti gli operatori attivi sul mercato italiano, agisce sull’intera rete e non richiede alcun intervento da parte dell’utente. I dati hanno dato ragione alle misure. Dopo una sola settimana dall’entrata in vigore del blocco sui cellulari, le chiamate provenienti dall’estero con numeri italiani erano scese da una media di 34,5 milioni al giorno a circa 7,1 milioni.

Truffe, sanzioni e tutele: cosa cambia davvero per utenti e aziende

Il telemarketing selvaggio non è solo fastidio, ma spesso è il terreno ideale per le truffe. Finti operatori bancari, presunte comunicazioni delle forze dell’ordine, proposte aggressive su luce e gas: milioni di utenti sono stati “bombardati” per anni da chiamate automatiche e anonime, spesso generate da sistemi fuori da ogni controllo. La numerazione a tre cifre nasce proprio per frenare tutto questo.

Allo stesso tempo restano in vigore le regole su iscrizione e controlli. Le società di telemarketing devono essere iscritte al Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc), così come i soggetti terzi che utilizzano i loro servizi. Il mancato inserimento entro 60 giorni dall’avvio dell’attività espone a sanzioni fino a 50mila euro e al blocco operativo. A tutela dei consumatori continua a esserci anche il Registro pubblico delle opposizioni, che consente negare la propria autorizzazione a ricevere pubblicità, sia per le chiamate con operatore umano sia per quelle automatizzate.

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