“Noi commemoriamo con il silenzio. È solamente il silenzio che può rendere omaggio alle 368 persone che sono morte con il sogno nel cuore di raggiungere l’Europa”. Sono le prime parole di Grazia Migliorini, abitante di Lampedusa che quella drammatica notte del 3 ottobre, ha salvato 47 persone.
Grazia si trovava a pochi decine di metri dal luogo in cui il barcone è naufragato. “Quella notte, proprio come capita molto spesso, io e altri sette amici, siamo usciti con la mia barca di 10 metri per trascorrere qualche ora di tranquillità” ricorda a Panorama.it. “Verso le 5 del mattino abbiamo sentito delle voci, gente che urlava e chiedeva aiuto. Così siamo usciti fuori e abbiamo visto in mare 200 persone che si dimenavano alla ricerca di un appiglio, un sostegno per non affogare. Per non morire”.
“È vergognosa la pubblicità e la strumentalizzazione politica di questa tragedia” continua Grazia. “Oggi sull’isola ci sarà la parata dei politici italiani e non solo. Questo è vergognoso. Una tragedia di questa portata si doveva commemorare in silenzio e solamente con i fatti, ovvero, con decisioni politiche vere e risolutive. E invece, per evitare di far trovare oggi ai politici un’isola “invasa” dai migranti, è stato riaperto il centro di accoglienza, quello della vergogna che era stato chiuso perché questa notte c’è stata l’ennesima emergenza sbarchi”. Poi Grazia conclude: “Questa è la vera vergogna”.
Grazia Migliorini e un gruppo di lampedusani hanno manifestato oggi in corteo il loro dissenso davanti l’aeroporto dell’isola, mentre stavano arrivando politici da Roma e dal resto d’Europa.
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