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Erasmus+, svolta post-Brexit: Londra rientra nel programma dal 2027

Erasmus+, svolta post-Brexit: Londra rientra nel programma dal 2027

Il Regno Unito si prepara a rientrare nel programma Erasmus+, segnando un passo avanti nel riavvicinamento con l’Unione europea dopo la Brexit

I giovani europei potranno tornare a studiare nelle scuole britanniche e viceversa: il Regno Unito si prepara a fare il suo ingresso, di nuovo, nel programma Erasmus+ a partire dal 2027, con un contributo di 570 milioni di sterline.

I rapporti tra Londra e Bruxelles

L’accordo, annunciato oggi, altro non è che un elemento del più ampio riavvio delle relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea voluto dal governo Starmer. Oltre all’Erasmus, tra gli obiettivi di Londra e Bruxelles rientra anche la volontà di dare avvio a un programma di mobilità giovanile per consentire ai ragazzi e alle ragazze tra i 18 e i 30 anni di viaggiare e lavorare nei rispettivi Paesi con meno vincoli.

Il ritorno del programma Erasmus+

Il premier laburista, Keir Starmer, aveva già promesso ai giovani inglesi che avrebbe aumentato le possibilità per lavorare e studiare sul suolo dell’Ue. Lo scorso maggio, il ministro responsabile per le relazioni britanniche con l’Ue, Nick Thomas-Symonds, aveva svelato al Financial Times di essere favorevole al rientro del Regno Unito nel programma di scambio, purché ci fossero «proposte sensate» da parte di Bruxelles. Le trattative, proseguite fino a martedì sera, sono state rivolte soprattutto al contributo finanziario del Regno Unito al programma.

Nella dichiarazione congiunta di Nick Thomas-Symonds e del commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si legge che il rientro «del Regno Unito a Erasmus+ nel 2027 offrirà opportunità significative nei settori dell’istruzione, della formazione, dello sport e della gioventù per i cittadini del Regno Unito e dell’Unione Europea, in particolare per le giovani generazioni». E prosegue: «La Commissione europea e il Regno Unito attendono con impazienza che queste opportunità diventino disponibili. Sono soddisfatti che i termini specifici di questa associazione, compresi i termini finanziari concordati, rappresentino un giusto equilibrio tra i contributi del Regno Unito e i benefici offerti dal programma e aprano la strada alla partecipazione del Regno Unito al programma nel 2027».

Il governo britannico ha quindi reso noto che fino a 100.000 persone di tutte le età, già nel primo anno, potranno beneficiare del programma. Per la prima volta dopo la Brexit, gli studenti britannici potranno avere ancora l’opportunità di studiare nelle università europee per un periodo di massimo 12 mesi senza pagare tasse aggiuntive. Allo stesso modo, le università britanniche accoglieranno gli studenti europei nei loro atenei alle stesse condizioni.

L’abbandono nel 2020

L’abbandono britannico al programma Erasmus+ risale al 2020, quando il primo ministro britannico era Boris Johnson. Secondo l’ex premier, l’Erasmus aveva poche ragioni per continuare visto che il Paese contribuiva «significativamente di più» rispetto a quanto riceveva. Vero è che, guardando ai dati dal 2010 al 2018, questa tendenza era confermata: il Regno Unito aveva ricevuto più studenti Erasmus di quanti ne avesse inviati negli altri Paesi dell’Ue. E tra il 2015 e il 2019, il Regno Unito aveva contribuito con 1,17 miliardi di sterline.

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