E venne il giorno di Giovanni Franzoni. Un meraviglioso terzo posto nel superG in Val Gardena nella giornata in cui Odermatt resta a lungo primo e poi viene beffato dal ceco Zabystran sceso con il numero 29 e che ha approfittato di una pista che col passare del tempo è sembrato diventare più veloce. L’azzurro ha dedicato il grande risultato al compagno di squadra Matteo Franzoso, morto a soli 25 anni durante gli allenamenti in Cile. Giovanni appena tagliato il traguardo e resosi conto della grande impresa ha subito alzato gli occhi al cielo per ricordare l’amico scomparso. La squadra azzurra ha dimostrato di attraversare un ottimo omento in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina: quinto Innerhoffer, Casse ha chiuso al decimo posto mentre Paris, terzo ieri, è finito diciassettesimo penalizzato dal pettorale basso.
La dedica
Franzoni ha guardato il tempo realizzato, ha alzato le braccia al cielo e poi è scoppiato in lacrime per la commozione. “Mi sembra un sogno. Non so ancora se crederci. Fare una gara del genere qui è autentica follia. Credevo di essere stato fortunato, ieri. Oggi ho avuto una grande conferma: sto migliorando anche sul facile, la consapevolezza sta crescendo e sono più libero di testa”. Così Giovanni Franzoni, dopo il suo primo podio in carriera in coppa del mondo ottenuto in Val Gardena. “Mi sono detto ‘O parti per sciare forte, oppure davanti non arrivi’ ma non mi aspettavo di arrivare così avanti – ha raccontato -. E’ la grande conferma che posso dire la mia anche su questi pendii. Sono stato sempre un ragazzo insicuro, ricevere oggi i complimenti di Alberto Tomba è una cosa pazzesca. I miei ultimi tre anni sono stati complicati, anche per l’infortunio e ho dovuto crederci. E dico lo stesso a tutti gli altri: credeteci, crediamoci”. Il pensiero, poi, è andato anche a Matteo Franzoso, morto lo scorso settembre durante un allenamento in Cile. Franzoni, amico e compagno di stanza in Nazionale, ha alzato le dita al cielo per ricordarlo appena arrivato al traguardo. “Sento che ieri e oggi qualcuno da lassù mi ha guardato. Questa dedica non può che essere per Matteo Franzoso: abbiamo passato momenti tosti, ma il lavoro paga. Da quando se ne è andato, so che farà tutte le gare insieme a me e ci tenevo a dedicargli un podio, perché meritava solo qualcosa di davvero grande”
