Home » Attualità » Politica » La sinistra ha una (mezza) piazza, ma non ha un programma

La sinistra ha una (mezza) piazza, ma non ha un programma

La sinistra ha una (mezza) piazza, ma non ha un programma

Alla manifestazione di Roma i soliti slogan senza costrutto di una opposizione che può solo sperare nei problemi del governo

La ricetta della sinistra à la Schlein è quella di sempre. La segretaria avrà anche mobilitato qualche decina di migliaia di attivisti, ma non emerge alcuna novità nell’offerta politica del Pd. Si va avanti con la sinistra-fortino che non vuol parlare agli elettori di centro e di destra. È un tripudio di ambientalismo, egualitarismo, stato interventista che garantisce giustizia sociale con la moltiplicazione di diritti sociali (allo studio, alla casa, all’ambiente) che hanno un costo per i cittadini e per le casse pubbliche. E poi naturalmente più tasse sugli affitti, sugli immobili e l’imperitura lotta agli evasori. Tutto si accompagna al solito conservatorismo costituzionale per cui chiunque tocchi la carta, si chiami Renzi o Meloni, viene dipinto come un satrapo da tendenze autoritarie. Nessuna apertura a modificare il testo di riforma costituzionale del governo, ma muro totale a difesa dello status quo.

Anche sulla questione Israelo-palestinese la segretaria gioca con le ambiguità. È la tecnica del “ma anche”: Hamas sbaglia ma anche Israele, dipinto come uno Stato canaglia. Schlein non può fare altro d’altronde, l’intellighenzia dei professori universitari e dei centri sociali che l’hanno promossa alla segreteria ha posizioni ben più estreme di quella della segretaria.

Pacifista e per la “Palestina libera” è anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, in piazza anche lui proprio per incalzare Schlein su economia e politica estera. Ma allo stato attuale i conti con il consenso sono abbastanza impietosi: Pd e 5 Stelle sommati arrivano al 35% mentre i centristi sono divisi, indeboliti, politicamente lontani dal duo Conte-Schlein. Testimonianza di questa debolezza sono le elezioni regionali e amministrative in cui la sinistra ha sempre perso nel 2023.

E il futuro? L’unica carta che la sinistra può giocarsi sono i futuri guai del governo Meloni: PNRR bloccato, costo del debito altissimo, recessione internazionale. Sono tutti scenari che possono verificarsi, sia pure senza sicurezza che tutto ciò accada. A quel punto la sinistra debole di Schlein e Conte ha due opzioni: se il governo e la maggioranza dovessero trovarsi in difficoltà prima della fine della legislatura potrebbero manovrare per andare verso un governo tecnico, offrendo subito al Quirinale la propria disponibilità; oppure, ipotesi che oggi appare più probabile, aspettare pazienti la fine della legislatura nella speranza che il centrodestra arrivi spompato di consensi per le difficoltà nel governare crisi economiche e situazioni internazionali complesse. A quel punto Schlein e Conte potrebbero mobilitare tutti i loro elettori nella speranza che una parte degli elettori di destra si astengano. Per fare cosa? Impedire una vittoria piena della coalizione di centrodestra in primis e poi valutare il da farsi sulla base dei numeri parlamentari.

Ma questi sono scenari lontani e difficili da prevedere. Oggi il dato è un altro: a sinistra non c’è un programma di governo alternativo alla destra che possa raccogliere la maggioranza dei consensi degli italiani, nonostante l’adunata in piazza.

© Riproduzione Riservata