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Senhit: «Nella musica (e in campo) sono un’attaccante»

Senhit: «Nella musica
    (e in campo) sono un’attaccante»

Radici africane, voce fuori dal comune, italianissime passioni come il calcio, Senhit era pronta per il grande palco dell’Eurovision Song Contest, ma il Covid-19 ha bloccato tutto. Così è nata l’idea di Freaky Trip to Rotterdam, un nuovo tormentone social che accompagnerà l’estate 2020.


«Ho iniziato con i musical, ma la mia vera natura è vestire i panni della performer pop-rock, nel senso che adoro cantare ma anche interpretare le canzoni scegliendo il look giusto e curando nei minimi dettagli le coreografie. Adoro la musica vera, quella suonata, che non concede molto all’elettronica».

Era pronta per il grande salto sul palco dell’Eurovision Song Contest 2020, Senhit, vocalist talentuosa, nata in Italia da genitori di origine eritrea. «Con Luca Tommassini (coreografo, regista e direttore artistico noto in tutto il mondo per le sue collaborazioni con Madonna e Kylie Minogue, ndr) avevamo studiato una scenografia epica, perfetta per Freaky, la canzone con cui avrei rappresentato San Marino nell’evento musicale più importante della stagione, ma poi il Covid-19 ha fatto saltare tutto e Freaky è diventata un tormentone social» racconta a Panorama. «Dal lockdown è però nata un’idea che per un anno mi terrà in contatto con il pubblico e il mondo che ruota intorno all’Eurovision. Si chiama Freaky Trip to Rotterdam: a partire da metà luglio proporrò una volta al mese, con un videoclip su YouTube, il remake di un brano che ha fatto la storia di quella manifestazione. Non sarà una semplice cover, ma un vero rifacimento accompagnato dalle coreografie di Luca» racconta, aggiungendo che il primo pezzo prescelto sarà Cheesecake, un successo nato in Bielorussia, riproposto ora in chiave gitana. Naturalmente non mancherà la canzone simbolo della storica kermesse musicale, ovvero Waterloo, l’hit che trionfò nell’edizione del 1974 lanciando gli Abba in tutto il mondo.

«Vivo a Bologna, ma con San Marino ho sempre avuto ottimi rapporti e contatti. Nove anni fa, sempre sotto le bandiere di San Marino, mi ero presentata all’Eurofestival sottovalutando un po’ la portata dell’evento. Mi sono trovata, da un giorno all’altro, davanti a una straordinaria macchina da guerra organizzativa e lì ho capito che avrei dovuto tornare ad esibirmi su quel palco supportata da un team di alto livello. Per questo motivo, Luca sarà parte della mia squadra nel 2021. Oggi sono concentrata su Freaky Trip To Rotterdam, ma tra poco la priorità diventerà trovare il “brano capolavoro” da presentare all’Eurovision in Olanda il prossimo maggio. Naturalmente la porta per un’altra esperienza nel mondo dei musical è sempre aperta» spiega.

Prima di dedicarsi alle canzoni, Senhit (il suo singolo più recente è Breathe, un inno dance liberatorio che parla della necessità di tornare a vivere e a respirare) ha calcato i palcoscenici di mezzo mondo interpretando ruoli e personaggi chiave in alcuni musical campioni d’incasso al box office. «Una scuola di vita e un’esperienza professionale fondamentale. I teatri mi hanno regalato grandi soddisfazioni con The Lion King in Germania e Hair in Inghilterra. In Italia ho invece lavorato con Massimo Ranieri nella compagnia de Il grande campione. Massimo è stato una guida molto forte che mi ha sostenuto fin dall’inizio sul piano umano e artistico. Un vero pigmalione» ricorda prima di tornare al presente.

«Tommassini è uno di quei professionisti che nel mondo dello spettacolo fanno la differenza. Con lui sono tornata a essere una showgirl che canta, provoca e stupisce. È un visionario vulcanico, che non si pone limiti e che sa perfettamente come si gestisce il glamour-side dello stare in scena. Grazie ai suoi consigli, l’interazione con il pubblico diventa magnetica. In Italia, a volte ci si concentra solo sulla voce, ma per puntare a un vero show, saper cantare non basta» racconta, prima di entrare nelle pieghe della sua carriera discografica.

«La Panini di Modena cercava una testimonial che rappresentasse l’azienda a livello musicale, voleva differenziare le sue attività e cercava un’italiana che avesse anche un appeal internazionale. Panini mi è sembrata la scelta ideale anche perché oggi, considerando come funziona il mercato, è sempre più difficile trovare case discografiche disposte a fare investimenti. Con Panini c’era poi un altro importante punto di contatto: la mia passione per il calcio che mi ha portato a giocare in una squadra femminile di Bologna. Mi trovo benissimo nel ruolo dell’attaccante».

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